Cuba

Una identità in movimento


Le riunioni dei lavoratori in Cuba. Sussidiare le persone e non i prodotti...

Gioia Minuti


Cuba è un paese dove tutto quello che conta si discute, si dibatte e dove tutti hanno il diritto d'intervento e di parola.

Chi sostiene il contrario è bugiardo e lo dimostrano le migliaia di riunioni avvenute negli anni sui temi basilari del paese, del partito, della Rivoluzione, della vita del popolo.

Molti mesi di dibattiti hanno preceduto decisioni che vengono catalogate e definite come "imposizioni del regime" dai mistificatori dei media internazionali.

Non è comune che tutto un popolo abbia la possibilità di discutere la propria realtà sociale, pregi, difetti, rimedi, il proprio futuro...

Attualmente questo sta avvenendo come preparazione alla prossima conferenza che precederà il Congresso del Partito, con una discussione ampliata e basata in dieci punti, che riguardano l'economia, il risparmio la crisi economica, l'ideologia, le relazioni con l'estero, l'emigrazione, etc.

Sono passati cinquant'anni dal trionfo della Rivoluzione e il mondo è cambiato moltissimo in questo periodo pur breve, soprattutto nel mondo della comunicazione, della tecnologia.

Le possibilità di comunicazione globale e la rapidità dei mezzi a disposizione non esistono ancora in Cuba, dove siamo castigati dagli Stati Uniti anche in questo settore.

I bugiardi e manipolatori della realtà accusano Cuba di proibire Internet, di proibire le comunicazioni con l'estero, ma ovviamente non è così: "grazie" al blocco, Cuba ha enormi difficoltà di trasmissione per via delle limitazioni dell'uso dei servitori e dei cavi sottomarini, molto più economici dei satelliti...

Lo reitero perché pochi giorni fa ho ascoltato delle osservazioni a questo proposito ed era una persona che conosce Cuba. Questo significa che come sempre la realtà cubana viene tergiversata ed è difficile non cadere nella trappola.

Nonostante tutti i problemi causati dalla crisi economica, dalla devastazione degli uragani dell'anno scorso — che non hanno messo in ginocchio il paese, ma che sono indubbiamente ostacoli terribili che obbligano a ricominciare opere magari terminate pochi giorni prima — se guardiamo quel che succede in Italia, uno dei paesi più ricchi del mondo, a L'Aquila, dove c'è stato un terremoto, si deve fare tanto di cappello a Cuba, isola piccola, povera e con un blocco genocida imposto da cinquant'anni che l'opprime.

Ora si parla molto di un cambio in quattro centri di lavoro: non si serve più il pranzo, ma si sussidiano i lavoratori con 15 pesos nazionali da spendere come desiderano (con 15 pesos si può mangiare un panino al prosciutto o un hamburgher o una pizza grande, bere un caffè, una bibita).

Chi scrive pranza con mezzo peso nazionale, ossia un 48º di dollaro, se si vuole usare il linguaggio dei media internazionali: per questa somma servono una minestra, di verdure, generalmente, un secondo piatto con pesce, carne o uova, riso, una verdura e un tubero — patate, patate dolci o malanga — un dolce e acqua a volontà.

È evidente che lo stato paga questo pranzo — più il trasporto, l'elaborazione, il servizio a tavola, il lavaggio dei piatti, etc. — e il lavoratore contribuisce in maniera simbolica.

Le persone che lavorano in questo settore non resteranno senza lavoro, ma saranno incorporate in servizi similari, perché a Cuba nessuno resta senza lavoro. Nei centri che mantengono, per ora il pranzo e la cena, come il poligrafico del "Granma", è stata eliminata la merenda del pomeriggio, mentre resta la colazione per chi lavora di notte, per gli autisti.

Dove mangiano venti si cucina per venti è lo slogan da rispettare per non sprecare i prodotti, ed inoltre i lavoratori devono partecipare al lavoro produttivo — non volontario — nella fattoria che fornisce vegetali e frutta alla mensa.

La famosa "libreta", la tessera annonaria che offre un aiuto alle famiglie a prezzi politici è in forte discussione. Ci sono cubani che la disprezzano, ma comprano comunque quello che offre, che non fa vivere, ma non è poca cosa. Sussidiare le persone e non i prodotti potrebbe essere la soluzione. Un lato comico per tutti i cubani è che i neonati hanno diritto alla quota di riso, che ovviamente non mangiano, di olio, di pane: non ricevono però sigari sigarette...

Sono passati cinquant'anni dal trionfo della Rivoluzione la vita è cambiata per tutti perché i tempi cambiano ed oggi Cuba deve lottare non solo con i vecchi nemici che non sono mai cambiati, ma anche con i danni da loro provocati o di cui sono principalmente responsabili, come la crisi globale e il cambio climatico.

