Un bel pot-pourri cromatico con alcune delle più belle composizioni scritte dal prolifico musicista cubano della prima metà del Novecento, appunto Lecuona, soprannominato il "Gerswhin cubano".
Infatti, per le sue abilità pianistiche e soprattutto per la versatilità di scrittura musicale, Ernesto Lecuona si guadagnò l'ammirazione di Gershwin ma anche di Ravel e Rubinstein.
Tra i meriti di Lecuona: è stato il primo a "riprodurre" il tamburo di origine africana con i magici ritmi sincopati che animavano la "comparsa" (una sorta di balletto ambulante di carnevale) sul pentagramma e sulla tastiera. Ma Lecuona ha esplorato su più fronti e in profondità tutti i lati ancestrali della cubanità, nata dall'incrocio di elementi ispanici, africani, cinesi e indigeni.
Nel disco inciso da Sollazzo non c'è la canzone più nota di Lecuona, Siboney, né Para Vigo Me Voy, ma ascolterete tra gli altri, i bellissimi Y la Negra Bailaba, Ante El Escorial, La Comparsa. Chiude il cd la famosissima Malagueña, una melodia con una storia immensa di aneddoti e rappresentazioni, cui è stata dedicata un'infinità di arrangiamenti orchestrali, diretta e incisa da grandi artisti come Glenn Miller, Tommy Dorsey, James Last, Paco De Lucia, José Feliciano, Ray Conniff. Malagueña proviene dalla suite "Andalucía", che comprende anche Cordoba, Gitanerias, altre accattivanti danze spagnole raccolte in questo brillante album.
Concludendo: un bell'affresco sonoro, ottime esecuzioni del giovane pianista partenopeo e piacevolissima produzione corredata da un esaustivo booklet. Avrete capito che lo consiglio caldamente.
Maggiori informazioni sui brani interpretati nel disco LA 32 e sull'opera in generale del Maestro Lecuona potrete leggerle nell'intervista a Mario Sollazzo pubblicata sempre su questo portale .
Pagina inviata da Gian Franco Grilli
Giornalista, responsabile del Caribe (Associazione culturale)
(19 febbraio 2008)