Cuba

Una identità in movimento


Discorso pronunciato da Fidel Castro Ruz, Presidente della Repubblica di Cuba, all'Aula Magna dell'Università dell'Avana il 17 novembre 2005 in occasione del 60º anniversario della sua entrata all'università (V Parte)

Fidel Castro Ruz


    Mi ricordo di quando, analizzando il consumo elettrico ed il suo prezzo, scoprimmo che un ristorantino privato consumava 11.000 chilowatt, e questo nostro Stato idiota sovvenzionava il padrone. Il ristorantino preferito dai borghesi per portarci gli ospiti perché mangiassero aragosta e gamberoni, quale miracolo dell'impresa privata, sebbene fosse tutto rubato da qualcuno a Batabanó; un piccolo ristorante con quattro o cinque sedioline. Allora, questo Stato totalitario e opportunista è nemico del progresso, perché è nemico del saccheggio. Allora, lo Stato stava sovvenzionando il ristorantino con più di 1.000 dollari al mese e questo l'ho saputo perché chiesi quanto consumava, quanto valeva e lui pagava l'elettricità gli 11 000 chilowatt al suddetto prezzo; creo che superati i 300 chilowatt, pagava 30 centesimi di peso al chilowatt. Lo sapevate? Nessuno di voi sa niente (Gli dicono qualcosa). No, voglio cifre inventate che l'ho controllato e mi hanno fornito molte volte informazioni sbagliate. A 30 centesimi, per 11.000 chilowatt, pagava 3.000 pesos. Guarda cosa pagava, si "arricchiva" lo Stato, perché lui pagava 3.000 pesos cubani, circa 120 dollari; però allo Stato gli costava, allora feci il calcolo di 10 centesimi di dollari al chilowatt; oggi quei 11.000, ad un costo per lo Stato di 15 centesimi, ci obbliga qui ad una colletta addizionale, non so voi cosa avete in tasca, però questo ristorantino bisogna aiutarlo e siccome lo Stato deve pagare 1.250 dollari al mese per sovvenzionare l'elettricità che consuma, dovete fare bene i conti perché qualcuno deve pur aiutare questo ristorantino. Ecco la libertà di commercio, il progresso, lo sviluppo, le conquiste.

    Gli insegneremo cos'è il progresso, cos'è lo sviluppo, cos'è la giustizia, cos'è significa eliminare il furto, contando, vi avverto, sul deciso appoggio del popolo. Sappiamo ciò che stiamo facendo, è matematico. Sappiamo quanto vale ognuna delle cose che stiamo risparmiando. Non voglio parlare di ciò che stiamo comprando ora, né dire molto di più, i miliardi che risparmieremo, indipendentemente che finiranno i black out, credetemi che finiranno, statene sicuri. Nel paese abbiamo già circa due milioni e mezzo di pentole a pressioni elettriche, oltre alle pentole elettriche per il riso; avremo anche altri elettrodomestici che risparmiano più del 80% dell'energia che voi consumate per bollire un litro d'acqua. Sono sicuro che posso fare una domanda e mi saprete rispondere. Alzate la mano tutti quelli che non usano acqua tiepida in agosto per bagnarsi. Rispondete con onestà. Mi raccomando non confondetevi. (Una ragazza alza la mano) Non hai mai usato acqua tiepida? (Lei dice di no). E d'inverno? (Risponde negativamente). Complimenti. Formi parte del 10% circa della popolazione.

    Tu sì, in inverno? (Un giovane dice di sì) Guarda che sei un uomo serio. (Risate) L'ho domandato ad altre persone, non come qui agli studenti, a compagne lavoratrici. Il giorno del mio compleanno, il 13 agosto, a dieci di loro domandai chi non riscaldava l'acqua per bagnarsi e delle dieci nessuna ha potuto alzare la mano. Si fa bollire acqua non solo per farsi il bagno ma anche per renderla potabile, per i bambini, persino d'estate. Un giorno di quelli freddi, voglio vedere chi di voi si bagna senza acqua tiepida (Risate).

    Sapete anche come riscaldano l'acqua gli studenti negli internati in campagna, con le lattine. Lo sapete? (Esclamazioni). Ah! Perché non controllate quanta elettricità consumano? Te lo posso dire, ci sono procedimenti per scaldare l'acqua che significano un consumo quaranta volte maggiore.

    Ditemi, sinceramente, nessuno di voi ha mai usato in casa un fornellino elettrico artigianale quando finiva il gas? Non parlo di chi dispone del gas di città, quello è il più economico, e non d'essere toccato. Mi riferisco a coloro che cucinano con il gas liquido o il cherosene, nessuno ha mai usato un fornello rustico per cucinare? Alzate la mano chi non li ha mai usato.

    Lasciatemi vedere. Alzi la mano chi non l'ha usato. Una. Alzati, ragazzina. Per favore, vieni qui. Sì, tu che hai alzato la mano. Vieni, per favore. Rispondi alla mia domanda, tu non stai mentendo? (Dice di no). Non hai mai usato questo. Dove abiti? (Afferma che abita in campagna, a Santa María) C'è l'elettricità? (Lei dice sì)

    Volevo conoscere la cittadina ideale che non ha mai utilizzato una pentola elettrica artigianale.

