Neppure lo stesso Henry Morgan (1635-1688), terrore dei mari ed implacabile flagello per le flotte spagnole, avrebbe mai immaginato che secoli dopo le sue traversate, sarebbe stato emulato.
I pirati sono risorti, ed in che modo! Sono centinaia e costituiscono una minaccia per tutte le imbarcazioni che si azzardano ad incrociare le acque del Corno d'Africa, e a volte anche molto più in là.
Senza spade e moschetti, questi contemporanei aggressori somali adesso possiedono moderne armi automatiche, lanciagranate, motoscafi rapidi, cellulari e strumenti che permettono loro, in un battito di ciglia, di abbordare navi e sequestrare il loro equipaggio per poi chiedere, in cambio ostaggi e sostanziosi riscatti.
La popolazione portuaria di Eyl, in Somalia, è divenuta il rifugio prediletto di questi gruppi, la maggioranza dei quali è originaria della semi-autonoma regione di Puntland.
Una volta arrivati nel loro quartier generale, rimangono lì fino a che le loro richieste di ricompense monetarie vengono esaudite, mentre le imbarcazioni e i loro equipaggi restano come bottini ad aspettare le decisioni dei proprietari delle navi.
Secondo i dati di vari organismi internazionali, nei primi 11 mesi del 2008 sono stati portati a termine 95 attacchi, in 39 dei quali i pirati hanno sequestrato le navi.
Tali azioni criminali, oltre a porre in pericolo la vita degli equipaggi, potrebbero danneggiare il commercio internazionale ed incrementare il prezzo della mercanzia, posto che i funzionari di alcuni Governi e gli imprenditori hanno segnalato che se gli assalti non saranno frenati, aumenteranno i prezzi dei noleggi e delle assicurazioni.
Inoltre i capitani delle navi hanno annunciato che se non migliorerà la situazione, saranno costretti a cambiare i propri itinerari, scegliendo vie alternative nei viaggi dall'Asia all'Europa, nel tentativo d'evitare il canale di Suez, e questo accrescerebbe i costi.
Per comprendere l'importanza del fenomeno nella regione, va precisato che nel canale di Suez circola il 7%-14% di tutto il traffico marittimo mondiale.
Una volta superato questo tratto, le navi dirette in Asia fiancheggiano le coste somale per addentrarsi nell'Oceano Indiano.
Queste acque, che circondano il Corno d'Africa (la regione orientale del continente, situata dove il Mar Rosso si immette nell'Oceano Indiano, nella parte meridionale del Golfo di Aden) sono “governate” dai pirati.
Chiaramente, i Paesi vittime non sono rimasti con le braccia incrociate di fronte ai ladri marittimi. La NATO ha enviato navi da guerra a pattugliare la zona, così come hanno fatto la Cina ed altri Stati.
Il mese scorso, per esempio, un commando speciale degli Stati Uniti ha riscattato il capitano della nave statunitense Maersk Alabama, che è stato quattro giorni nelle mani dei Somali. Durante l'azione sono stati uccisi tre sequestratori, ed altri due sono stati abbattuti dalle forze francesi, il 10 del corrente mese.
La reazione dei pirati è stata di sfida: