Il cocco è un elemento fondamentale nella Regla de Ocha. Non esiste cerimonia che si possa iniziare senza il cocco, senza l'offerta di questo frutto. E si utilizza anche al termine di ogni funzione, per verificare se è stata condotta correttamente, o se sono necessarie delle modifiche.
Chiunque partecipa a un rito si accorge della sua importanza. Molto spesso, anziché‚ le conchiglie, è il cocco che viene usato per divinare. È la prima cosa che un padrino o una madrina di santo insegnano ai neofiti.
A prima vista il suo utilizzo sembra facile. In realtà, per avere le risposte è necessario seguire i rituali e mandare agli Orisha le giuste invocazioni e i ringraziamenti corretti.
Con il cocco diviso in quattro parti si chiede ai morti e agli Orisha dove collocare gli ebbó, se sono soddisfatti dei sacrifici ricevuti, se desiderano qualcosa d'altro, se durante un trabajo è andato tutto bene e cosa fare per rimediare, se, invece, si sono commessi degli errori.
Il cocco si può consultare giornalmente, ma non bisogna chiedergli sempre le stesse cose, perché‚ altrimenti si arrabbia e non risponde.
Anche le domande stupide vanno evitate: gli Orisha le recepiscono come un insulto. Non si può giocare con il cocco nelle feste per divertire gli amici, o per scherzarci sopra. Se questa tecnica viene ridicolizzata, infatti prima o poi gli Orisha la faranno pagare al responsabile e, in alcuni casi, anche agli altri partecipanti.
Le domande devono essere precise. Le risposte possono essere: sì; no; è possibile; no, prova ancora; rinuncia e vai da un babalao che ti spieghi cosa ti sta accadendo.
Il cocco parla con le posizioni che assume quando cadono a terra i quattro pezzi che vengono lanciati, detti Obinu.
Prima dell'uso, bisogna fare tre offerte di acqua a Eleggua, poi si chiudono le dita della mano sinistra, mentre con la destra si tocca tre volte il suolo e si recitano le preghiere. Solo a questo punto si possono lanciare i quattro pezzi che devono partire dal plesso solare per poi venire spostati nelle quattro direzioni: alto, basso, destra e sinistra.
Come interpretare
Se i quattro pezzi sono caduti sulla corteccia e mostrano il bianco interno, significa che la letra, la situazione, è rappresentata da Alafia e che a parlare sono Chango e Orula. Il significato è: affermativo; si è possibile, ma anche felicità e salute, ogni cosa è stata ben fatta, pace, grazia e prosperità. E allora bisogna rendere onore all'esito. Si ripete la domanda e se esce Ellife (due verso l'alto e due verso il basso) non ci sono dubbi, il sì è assolutamente certo.
La stessa risposta positiva, anche se non così forte, arriva da Otawe. Se invece escono Ocanasode e Oyékun la situazione è difficile e vanno presi provvedimenti.
Quando è un solo pezzo a mostrare la corteccia, la posizione viene chiamata Otawe e significa che sono presenti Chango, Ogun, Yemaya e Ochosi. Vuol dire che ci sono speranze, ma a determinate condizioni. In questo caso il cocco va tirato subito, ponendo la questione in modo più specifico, e se riesce la stessa letra la risposta è no; meglio fare un ebbó per eliminare gli ostacoli.
Se due pezzi sono rivolti verso l'alto e due verso il basso ci troviamo di fronte a Ellife con Eleggua, Ochun, Ochosi e Ogun, e la risposta è totalmente positiva. Non c'è bisogno di insistere con la consultazione.
Quando un solo cocco è rivolto con la parte bianca verso l'alto significa che è comparso Ocanasode con Chango, Babalu Aye e gli spiriti dei morti (secondo altre teorie, oltre alle divinità già citate parlano anche Eleggua, Oya, Yansa, Yewu e Aggayu). Qui cominciano i problemi, la situazione si preannuncia difficile. Innanzitutto la risposta è un no, ma a questo si aggiunge anche che bisogna stare allerta contro possibili disgrazie, sfortuna e difficoltà. In questo caso tutti i presenti devono guardare Ocanasode con gli occhi ben spalancati, tirarsi le orecchie per aprirle meglio, così da vederci e da sentirci chiaro su quello che accadrà, e poi bisogna rivolgergli una preghiera e chiedere cosa va fatto per far sparire questa letra.
Peggio ancora se i pezzi di cocco cadono tutti con la corteccia verso l'alto: significa che è salito Oyékun, che parlano Chango e Oya e che ci sono in vista sofferenze e morti. Non sempre, però, parlano questi due Orisha: potrebbe trattarsi anche di qualche parente morto che informa il consultante su un probabile lutto. Immediatamente si accende una candela e si rinfrescano i quattro pezzi di cocco mettendoli in una jacara con acqua e otto pezzi di burro di cacao e si continua la consultazione sino alla certezza assoluta che non esistono fraintendimenti.
Se nel luogo in cui ci si sta consultando non c'è un babalao, si corre rapidamente a cercarlo per saperne di più e vedere con quale ebbó si può salvare la persona in pericolo.
Possibilmente si fa anche un despojo, una limpieza, così da allontanare le influenze nefaste.
Tratto da: MARILISA VERTI, I tamburi di Aña. Santeria, spiritualità e magia a Cuba, Milano, Xenia Edizioni, 1999, pp. 154-158