    Dimmi una cosa: hai mai sentito caldo lì? Dimmi un'altra cosa: hai il ventilatore perché sicuramente ci sono zanzare, vero? Che tipo di ventilatore hai? Qual è il motore del tuo ventilatore, Aurika? (Risate) (Dice di no, che è un Sanyo con un motore elettrico efficiente).

    Sei figlia di un agricoltore, vero? (Risponde di sì)

    Però tu non vendi niente al mercato (Risata). È onesta, dispone di maggiori risorse.

    Tu non hai nessuna lampadina incandescente? (Risponde di sì)

    Quante? Quanti watt consumano? (Risponde di avere due che consumano 60 watt ciascuna).

    La loro luce è sufficiente? (Dice di sì).

    Durante quante ore sono accese? (Dice alcune ore). Cinque, sei? (Risponde che una è accesa tutta la notte).

    Una è accesa durante tutta la notte. Certo, affinché non ci sia buio, 12 ore, forse 10? (Risponde: 12 ore)

    Dodici ore. Va bene!

    E l'altra lampadina durante quante ore è accesa? (Risponde: 4 ore)

    Calcoliamo quindi quattro ore. Dodici e quattro sono sedici ore; moltiplicate per 60 watt, il risultato è 960 watt. Invece di consumare 960 watt, riceverai due lampadine al neon che consumeranno 7 watt ciascuna, che se rimangono accese per dodici e quattro ore rispettivamente, consumeranno complessivamente 112 watt, e rendono una luce più chiara.

    Vuoi fare un regalino al paese? Sono sicuro che lo vuoi. Tu abiti lì? Non volevo domandare…comunque, hai già risolto il problema. Ti dirò quanto apporterai al paese da domani, se vuoi.

    Enrique, inviagli due lampadine da 7 watt, o se vuoi da 15 o 20 watt. Vedrete meglio con queste e i ladri ci penseranno prima di avvicinarsi a casa tua. Il consumo di queste due lampadine l'ho calcolato già, 112 watt, che devo restare dai 960 watt che consumano le lampade incandescenti, cioè: 960 meno 112, il risultato è 858 watt, moltiplicato per 365 giorni all'anno, non bisesto, risulta 313,17 chilowatt, moltiplicato per 15 centesimi, cioè, il costo di produzione in valuta, risulta 46 dollari 97 centesimi.

    Molte grazie in anticipo, regalerai al paese — aspetta, non andartene — 12,7 centesimi ogni giorno, in 100 giorni le regalerai 12,7 dollari, ed il prossimo anno regalerai a tutti noi 46,45 dollari, per comprare un po' di più di fagioli o qualcosa d'altro — non è una tassa e lo vedrai con maggiore chiarezza — ci farai un regalo a tutti, con il semplice cambio di due lampadine al neon, 46.45 dollari; non faremo pagare le lampadine al neon, durano cinque volte di più delle altre lampadine e sono più fresche, potrai usare di meno il tuo ventilatore Sanyo.

    Immaginate che invece di due al neon siano 15 milioni, e non solo quelli che si trovano nelle case dei cittadini, che ne possiedono di più di quelli calcolati, ma anche quelli che ci sono nelle scuole, negozi, mercatini vari: 15 milioni. Certo, lei ne ha due e li usa abbastanza, ci sono altri che li usano di meno ed alcuni che li usano di più, non si può estrapolare in questo modo. Però dobbiamo possibilmente risparmiare per diverse ore, da due a tre centrali da 100.000 chilowatt di potenza, le spese di combustibile ed il resto per riuscire a produrre l'elettricità che si sperpera; una potenza che il paese necessita affinché questi neon possano stare accesi per un'ora.

    Di che cosa state parlando? Di che cosa ridete? (Gli mostrano il tetto dell'Aula Magna che ha un gran numero di piccole lampadine vecchio tipo). Ah, no! Sono disposto a pagare qualcosa perché le tengano lì, sono molto carine. Questo non è uno sperpero, si tratta di una decorazione tradizionale e storica, inoltre qui non ci sono manifestazioni tutti i giorni, a qualsiasi ora; in ogni caso il colpevole sono io perché questa installazione è stata accesa tutto il tempo che sono rimasto su questa tribuna.

    Bene, molte grazie dell'accorgimento. (Si rivolge ad un'altra ragazza di Ciego de Ávila, che si trova vicino alla precedente, dell'Avana). Una domanda: "A casa avete il frigorifero?" (Specifica che è rotto).

    Rotto? Non gli avete posto una guarnizione né un termostato? (Risponde di sì)

    E perché si è rotto di nuovo? (Afferma che si è fuso il motore)

    Si è fuso il motore. Quando? (Specifica, da un po')

    Di che marca è? (Dice che è russo)

    Russo, Minsk, o fabbricato con motori russi, INPUD, di Santa Clara e rotto, il tuo consumo sì che era molto di più di quello delle due lampadine.

    Ipotizziamo che non sia rotto, adesso dobbiamo dire che fare con te, perché bisogna cambiare il frigorifero, il consumo elettrico è troppo alta.

