|
Cuba |
|
Una identità in movimento | ||
|
Turismo e cultura
Francesco Vespoli
Oltre al blocco economico Usa, a cui Cuba è sottoposta da decine di anni, esiste un altro blocco, importante quanto il primo: Il blocco culturale.
Tale blocco, non è solo perpetrato solo dagli Usa ma, "stranamente e in modo velatamente ignavo" anche dai mass-media di quei paesi che, "sono vicini alla causa del popolo cubano".
Dagli inizi degli anni '90, dopo il distacco dal blocco comunista, che non pochi problemi ha creato all'Isla Grande, Cuba ha dovuto reimpostare tutta la sua politica commerciale e, diversificare le proprie entrate economiche, all'epoca, legate esclusivamente al blocco comunista. Certo, non è stato facile, per un paese pieno di coscienza culturale e rivoluzionaria ma, privo di "coscienza economica", riconvertire il proprio know how in direzione di un settore non certo privo di "trappole capital-consumiste".
Lo stesso Fidel, nel discorso tenuto al V Congresso dell'UNEAC nel 1993, diceva: "Il turismo che abbiamo avuto fino adesso è abbastanza sano. Vengono lavoratori da tutte le parti, incluse persone non certo con molte possibilità. I pericoli potranno essere maggiori nel futuro, quando, a Cuba potranno arrivare fino a 5 o 6 milioni di turisti e non i cinque o seicentomila di oggi (anno 1993). Deve arrivare questo giorno, come un male necessario... Noi altri debbiamo saper essere puri nel mondo d'oggi e non saper essere puri solo in una torre di avorio".
Nello stesso Congresso, fu detto che non era possibile disegnare una strategia dello sviluppo nazionale del turismo, senza la presenza organica della cultura nazionale, nelle sue diverse ramificazioni. In detto Congresso, furono date le basi a queste possibilità di sviluppo dell'economia cubana con le seguenti proposte:
2 — Sviluppo della musica popolare cubana ed istituzione di appositi centri per la divulgazione di quella straniera.
3 — Ampliare lo sviluppo turistico-culturale in tutto il territorio del paese. Stimolando la commercializzazione di opere d'arte, di artigianato, di altri prodotti dell'industria culturale, sviluppando al massimo la creatività artistica delle varie zone.
4 — Lavorare congiuntamente con le entità turistiche per eliminare possibili deformazioni che possono sorgere nell'offrire il prodotto culturale nel territorio.
5 — Promuovere congiuntamente spettacoli ed altre forme artistiche che costituiscono modelli culturali genuini, nel rispetto delle tradizioni cubane.
6 — Lavorare nel consolidamento di un turismo culturale specializzato. Includere in questo concetto la formazione di un piano turistico specifico che permetta ad artisti, scrittori, intellettuali di tutto il mondo di venire a lavorare a Cuba per periodi più o meno lunghi. Sviluppare la creazione di agenzie e uffici di turismo culturale.
7 — Nei meccanismi di promozione di tali sinergie, tenere in debito conto lo sviluppo dell'autofinanziamento dell'UNEAC mirato all'ottenimento dell'autonomia per lo sviluppo di programmi culturali.
8 — Rispettare le normative urbanistiche nello sviluppo dei suoi insediamenti e restaurare gli immobili destinati al turismo, in particolare nei luoghi di interesse storico-culturale.
9 — Includere nelle diverse guide promozionali, dirette al turismo, in particolar modo nelle trasmissioni televisive, informazioni che mostrino la vita culturale di tutto il paese.
10 — Promuovere studi dei reali interessi culturali del turismo che si presentino nel paese, in modo da stimolare forme diverse di promozione.
11 — Vincolare il turista con la cultura cubana, non solo come acquirente del prodotto artistico ma, come divulgatore dell'arte cubana. Potenziare a questo scopo la vendita di prodotti audiovisivi e libri sulle installazioni turistiche, musei ed altri centri culturali.
12 — Promuovere lo sviluppo di normative per la protezione materiale e concettuale delle opere utilizzate nell'ambientazione delle installazioni turistiche.