Il risparmio, l'efficienza, la rivoluzione energetica, la dedizione al lavoro, un'università più selettiva, da guadagnare nel diritto a studiare per tutti, il potere d'acquisto dei salari, la partecipazione giovanile alla v¡ta sociale e alle decisioni collettive, sono temi molto dibattuti nelle riunioni dei lavoratori, lunghe e appassionate.

Si devono sussidiare i prodotti e non le persone, ha dichiarato un compagno, sottolineando che in verità ci sono cubani con possibilità economiche molto più alte di altri.

Chi vive del suo salario e non ha parenti che inviano rimesse — e c'è molta differenza anche nelle rimesse — non ha le possibilità di altri che hanno entrate molto più alte.

I corrotti vanno denunciati, deve sparire la borsa nera, si devono punire i colpevoli e su questo nessuno ha dubbi, ma quest'anno abbiamo visto migliaia di famiglie cubane accedere felicemente agli alberghi a cinque, quattro, tre, stelle, pagando forti cifre — anche 120 CUC al giorno a persona — 120 dollari diciamo — in hotels super lusso. Erano tanti anni che i cubani non avevano libero accesso negli alberghi, se non in casi privilegiati, come premio o per i lavoratori migliori. Il Ministero del Turismo ha offerto ai cubani un pacchetto di due notti e tre giorni e la proposta è andata a ruba.

Quasi tutti si sono mostrati molto soddisfatti nonostante la spesa forte; alcuni hanno chiesto prestiti per farlo e c'è stato quasi un assalto a Varadero, ai cayos e nelle spiagge più belle e famose, che valgono davvero la pena.

Prima i cubani non potevano andare negli hotel — a parte le eccezioni — non solo per problemi economici, ma per via della prostituzione che si voleva scatenare nell'Isola e dico si voleva scatenare, perché il triste fenomeno era associato al turismo, un turismo sopratutto maschile, brutale e volgare, che con i soldi voleva compare l'anima dei cubani, come diceva una canzone molto simpatica, il cui ritornello ripeteva "Signora io non voglio il tuo denaro, non voglio andare con te a Varadero e tanto meno all'estero..."

Le cose sono cambiate e se ci sono prostitute — ci sono — operano in maniera differente e soprattutto la più giovane generazione ha imparato a non credere al miracolo dello straniero, a non cadere nella trappola di un paio di scarpe in cambio del proprio sorriso.

Il matrimonio con il turista sta passando di moda, si può dire.

Juanes durante la sua esibizione al concerto Paz sin fronteras. Foto: Samuel HernándezFidel ha detto d'aver visto una meravigliosa gioventù in Piazza della Rivoluzione il giorno del concerto di Juanes (sul quale ora speculano: una signora vedova di un noto scrittore chiede berciando in Internet chi ha dato a Juanes l'autorità di decidere di cantare in Cuba).

Si potrebbe risponderle che e stato il popolo cubano.

Il concerto è stato bellissimo, per la pace.

Ma è anche vero che non tutta la gioventù a Cuba è meravigliosa: ci sono anche ragazzi che compiono atti di vandalismo, alcuni che rubano, alcuni che sono violenti. Reinserirli nella società, recuperarli, dare loro sicurezza e motivazioni per vivere positivamente è un dovere, e la società cubana lo assume fino in fondo. Questa è una delle differenze con gli altri paesi.

Questa guerra mai dichiarata ufficialmente contro Cuba non ha mai impedito all'Isola ed al suo popolo di crescere e maturare — affrontando problemi che sono molto spesso davvero enormi, come il passaggio degli uragani — di arricchire il suo patrimonio umano e intellettuale, di avvicinarsi agli altri popoli, lottare per i propri ideali, per la sovranità.

Lo sviluppo delle relazioni diplomatiche, le visite presidenziali ininterrotte numerosissime, gli sviluppi delle politiche progressiste in America Latina, delle quali Cuba è la maggiore ispiratrice, dimostrano il cammino positivo di un paese esemplare per moltissimi aspetti; le Riflessioni del compagno Fidel dovrebbero insegnare, ispirare ed educare molti governanti ciechi, muti e sordi, arroganti e presuntuosi, che portano il mondo, la nostra specie, verso la distruzione.

La società cubana è "differente" ed ha molto da insegnare.

È "differente" perché educa e non offre una cultura superficiale di conoscenze, perché insegna ad amare e rispettare, a convivere, ad aiutare, a condividere.