    L'altro ieri ho salutato dei lavoratori sociali che andavano a controllare i camion ed i trattori, verificavano dove si trovavano, dov'erano, come si chiamavano, il numero che li identifica, quanto combustibile spendono, se è diesel o quanti chilometri fa con un litro; però non bisogna conoscere molto per sapere che il tuo rotto, Minsk, consuma moltissima elettricità. Non ti ricordi quanta? Deve avere consumato circa 300 watt all'ora, tu sì che avresti portato la repubblica alla bancarotta, perché solo questo frigorifero difettoso doveva consumare circa 7 chilowatt al giorno. Se al posto di quello, ne hai uno nuovo, che consuma meno di 40 watt all'ora, potresti consumare — adesso ti dico cosa consumeresti, ci provo, calcolo circa 200 watt all'ora — 40 chilowatt al giorno. Imparate a moltiplicare perché dovrete farlo (Fa i conti). Lei, a 15 centesimi il chilowatt, ci regala 15 e 15, 30 e 30, circa 72 centesimi al giorno. Avrà il suo frigorifero. Prendi nota, Enrique.

    Non ne hai nessuno ora? (Risponde che lo stanno aggiustando).

    Dove vanno a prendere questo motore, dimmi? (Specifica che lo ripareranno)

    Aspetta, aumentiamo del 30%, perché questi motori riparati sono un disastro. Enrique, quelli riparati quanto costano? Molte persone hanno riparato il motore, non avevano altra soluzione, non li si può incolpare. La colpa ce l'ha lo Stato, posso assicurarti una cosa: prima di sei mesi avrai un frigorifero che non costerà più di 40 watt all'ora. Ti sto parlando di quello che si spreca, di quanto consumano, con te dobbiamo risparmiare circa 200 all'ora. Risparmiati la riparazione, peccato che i 150 frigoriferi che abbiamo di riserva li abbiamo appena finito di distribuire.

    Forse, Enriquito, ce ne rimangono sette, possiamo fare una prova là. In questo momento stiamo facendo 150 prove in città, facciamo una piccola riunione con i rappresentanti di Arroyo Naranjo, dove ce ne sono 30.000 che consumano gas liquido. Lo andrete a vedere.

    Enrique, quanti sono andati ad Arroyo Naranjo, dove ci sono circa 50.000 nuclei familiari? (Enrique afferma che oggi sono andati 1.098 lavoratori sociali e che visiteranno circa 55.000 nuclei. Afferma che la percentuale delle visite di ognuno dei lavoratori sociali si avvicina alle 20 al giorno e perciò calcola che oggi saranno circa 20.000 le famiglie visitate).

    In due giorni le avranno visitate tutte. Avranno preso nota degli elettrodomestici che ci sono in quel comune. Stiamo realizzando considerevoli esperimenti sociali. Cambieremo il gas — magari mi stanno ascoltando — sono i più poveri di questa città e gli hanno messo gas liquido. Prezzo del gas liquido: più di 700 dollari alla tonnellata, 30.000 per 10 (Fa dei conti) sono 300.000 chilogrammi, il consumo di gas liquido di Arroyo Naranjo è come minimo di 300 tonnellate. Ammonta a 3 milioni di dollari all'anno il costo approssimativo di Arroyo Naranjo in gas liquido, se realmente sono solo in 30.000 quelli che lo consumano; con una squadra che lo deve portare, trasferirlo, con l'incertezza se finisce.

    Realizzeremo un importante esperimento, però raccoglieremo tutti i dati, ci riuniremo con tutti i diretti rappresentanti delle squadre, dei consigli popolari, dei sindacati, delle organizzazioni di massa, circa 1.500 persone, e con residenti, per discutere con loro dell'esperimento che proponiamo e sono sicuro che sarà un successo se incominciate a risparmiare già da ora.

    Conosceremo il consumo invernale, vedremo quanto risparmieranno con i neon che distribuiremo da adesso a fine dicembre; vedremo i ventilatori che sostituiranno quelli rustici, che sono milioni, ai quali si aggiungeranno una cifra uguale di semplici, però molto efficienti, scaldacqua elettrici che riducono considerevolmente il consumo elettrico per bollire l'acqua.

    Avremo in dicembre quattordici milioni di apparecchi e li distribuiremo: pentole per il riso, pentole a pressione elettriche, scaldacqua. Non includo in questa cifra i neon che sostituiranno le vecchie lampadine.

    Vedremo ciò che succederà con determinati veicoli dopo che saranno intervenuti i lavoratori sociali e daremo cristiana sepoltura ad alcuni dei veicoli obsoleti.

    Quando ad ogni ministero saranno consegnati i camion necessari, quando si esigerà che la loro disponibilità non possa essere inferiore al 90% e che tutti i veicoli siano immatricolati, il risparmio energetico in questo campo sarà sorprendente.

    A dire il vero, abbiamo delle idee che non voglio spiegare: quanto tempo impiegheremo esattamente a non avere più un solo camion a benzina e gli altri apparecchi ingordi d'energia.

    Abbiamo parlato di un risparmio energetico di due terzi.

    Pensiamo di risparmiare per la fine del 2006, non meno di un milione di chilowatt/ora, che oggi vengono consumati di troppo; avremo la capacità di generare, con nuove attrezzature, per lo meno 1,4 milioni di chilowatt/ora, senza contare le centrali in costruzione. Questo è un dato certo.