13 — Studiare assieme alle entità turistiche la necessità di creare condizioni adeguate al lavoro artistico in modo che le considerazioni sociali non siano discriminate nei confronti di altri settori. Da allora, è stato fatto molto. Se si pensa ai 304.711 turisti arrivati a Cuba nel 1957, in gran parte Nordamericani, al milione di turisti del 1996, fino ai quasi 3 milioni di oggi, provenienti da diverse aree geografiche. In termini economici, come fatturato totale nel settore turistico, si va dai 243,4 milioni di dollari del 1990 ai 1500 milioni di dollari del 1996, questo solo come esempio.
Altra cosa da non dimenticare sono i seguenti dati, importantissimi nel settore turistico-culturale:
Quanto fino ad ora ho elencato, è solo una piccola parte delle potenzialità turistico-culturali di Cuba, solo in parte conosciute.
Limitando solo a Cuba questa mia breve analisi, anche perché è la realtà che meglio conosco, penso sia doveroso, elencare una serie di "incentivi tecnico-programmatici" che a mio parere vanno tenuti in debita considerazione nella programmazione futura di una mirata gestione turistico-culturale:
Questa diversificazione, si rende necessaria per incentivare ed accrescere le potenzialità di ricettività turistica a Cuba. Se, si fa riferimento alle sole proposte turistiche che vengono promosse da una gran parte di associazioni Italia-Cuba, si nota, ad esempio, che i viaggi proposti hanno solo un interesse politico (tralascio il mio pensiero su queste associazioni italiane e sul loro "senso politico"). In questo modo è come se dicessero: "Solo i comunisti possono andare a Cuba, chi non è comunista non merita Cuba". A mio parere, questo fenomeno, non considerando il grave errore di concetto, crea già in partenza una selezione tra i potenziali turisti che sono desiderosi di visitare Cuba. Migliaia di medici, architetti, artisti, naturalisti ecc. solo perché non credono di appartenere a quell'area politica, si sentono esclusi dal visitare l'Isla Grande. Anzi, siccome nemmeno pubblicitariamente, sono portati a conoscenza della vera realtà culturale di Cuba, continuano a vederla come un'ex colonia dell'Unione Sovietica.
In oltre cento depliant, di vari tour operator che ho avuto modo si sfogliare, solo in 10% accennano a percorsi turistico-culturali, e quindi ancora una volta la vera realtà di Cuba, viene allontanata dai propositi iniziali. Rompere il blocco culturale significa far conoscere la verità sulla rivoluzione cubana, con tutte le sue contraddizioni, nella concezione che la verità è la sua migliore alleata. Rompere il blocco culturale significa dissipare l'immagine di Cuba immobile nella difesa dei suoi principi e rivelare l'importanza politica e culturale del laboratorio cubano. Teniamo sempre presente che, il crollo della cultura cubana sarebbe una perdita gravissima non solo per il popolo cubano, quanto per tutto il continente Latinoamericano e l'intera umanità.
Durante i miei numerosi viaggi a Cuba, ho imparato molto, ho sofferto molto, ho avuto modo nel ritrovare me stesso di conoscere una realtà tanto diversa in senso esteriore, ma molto affine alla mia intimità.
Tutto ciò che ho fatto per Cuba, l'ho fatto senza appoggiarmi ad alcuna associazione, sempre a titolo personale, con i miei risparmi e spesso, in una miriade di contraddizioni ne ho subito anche le conseguenze.
A mio parere, tra i tanti progetti che si possono attuare su Cuba, per promuovere un turismo culturale, necessita a priori una pausa di riflessione nel vedere le forze in campo, nel capire le loro reali intenzioni operative e nell'affrontare step by step le varie problematiche, tenendo ben saldi i piedi per terra. Questo si rende necessario nel ricercare tra l'altro fonti di finanziamento, essenziali in termini progettuali ed operativi.
Nel complesso ma non difficile mosaico da comporre nell'attuazione di un progetto turistico culturale su Cuba, è doveroso considerare prima ancora dei vari progetti (i progetti possono essere variati a seconda delle forze operative o della disponibilità finanziaria), le forze operative che potrebbero essere coinvolte in eventuali progetti futuri.