I cubani sono esseri umani con debolezze e virtù, con desideri e con capricci a volte, ma sicuramente sono persone che ricevono aiuto se lo necessitano, che lavorano davvero alla costruzione di un mondo diverso e migliore con le loro capacità, con il loro sacrificio, sbagliando e rimediando in questa Rivoluzione perfettibile, come dice Silvio.

E se i più giovani parlano poco nelle riunioni generali (quasi sempre intimiditi dal fatto che i più sperimentati prendono per primi la parola), e questo fatto preoccupa parecchi, questi ragazzi che iniziano la loro vita di lavoro ascoltano e siccome sono intelligenti, educati e sanno analizzare e discernere, sanno far tesoro di quel che ascoltano.

Il mondo deve cambiare, i governi devono cambiare, l'egoismo abissale che regna oggi non offre un futuro ai nostri figli ma solo disperazione.

Moltissimi cittadini dei paesi ricchi e sviluppati non si pongono nemmeno il problema della convivenza con gli altri popoli, della sopravvivenza di tutti: fascismo, nazismo, guerre, violenza, abbandono, solitudine, brutalità, scherno, indifferenza, rabbia, incapacità, esclusione, razzismo, prepotenza e così via, li troviamo nelle prime pagine dei giornali dei paesi ricchi ogni giorno.

Cuba è un paese in piena Rivoluzione, e la costruzione del socialismo non è cosa facile, non si realizza in pochi giorni e nemmeno in pochi anni. La formazione delle coscienze è il dovere e l'impegno più grande di ogni governo, di ogni maestro, di ogni genitore.

In America Latina si vedono i cambiamenti ed i passi positivi, in una strada difficile ma giusta, mentre nei paesi ricchi la decadenza regna e gli esseri umani sono oggetti usa e getta.

Una politica fiscale ben elaborata, le denunce dei redditi e l'inserimento di coloro che oggi non lavorano, nei molti settori che necessitano mano d'opera apporteranno benefici a Cuba, dove non si gettano gli esseri umani. Il fenomeno dei laureati o diplomati in una disciplina e che si dedicano a lavorare in altri settori più redditizi va analizzato e regolato, e forse sarà necessario anche bilanciare le iscrizioni ad alcune facoltà decisamente troppo frequentate, a discapito di altre di produzione, sostengono molti lavoratori.

A Cuba i cambi sono molti e forse non piacciono a tutti.

Sicuramente chi non lavora, chi vive come un asociale e non apporta nulla alla società, avrà grossi problemi in futuro.

Lavorare, studiare, risparmiare e progredire: queste sono le parole d'ordine per i cubani oggi.

La "bola", ossia la voce popolare che circola sempre rapida, su ogni avvenimento è un raro fenomeno, perché riporta le notizie non pubblicate sui giornali localim, criticati per questo. Ma spesso la "bola" è solo una fanfaronata del Miami Herald, come la notizia comica di alcuni giorni fa, che riguardava un presunto bagno privato riservato ai due conduttori della Tavola Rotonda informativa, fatto che ha scandalizzato molti per il privilegio inesistente. Una giornalista che partecipa abitualmente alla trasmissione quotidiana ha detto pubblicante:


" Io l'ho cercato per una settimana questo bagno, ma non l'ho mai trovato, e dirò di più: la Tavola Rotonda non ha un bagno e dobbiamo scendere un piano per trovare il primo", ha commentato.


Sicuramente il governo di Cuba sta affrontando enormi problemi economici, e il blocco che Obama potrebbe alleviare, impedisce relazioni commerciali normali con i paesi. Cuba non può chiedere prestiti agli organismi economici e pochi sanno quello che significa il blocco, che riguarda ogni voce di ogni cosa.

Ora si voterà di nuovo nella ONU ed il mondo condannerà questa imposizione crudele e illegale contro l'Isola, ma gli Stati Uniti di Obama come al tempo di Bush e di tanti altri presidenti, ignorano la voce del mondo, ignorano i danni che provocano, ignorano la sofferenza di un popolo e negano al loro stesso popolo il diritto ad una convivenza fraterna e fruttuosa.

A Cuba si dovranno sussidiare le persone e non i prodotti: molti non dovrebbero avere la tessera annonaria perché hanno abbastanza soldi per comprare il necessario ed anche di più.

Si possono sussidiare in vario modo coloro che hanno salari più bassi, i pensionati, chi ha problemi fisici e mentali, chi ha una sola entrata economica etc. Nessuno è mai restato abbandonato in quest'Isola amata e vilipesa, che è un fiore all'occhiello per l'umanità, esempio e faro, piaccia o non piaccia ai suoi nemici.






Pagina inviata da Gioia Minuti
(27 settembre 2009)


Cuba. Una identità in movimento

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