    Non dobbiamo parlare molto, però ci sono alcune idee che abbiamo già incominciato ad applicare su vasta scala. Approfitteremo ora che il consumo invernale è del 15% in meno, dato che ogni apparecchio che accendiamo deve avere assicurata l'elettricità, anche se la famiglia può cucinare senza; adesso ci sono molti problemi, ma li stiamo studiando tutti minuziosamente e soprattutto lavoriamo con consapevolezza, come direbbe Marx.

    Non mi dilungo di più, in qualsiasi momento torno e ne parliamo.

    Ho affrontato diversi temi. Dobbiamo essere decisi: sconfiggiamo tutti i malfatti e gli errori e rendiamo più forte la Rivoluzione, distruggendo le illusioni che possono rimanere all'impero; è come dire: o vinciamo radicalmente su queste questioni o moriremo. Bisognerebbe ripetere in questo caso la consegna: Patria o Morte! È una cosa seria e si impiegheranno tutte le forze necessarie, i 28.000 lavoratori sociali; i "ladri di benzina" è meglio che ascoltino i consigli, e non dobbiamo scoprire noi, chi sta rubando combustibile, perché sono pronti già 10.000 lavoratori sociali e la città dell'Avana si è trasformata in una scuola spettacolare dove s'impara sempre di più ciò che bisogna fare; siamo pronti ad impiegare i 28.000 più i 7.000 che stanno studiando.

    Se non sono sufficienti 28.000, parte dei quali stanno già lavorando nella creazione di cellule contro la corruzione, per ogni problema ci sarà una cellula, vi partecipano i membri delle organizzazioni giovanili, di quelle di massa, dei combattenti della Rivoluzione — come abbiamo detto al Palazzo dello Sport.

    I problemi segnalati sono seguiti seriamente, non vi potete immaginare l'entusiasmo dei giovani lavoratori sociali. Nella mia vita non avevo mai visto tanto entusiasmo, tanta serietà, tanta dignità, tanto orgoglio, tanta coscienza del bene che si farà al paese.

    Ho parlato del combustibile, dell'energia in generale, sarà la cosa più importante, ma non l'unica. Quanto è stato rubato qui nelle fabbriche, per esempio in quelle che si producono medicine. Ne conosco una a La Lisa dove hanno dovuto togliere l'amministratore e molte persone, quasi 100; era coinvolta nel furto di medicine l'amministrazione di questa fabbrica e un sacco di gente. Ne hanno dovuti licenziare cento: cerca questo o quello per sostituirli. Non è sufficiente e nemmeno sarà la unica soluzione. E dopo? Bisogna anche usare tutte i mezzi tecnici a nostra disposizione. Sono state acquistate un numero importante di nuove pompe, approssimativamente per un terzo dei distributori che rimarranno nel paese, così come un numero di nuove autocisterne che non intasino le vie, producendo ingorghi o accidenti. Saranno impiegate in maggioranza di notte, nelle ore con meno traffico. Non abbiamo fatto i conti delle morti dovute agli accidenti.

    Un giorno, dovete saperlo, la Rivoluzione, con lo sviluppo tecnico, potrà conoscere dove si trova un camion, in quale posto, in quale via. Nessuno potrà andare con il camion a trovare la zia o la fidanzata. Non è che sia un male visitare un familiare, l'amico o la fidanzata, però non con il camion destinato al lavoro, e durante una crisi di combustibile a livello mondiale, un reato di questo tipo è peggiore; oppure mentre si sta dando alla gente una saponetta senza odore, che ora è già più grande, è un piccolo aumento, però abbiamo iniziato ad aumentarla un'altra volta, come il dentifricio e le altre cose essenziali segnalate; non sarà dimenticata nessuna di quelle che sia possibile risolvere.

    Disponiamo di 1.000 autobus, comprati; ma i prezzi del trasporto saranno diversi da quelli storici. Ora una parte sta andando da un posto all'altro risolvendo dei problemi vitali, come quelli qui segnalati; ne arriveranno altri nei prossimi mesi. Il trasporto può ricevere qualche sussidio, però non il 90% del suo costo, sarebbe rovinoso, anzi deve essere minimo.

    Abbiamo necessità di applicare il massimo di razionalità per il salario, per i prezzi, le pensioni. Nessun spreco. Non siamo obbligati. Non siamo un paese capitalista, dove tutto si lascia al caso.

    Il sussidio e lE gratuità è solo per le cose essenziali e vitali. Non si pagano i servizi medici, né l'educazione o servizi simili. Bisognerà far pagare l'abitazione. Vediamo quanto. Ci potrà essere qualche sussidio, può darsi, però quello che si paga in un certo numero d'anni deve avvicinarsi al suo costo. Voi direte: e con cosa paghiamo le spese? Una parte importante di esse le pagherete con ciò che oggi si sperpera e si ruba, e con le non disprezzabili maggiori entrate che il paese riceverà. Tutto è alla nostra portata, tutto appartiene al popolo, l'unica cosa che non si può permettere è sprecare la ricchezza in modo egoista ed irresponsabile.

