Questa decorazione è stata consegnata inoltre, in una cerimonia svolta a Santiago di Cuba, alla combattente clandestina Nilecta Castellano Castellano per il suo apporto alla stampa clandestina rivoluzionaria nella città orientale, durante la lotta contro il tiranno Fulgencio Batista e fondatrice del quotidiano Sierra Maestra.
Con lei l'hanno ricevuta 70 combattenti rivoluzionari vincolati alla stampa nella clandestinità e tra loro gli artefici della creazione del Sierra Maestra a Santiago, Frank País García, e l'Eroína del Piano e la la Sierra, Vilma Espín Guillois.
Al termine della cerimonia nella capitale, la UPEC ha invitato tutti i decorati ad una merenda nel bel cortile del ristorante La Mina, che si trova a pochissimi passi.
Un luogo molto accogliente e un servizio squisito, la medaglia sul petto e una birra fresca da sorseggiare dopo il sole della cerimonia. Eusebio Leal, che ha un gusto infinito anche per i dettagli, ha inserito nei luoghi più affascinanti dell'Avana Vecchia molte coppie di pavoni, maschi e femmine, che incantano i turisti, soprattutto i pavoni maschi quando aprono — lo fanno spesso — la loro coda ingioiellata.
E anche nel cortile del ristorante La Mina ci sono queste vive decorazioni in piena libertà.
I camerieri che vanno e vengono attorno ai tavoli da sei, risate e musica e i pavoni passeggiando qui e lì in ogni angolo.
Il più originale, maschio, con la sua bella coda decide di passeggiare sul fili che sostengono la pianta rampicante — attualmente con uno scarso fogliame data la stagione — situati al disopra dei tavoli, e se ne va con movimenti eleganti, in equilibrio. Decide di fermarsi al disopra di un tavolo laterale e dopo un preoccupante annuncio con voce strozzata... lascia andare un "regalo" semi liquido in quantità industriale sui piatti, i bicchieri e soprattutto sui sei decorati.
Il pavone, animale notoriamente vanitoso, ha forse dato un avviso di modestia a chi si sentiva importante in quel momento con la sua bella medaglia? O forse è stata solo la natura e nulla più, ma non importa.
La merenda è terminata con grandi risate, un cambio di tavolo e le teste all'insù in un tentativo di controllo verbale del pavone "jodedor".
Chi scrive ha la sua medaglia sulla scrivania, monito, orgoglio e ricordo di dare sempre il meglio e rispettare quei principi del giornalismo che a Cuba sono sacri, mentre in quasi tutto il mondo vengono tristemente ignorati.
Sarebbe bello leggere la verità — pur con i propri criteri — la verità vera anche sui giornali italiani, qualche volta, senza tergiversazioni.
Il caso dei Cinque Patrioti cubani ingiustamente reclusi nelle prigioni degli Stati Uniti, prigionieri politici da dieci anni, è la testimonianza più evidente della manipolazione della stampa internazionale e di quella più poderosa.
Ma chi ha con sè la verità vincerà: i Cinque Eroi torneranno e un giorno anche chi si vende e abbindola i suoi lettori dovrà per forza dire pane al pane e vino al vino.
Pagina inviata da Gioia Minuti
(21 marzo 2009)