Cuba

Una identità in movimento


Una congiura di mezzo secolo

Ricardo Alarcón de Quesada


Su Cuba cade sempre una bufera di calunnie ed improperi. Ne parlano, come se si trattasse dell'inferno, personaggi politici carenti di ogni morale per criticare nessuno, giacché non dicono niente delle atrocità che ogni giorno accadono sotto ai loro stessi nasi.

Contro Cuba parlano a vanvera mezzi "informativi" la cui caratteristica principale, giá segnalata da Noam Chomsky, è quella di essere molto "disciplinati".

Questo pioggia di bugie non deve sorprendere nessuno. Questo non è il primo acquazzone né sarà l'ultimo. Non è nemmeno una tempesta naturale.

Si tratta, in realtà, di una colossale operazione d'inganno, la più prolungata, cara e sporca che esamina la storia. Compie ora più di mezzo secolo.

Una parte, solo una parte, dell'insidioso piano può leggersi in alcuni documenti ufficiali del governo nordamericano, parzialmente declassificati, in cui consta che l'essenza della sua politica per distruggere la Rivoluzione cubana - insieme alla guerra economica ed al terrorismo - era ed è sempre stata "fabbricare" un'opposizione, finanziarla, dirigerla ed appoggiarla con "una potente offensiva propagandista".

Non è un piano qualsiasi. Lo hanno concepito ed hanno accordato al più alto livello a Washington, e gli hanno consegnato favolose cifre monetarie tutti i governanti degli Stati Uniti senza eccezione alcuna.

Il 17 marzo 1960, riunito alla Casa Bianca, il Consiglio Nazionale di Sicurezza ha approvato il "Programma di Azione Nascosta" contro Cuba che il giorno anteriore aveva proposto il Direttore del CIA Allen Dulles. Nell'approvarlo il Presidente Eisenhower, solennemente, ha fatto giurare a tutti i convocati che mai diranno di aver sentito niente di questo piano e li ha avvertiti che bisognava "mantenere occulta la mano degli Stati Uniti".

Il "Programma di Azione Nascosta", piuttosto una porzione molto mutilata, è stata pubblicata dal Dipartimento di Stato nel 1991 (Foreign Relations of the United States, 1958-1960, Volume VI, Cuba, pag. 850-851). L'elemento più interessante di questo documento è probabilmente ciò che si continua a nascondere. Segnala "quattro corsi d'azione principale", i primi due sono esattamente, "la creazione dell'opposizione" — qualcosa che si qualifica come "prima necessità" di tutto il piano — e la "potente offensiva di propaganda" per gonfiarla e renderla credibile.

A questi due propositi fondamentali si dedicano due paragrafi con un totale di dieci linee. Richiama l'attenzione che secondo l'editore in seguito al primo paragrafo c'erano dieci linee ed alla fine del secondo altre quattro, tutte ancora segrete. Il programma include, dunque, Gli altri due "corsi di azione principale", riferiti ad attività di intelligenza e paramilitari. Il testo chiude ritornando sul tema della propaganda. Alla stessa sono destinati cinque paragrafi ma ne riproduce uno solo. Gli altri quattro rimangono occulti.

Le azioni occultate non sono finite per mezzo secolo solo che adesso alle stesse si sommano, inoltre, i progetti che appaiono nei bilanci dell'AID, il NED ed altre entità nordamericane che apertamente danno il loro appoggio finanziario alla "opposizione" cubana e pagamenti generosi a coloro che distorcono la realtà dell'isola e mentono spudoratamente.

Sono molti i congiurati che hanno mantenuto fedeltà a questo giuramento. Lo continuano a compiere alla lettera incluso alcuni politici e giornaliste che mai sono stati invitati alla Casa Bianca. Non importa. Loro fanno sì che "la mano degli Stati Uniti", la generosa mano di Washington, si mantenga occulta.







Pagina inviata da Luciano Vasapollo
(31 marzo 2010)


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