    Veramente non avevo intenzione di mettermi in una discussione su temi tanto sensibili, però sarebbe stato un crimine non approfittare di questa opportunità per dire alcune delle cose che hanno a che fare con l'economia, con la vita materiale del paese, con il destino della Rivoluzione, con le idee rivoluzionarie, con le ragioni per le quali iniziamo questa lotta, con la forza colossale che abbiamo oggi, il paese che siamo e possiamo continuare ad essere, e molto di più di quello che siamo.

    Non tornerei più qui se stessi mentendo, o stessi esagerando. Mi piace molto di più fare che promettere. In ogni caso io non faccio niente, perché un uomo solo non fa niente. In ogni caso approfitto dell'esperienza o dell'autorità che posso avere tra i compatrioti per dare battaglia. Ci sono milioni di cubani preparati per la guerra di un intero popolo.

    Ho detto che abbiamo raggiunto l'invulnerabilità militare; che l'impero non può pagare, non immagina nemmeno, la quota di morti che dovrebbe apportare qualora cercasse di occuparci, il numero sarebbe forse uguale o maggiore di quello del Vietnam. La società nordamericana non è disposta a concedere ai suoi governanti il credito di decina di migliaia di vite in un avventura imperiale. Vediamo se in Iraq arrivano a 3.000, sono già più di 2.000, e tutti i giorni giungono notizie sempre peggiori per chi ha scatenato la guerra.

    E vediamo cosa succede con questa porcheria di blocco, perché ci sono molti nordamericani dispiaciuti del fatto che non sono stati accettati i medici cubani; la maggioranza lo voleva ed ancora di più le autorità locali.

    Vedremo, perché gli dimostreremo che è meglio eliminare quell'immodizia perché non distruggeranno mai questa Rivoluzione. E all'Europa possiamo dire: tenetevi l'aiuto umanitario, tenetevelo tutto, non ne abbiamo bisogno. È una grande cosa poter dire che non si ha bisogno dell'Europa e che non si ha bisogno dell'impero! Levatelo quando volete, non c'importa che lo leviate, perché ci hanno insegnato, ci hanno forgiato, abbiamo imparato a risparmiare, a pensare, a crescere, a moltiplicare le nostre forze per essere all'altezza della colossale dimensione dell'avversario.

    Vi ho parlato con la massima fiducia. Vi ho parlato di ognuno dei compiti principali delle brigate dei lavoratori sociali e della loro azione. Alle volte hanno dovuto intervenire di sorpresa, con velocità, disciplina ed efficienza. Nella città dell'Avana sono stati migliaia e ne abbiamo mobilitati di riserva altri mille.

    Stanno realizzando numerosi compiti. Se non ce la facessero, quanti sono gli studenti che ha questa università? Già da ora vi dico quello che dissi a loro: se 28.000 non bastano, ci riuniremo con voi, gli studenti della gloriosa Federazione degli Studenti Universitari, e voi troverete altri 28.000 studenti (Applausi) ed in coppia, con i lavoratori sociali, che stanno acquistando esperienza, vi mobiliteremo; se 56.000 non bastano, ci riuniamo con voi e voi ne trovate altri 56.000 di rinforzo.

    Sapete chi vi ospiterà? Il popolo, come da tutte le parti; il popolo, che ha un altissima considerazione di questi ragazzi e non saranno in molti a dire: "Questo non si può risolvere", "questo non avrà mai fine." Ed insieme a voi, insieme al popolo, dimostreremo che sì si può. Sentitemi, credo avremo molte più risorse e non solo per soddisfare delle necessità, ma anche per il nostro sviluppo, perché stiamo amministrando meglio. Molte delle cose che stiamo facendo, le stiamo facendo con le risorse che abbiamo risparmiato. Stiamo già risparmiando centinaia di milioni di dollari, ed il risparmio dipenderà dal ritmo e dall'efficienza con quali faremo le cose.

    Tutti i giorni si presentano idee nuove e quello che risparmieremo in energia si trasforma immediatamente in risorse. Diventeranno inutili le centrali termoelettriche più costose. Però le terremo pronte per affrontare qualsiasi imprevista congiuntura durante il percorso.

    Solo nella produzione d'elettricità il paese consuma 3.800.000 tonnellate di combustibile all'anno. Il nostro sistema elettrico ha oggi un approvvigionamento di appena il 60%.

    Non si costruirà più una termoelettrica. Si costruiranno centrali che useranno gas metano, centrali a ciclo combinato che si ammortizzano in quattro o cinque anni; l'elettricità costerà 10 centesimi e gli hotel, per esempio, potranno pagarla; si ammortizza tra i quattro ed i cinque anni e successivamente produce un chilowatt a 2 centesimi.

    Non si costruirà più una "Guiteras". Erano delle pazzie, dovevano essere saturati di dogmatismo e schematismo. In un sistema che necessitava produrre circa 2 milioni di chilowatt, comprare una centrale di 330.000, è concentrare in una sola più del 15% della capacità effettiva e quando si ferma, o viene colpita da un fulmine, come è accaduto alcune settimane orsono alla "Guiteras", vi è un blackout; questo colpisce con forza la popolazione e l'economia. Quanto tempo avrebbe sopportato la Rivoluzione all'errata concezione dello sviluppo del sistema elettrico? Concezione che, vi assicuro, non era esclusivamente di Cuba ed oggi siamo il primo paese a scoprirlo e dovranno venire a vedere quello che stiamo facendo.

