Cuba

Una identità in movimento

La luce di Yara

Samuel Feijóo



La luce di Yara è uno dei principali miti cubani, creato nella zona nord delle provincie orientali del paese, principalmente nella regione di Baracoa. Si mette in relazione con il supplizio di Hatuey, l'indio cubano che si battè con i colonizzatori spagnoli e fu bruciato vivo, a Yara.

La sua forza di grande simbolo patriottico e libertario lo portò a trasformarsi nel nome di uno dei maggiori reggimenti più famosi nella Guerra dei Dieci anni contro la Spagna colonizzatrice. Il reggimento Luce di Yara, di cui la storia raccoglie le imprese guerriere ed è ancora ricordato dagli anziani della regione, è nella mente dei giovani come uno dei nomi che infonde coraggio.

È molto conosciuta la "Leggenda cubana" che avrebbe scritto nel secolo passato Luis Victoriano Betancourt, con il titolo di "Luce di Yara" e che avrebbe pubblicato nella Estrella solitaria, Camagüey, 10 ottobre del 1875.


Frammento

Apparve, infine, il segnale del sacrificio. Hatuey si lanciò intrepido sulle fiamme divoratrici; gli spagnoli lanciarono feroci urla di trionfo, e Bartolomé de las Casas cadde in ginocchio al suolo levando al cielo una preghiera funebre, mentre l'angelo della libertà raccoglieva nelle sue ali l'ultimo sospiro del primo martire della Indipendenza di Cuba.

Da allora una luce tenue e misteriosa, che veniva dall'immenso rogo, vagò errando di notte su quelle estese pianure, vegliando il sonno di quelli che dormivano ancora in schiavitù. E aspettando l'ora della illuminazione eterna e dell'eterna vendetta.

Quella luce era l'anima di Hatuey. Era la luce di Yara.

Passarono tre secoli. Una notte la luce errante si fermò sullo stesso luogo in cui era stato alzato il rogo di Hatuey. Ed in quel momento, le palme di Cuba, questi silenziosi spettri degli indios, scossero violentemente le loro fantastiche piume. E l'aria si illuminò di un chiarore puro e brillante. E la terra rabbrividì fino alle sue più recondite profondità. E la luce tenue e misteriosa, mossa da un uragano furioso, divenne una fiamma gigantesca, si estese con rapidità vertiginosa trascinata dai venti, infiammando tutti i cuori, purificando tutte le anime e santificando tutte le libertà.

Era la luce di Yara, che compiva la sua vendetta.

Era la tomba di Hatuey, che si trasformava in culla dell'Indipendenza.

Era il dieci di ottobre.

Questa è una versione del mito che avrebbe raccolto Betancourt.

Con gli anni avremmo raccolto dalla bocca degli abitanti dell'Oriente diverse versioni del mito.


Tratto da: SAMUEL FEIJÓO, Misteri e leggende di Cuba, Padova, Arcana Editrice, 1998, pp. 9-10 (ed. or.: Mitología cubana, La Habana, Editorial Letras Cubanas, 1986)


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