    Non voglio aggiungere altro, perché posso dire cose molto più importanti.

    Smetteremo di essere un paese idiota e supereremo gli altri. Voglio avvertirli che gli altri paesi commettono lo stesso errore.

    Non voglio parlare a riguardo. Vi prometto che un giorno vi racconterò la storia, ai dirigenti studenteschi, chissà se a quelli che sono qui. Oggi devo tacere, perché parlare di più può avvertire ed orientare il nemico. Delle cose che vi ho detto, ce ne sono però già alcune che non possono essere fermate, come i due milioni e mezzo di pentole elettriche a pressione che sono qui o in fase di trasporto; non può fermarle nessuno, sono cose acquistate in Cina. E la Cina non è un isolotto, la Cina è uno dei paesi più grandi del mondo, trasformatosi attualmente nel principale motore dell'economia mondiale; la Cina è un paese che produce molte cose e stiamo negoziando altri acquisti e misure d'interscambio, che avanzano a ritmo crescente.

    Vi dicevo che il nostro credito è aumentato. Questo paese può muovere miliardi di dollari, glielo abbiamo detto a "Bushetto", perché si renda la vita più amara se lo desidera, e a quelli che stanno facendo degli intrighi; che dicano domani quello che vogliono, dei "poveretti", di questa gente tanto "nobile", che rubava "così poco", di questi che chiedono al popolo qualsiasi prezzo per qualsiasi cosa; insieme a voi gli dico: "Pagate il combustibile che state consumando." In realtà, perché dovremmo regalare tutto questo al trafficante, al bandito, a quel taccagno o a quell'egoista che vuole che paghiamo 15 centesimi per ogni chilowatt da lui pagati? Quale legge dell'economia ci obbliga? Devono prepararsi, perché abbiamo fatto bene i conti. Abbiamo già svalutato una volta il dollaro, però questo dollaro gode di troppi privilegi.

    Però né il dollaro, né quelli che stanno rubando, hanno l'Istituto di Meteorologia, non hanno Rubiera, e soffiano adesso uragani, nessuno sa che direzione prendono, se ovest nordovest e tre gradi più verso nord o verso sud, con che vento. L'unico che vi dico è che il nostro è un uragano forza cinque (Risate).

    Forza cinque è un uragano che non lascia niente in piedi, senza commettere un abuso, senza ammazzare di fame nessuno, con un solo semplicissimo principio: la tessera alimentare deve scomparire. Quelli che lavorano e producono riceveranno di più, compreranno più cose; quelli che hanno lavorato decenni riceveranno di più ed avranno più cose. Il paese avrà molto di più, però non sarà mai una società consumistica, sarà una società della conoscenza, della cultura, del più straordinario sviluppo umano che possa concepirsi, sviluppo della cultura, dell'arte, della scienza, e non per armi chimiche, con una piena libertà che nessuno può limitare. Questo lo sappiamo, non c'è bisogno di proclamarlo, ma ricordarlo sì.

    Abbiamo guadagnato il diritto di fare ciò facciamo oggi e disporre di quasi un milione di professionisti, intellettuali ed artisti, di 500.000 studenti universitari, in tutte i rami della scienza e che sono qualificati e versatili, possono passare da una ad un'altra attività e saranno capaci di molte cose.

    Vi avverto che la nostra società sarà in realtà una società interamente nuova. Ed in questa corsa sulla lunga distanza, abbiamo già un bel distacco da quelli più vicini. Non vi è nessun merito, il merito lo ha l'impero, è stata troppo grande la minaccia, la sfida che ci ha imposto. Il merito è loro, l'unico che ha fatto il nostro nobile, generoso, valoroso ed intelligente popolo è di rispondere, ed oggi risponde con la forza di molte menti sviluppate.

    Oggi, quando parliamo dei 500.000 studenti universitari, diciamo che sono il prodotto di un breve periodo di tempo, appena tre anni fa; e quanti ce ne sono ora e quanti ce ne saranno un domani.

    Avremo inoltre decine di migliaia di studenti latinoamericani nelle scuole di medicina e solamente il nostro paese formerà nei prossimi 10 anni 100.000 medici. Stiamo già lottando per creare il migliore capitale medico del mondo e non solo per noi, i nostri li abbiamo già formato e continueremo a farlo, ma per i popoli dell'America Latina e del resto del mondo, che già ci stanno chiedendo di preparare dei medici; abbiamo con che formarli e nessuno lo può fare meglio di noi. Abbiamo sviluppato dei metodi pedagogici che nemmeno sognavamo. Lo vedremo tra poco.

    Non ci saranno solo i 12.000 studenti di medicina dell'ELAM, qui ci sono già 2.000 giovani diplomati boliviani; parte di quelli dell'ELAM sono ospitati a Cienfuegos in case di cittadini, famiglie serie, con preparazione professionale e cultura, il cui profilo psicologico è stato studiato, così come quello dello studente e della sua famiglia; un'esperienza unica e nuova.

    Parlavo ieri con alcuni di questa solidarietà trasformata in ricchezza. In quale maniera si potrebbero ospitare 100.000 studenti del livello superiore? Sappiamo già quanto costa ognuno di loro, quanto costa l'alimentazione e l'alloggio.

    Sappiamo che abbiamo costruito nella prima tappa della Rivoluzione centinaia di scuole superiori e di licei ed oggi abbiamo meno della metà delle matricole degli anni settanta; sappiamo quanto costa ripararla e quanto tempo occorre. Ci saranno molte scuole di medicina con 400 o 450 alunni con eccellenti condizioni materiali, gli strumenti necessari per lo studio, mezzi audiovisivi, programmi interattivi. Come sappiamo, e lo stesso compagno Machadito lo ha detto, se avesse avuto queste risorse nei cinque anni che ha studiato, avrebbe potuto imparare in un anno ciò che ha imparato in cinque anni.

    Ciò non significa che formeremo un medico in un anno, ma che un medico in sei anni imparerà quello che avrebbe impiegato 20 anni ad imparare con i metodi tradizionali. Penso che avremo sempre più qualità.

    Conosciamo quello che stanno facendo i nostri compatrioti in diversi parti del mondo, siamo in permanente contatto con loro, quelli del contingente "Hernry Reeve" e molti altri. Si sta scrivendo una bellissima storia, come non mai nella storia e nella vita della nostra Rivoluzione.

    Sono felice quando penso ad un giorno come oggi, il Giorno dello Studente e in questo giorno, scelto da voi come data per celebrare il sessantesimo anniversario del mio ingresso in questa università, mi sento bene, sia spiritualmente che fisicamente, incontrandomi con voi. Erano molte le cose che mi venivano in mente ed ho dovuto ordinare quelle di ieri con le nuove di oggi, stando attento a non dire ciò che non devo e dire tutto quanto è necessario.

    Penso, e lo sto discutendo con i compagni, che questo stesso mese dovremo prendere delle misure, ed ho detto questo stesso mese perché non si deve perdere un solo minuto, stanno già giungendo delle cose da qui e da là.

    Abbiamo bisogno con urgenza di scoraggiare lo spreco d'elettricità. Vedete, un certo scoraggiamento non è la formula definitiva, che è un'altra; ma ora, che già incominciamo a distribuire in massa un determinato numero di elettrodomestici, più risparmiamo, più possiamo distribuirne; e più ne distribuiamo, più energia si risparmia e più denaro raccoglieremo dalla fine del mese fino all'inizio del prossimo anno; è imprescindibile però iniziare dicembre stabilendo un certo limite al colossale spreco d'elettricità.

    No, non un centesimo d'aumento per chi consuma 100, un po' di più per chi consuma 150, 200 e 300 chilowatt.

    Ci sarà chi consuma 300, senza dubbio, che dovrà pagare un po' di più, però non troppo. Può darsi che questi che sprecano, invece di due dollari ne dovranno pagare quattro per 300; però non consumate molto di più di 300, spegnete le luci, il ventilatore, non lasciate acceso il televisore. Non l'ho detto, ma ci sono un milione di televisori, 40.000 già qui e gli altri in arrivo, da 50 watt, perché non ne rimanga uno solo in bianco e nero.

    Un altro grande risparmio, è stato verificato nei laboratori il consumo di ogni elettrodomestico e tutti i calcoli fatti sono al di sotto delle cifre date; non manca un dettaglio, forse qualcosa, tutti i giorni gli esperimenti aumentano. Ne faremo uno in intero comune, il più povero, ed è per quello che sono lì i lavoratori sociali; anche a Cienfuegos lavorerà un gruppo sostituendo le vecchie lampadine.

    Enrique, che giorno si occuperanno dei distributori di questa provincia? Non importa, che lo sappiano già, devono immaginarselo.

    (Enrique spiega che si incomincerà sabato, che si sono sostituiti 158.000 lampadine a Cienfuegos e che si finirà domani con ciò che rimane).

    (Consegnano al Comandante due lampadine al neon per lo studente della provincia dell'Avana).

    Senti, Enrique, vieni qua, questa non va, quella che ha lei in mano. Stai sprecando elettricità per niente. Svelto, che siamo quasi alla fine.

    Ah! La ragazza è lì. Ma questa lampadina è da sette watta (Enrique spiega che una è da sette e l'altra da 15).

    Ma lei ne ha due da 60, non spegnere la ragazza, non spegnerle la luce in casa. Lei mi ha detto che ne aveva due da 60. Dicevo di darle due da 15.

    Prendi, non tu, lei. Portagliela, digli che ne ha già una (Le consegnano le due lampadine da 15).

    Già sappiamo quello che risparmiano all'anno. Non è poco. (Applausi)

    Lo dedurremo da quanto deve pagare per sovvenzionare lo sprecone.

    Stanno cambiando, quante lampadine cambieranno a Cienfuegos? (Enrique risponde che a Cienfuegos ci sono da cambiare 207.000 lampadine).

    Quante incandescenti ne avete scoperte ancora? (Gli dice che è aumentata la domanda e si ne invieranno lì altre 100.000).

    Ne erano rimaste 150.000 dell'Avana. (Specifica che si sta già facendo, che i 400 lavoratori sociali impegnati in questo compito, insieme agli altri 360 di rinforzo inviati ne hanno cambiate 158.000. Conferma che sabato s'incomincia con i distributori).

    Corretto. E dopodomani nei distributori. Preparino tutto, in ogni caso scopriremo quello che compra la gente, e dopo avremo degli strumenti di distribuzione perfetti ed il paese saprà dove si trova ogni strumento.

    Quanto combustibile si consuma usando un veicolo, già non i camion, ma perfino gli autoarticolati delle costruzioni, come quella volta? Quanto consumano i trattori del Ministero dello Zucchero? Quanto consumano le decina di migliaia di trattori nelle campagne, usati come jeep, così in tutta tranquillità? Quanto consumano quelli che, non bastandogli il cherosene, il combustibile della maggioranza, utilizzano per cucinare il diesel? Sono centinaia di migliaia.

    Insieme a questo — vi informo —, macchine interamente nuove, con capacità di perforazione, nuova sismica, molto moderna, perforando dove bisogna, utilizzando il metano per creare centrali a ciclo combinato che sostituiscano per sempre la "Guiteras" o queste mostruose centrali di Santiago di Cuba che consumano il mezzo milione di tonnellate di diesel che produce la raffineria di quella città, spendendo tra i 300 ed i 350 grammi di fuel oil per chilowatt d'elettricità; oppure queste macchine divoratrici di diesel di San Josè de las Lajas che per produrre 60.000 chilowatt consumano nelle ore di punta 400 grammi di diesel per chilowatt. Non stupitevi il giorno che vi diranno: le hanno chiuse definitivamente; non sarà nessuna finché esiste il pericolo di un deficit, perché dobbiamo avere delle sicurezze. Anche dove si sostituirà un combustibile con un altro, rimarrà, finché non ci sia la sicurezza, quello di prima. Saranno dei grandi cambiamenti.

    Vi ho già detto che ci sono mille omnibus come questi per i lunghi percorsi ed avranno il loro costo. Adesso non ancora, perché preferiamo attendere. A volte bisogna aspettare per meglio comprendere, perché si capisca bene, per esempio una misura; quello di cui la Rivoluzione ha sempre bisogno è la comprensione e l'appoggio del popolo a ciò che sta facendo, perché vi assicuro — lo ripeto qui — che il popolo lavoratore riceverà di più, tutti quelli che hanno lavorato per il paese e la Rivoluzione riceveranno di più; molti abusi finiranno, a molte di queste disuguaglianze si toglierà il brodo di coltura e le condizioni che lo permettono; quando non ci sarà qualcuno che debba essere sovvenzionato, saremo avanzati considerevolmente nella marcia verso una società giusta e decorosa, come richiede un vero ed irreversibile socialismo.

    L'impero vorrebbe che a Cuba si creassero molti più ristoranti privati, ma può essere che non ne rimanga nessuno; o credevano che eravamo diventati neoliberali? Nessuno di noi è diventato neoliberale; però gli dimostreremo irrefutabilmente la crisi delle loro teorie, come gli abbiamo dimostrato la sconfitta del loro blocco, delle loro aggressioni, della loro destabilizzazione.

    Il prossimo anno, può darsi che alle Nazioni Unite ci siano ancora meno astensioni nella votazione contro il blocco, anche se già non rimane nessuno che l'appoggi, eccetto l'alleato fascista e assassino che vota sempre senza scrupolo alcuno a favore dell'impero.

    Il mondo dovrà combattere questa battaglia.

    Nessuno deve avere diritto di fabbricare armi nucleari. Tanto meno il diritto privilegiato che ha imposto l'imperialismo di imporre il proprio dominio egemonico e saccheggiare le risorsi naturali e le materie prime dei paesi del Terzo Mondo. L'abbiamo denunciato mille volte, ma non è questa la soluzione. La prima soluzione per un paese del Terzo Mondo è non avere paura; noi abbiamo sempre agito così ed adesso l'imperialismo comincia a demoralizzarsi.

    Difenderemo ad ogni costo, in tutte le tribune del mondo, il diritto dei popoli a produrre combustibile nucleare e non avremo nessun timore o paura, lo avvertiamo (Applausi).

    Deve finire nel mondo la superbia, gli abusi, l'impero della forza e del terrore. Ciò scompare davanti alla totale assenza di paura e sono sempre di più i paesi che hanno meno paura, saranno sempre di più quelli che si ribelleranno e l'impero non potrà sostenere l'infame sistema che ancora mantiene.

    Un giorno Salvador Allende disse le parole più presto che tardi... e allora penso che più presto che tardi questo impero si disintegrerà ed il popolo degli Stati Uniti potrà avere più libertà ed aspirare a maggiore giustizia, come non mai; potrà usare la scienza e la tecnica a beneficio proprio e dell'umanità, potrà aderire a coloro che lottano per la sopravvivenza della specie, potrà aderire a coloro che lottano per un'opportunità per la specie umana, alla quale appartengono.

    È giustissimo lottare per ciò e per raggiungerlo dobbiamo impiegare tutte le nostre energie, tutti nostri sforzi, tutto il nostro tempo per potere dire con la voce di milioni, di centinaia di milioni, di miliardi di persone: Vale la pena essere nati! Vale la pena essere vissuti! (Ovazione)




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Pagina inviada dalla: Ambasciata di Cuba in Italia
(9 dicembre 2005)


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