Potenziali forze operative
Uno dei tanti possibili progetti
Cuba vive — proposta per un turismo alternativo
Elementi coinvolti:
Descrizione progetto
L'Italia è oggi al primo posto nella graduatoria dei paesi che mantengono rapporti turistici con Cuba. Più di 300.000 italiani ogni anno si recano nell'isola caraibica alla ricerca di un turismo che non sia solo mare, sole, natura, politica e moltissime altre occasioni che solo un'isola come Cuba può offrire.
Finora tutto questo è stato offerto nel nostro paese attraverso un'intelligente ed attenta politica turistica per lo più centrata su una rete capillare di agenzie turistiche e di tour operator presenti su tutto il territorio nazionale, dal nord al sud e nelle isole. Questo però oggi non è più sufficiente. Ci siamo accorti che sempre più spesso all'interno del variegato mondo di turisti che ogni anno prende l'aereo per Cuba si sta facendo strada una sempre più numerosa serie di visitatori dell'isola che si recano in quel paese con motivazioni che vanno ben oltre le bellezze e le caratteristiche specifiche di cui dicevamo prima.
Si tratta molto spesso di imprenditori, medici, religiosi, appassionati di storia, di insegnanti e di studenti, di ricercatori universitari e di scienziati dei vari campi dello scibile umano, di politici o di semplici operai ed anche di lavoratori rurali, di agricoltori e di personale legato all'agriturismo, di ecologisti oppure di appassionati di musica, di danza, di architetti, di critici d'arte, di gente che vuole conoscere, attraverso appunto un'occasione che può offrire solo Cuba, il variegato mondo delle origini della Santería e di come oggi vive nell'isola caraibica un discendente di quelli che un tempo furono gli schiavi deportati dall'Africa. Questa è solo un'idea del variegato mondo di visitatori che ogni anno si reca a Cuba. Le categorie professionali sono tante che è difficile elencarle tutte.
Come si vede si tratta di una vera e propria tipologia di persone interessate a conoscere la realtà cubana, che partono verso l'isola caraibica soprattutto spinti da motivazioni personali maturate nel tempo e attraverso un'informazione per lo più fondata su dati generali e informazioni generiche che, come abbiamo potuto verificare, si sono rivelati utili, ma non sufficienti a quei visitatori che, partendo dall'Italia con un bagaglio culturale e informativo di un certo peso intendono recarsi a Cuba per approfondire alcuni loro specifici interessi. E qui, ad esempio, il pensiero va subito alla Sanità cubana, un settore in cui esistono certe specificità ed alcuni sorprendenti risultati positivi, verso i quali i medici e i ricercatori italiani intendono accostarsi senza dover necessariamente passare attraverso la trafila del loro stesso mondo accademico e scientifico sic et simpliciter. Oppure, il pensiero va anche alla Santería cubana, ricchissima di particolari e rituali unici al mondo, verso cui l'etnologo, lo studioso delle religioni e dei rituali magico mistici oppure un semplice interessato a queste problematiche vuole accostarsi, partendo già dall'Italia con un bagaglio di informazioni specifiche tali da permettergli, una volta giunto a Cuba, di sapersi meglio orientare senza dover perdere tempo in una ricerca che a volte può rivelarsi estenuante. Sin dallo sbarco di Colombo a Cuba, la presenza degli italiani è stata notevole. Architetti, come Giovan Battista Antonelli, che ha progettato fortezze e castelli ai governatori spagnoli, o Alfredo Colli, dell'Aglio, progettisti di palazzi patrizi, teatri, ecc. Scultori come Gaggini, Cucchiari, Zanelli, Gamba, solo per citarne alcuni. Poco conosciuta è la storia di naufraghi italiani che nel XVII secolo fondarono una città, tuttora esistente, Mantua. I rapporti tra Garibaldi e Mazzini con José Martì, padre della rivoluzione cubana. Antonio Meucci, tecnico teatrale che inventò il telefono a Cuba. Eleonora Duse, Caruso, grandi presenze italiane a Cuba. Italo Calvino, nato a Cuba, Cesare Zavattini che nell'isola caraibica fece conoscere il neorealismo. Che dire inoltre della storia della mafia italo-americana, di una grande parte della storia pre-rivoluzionaria di Cuba, che in oltre 30 anni di presenza nell'isola ha lasciato molte testimonianze? Gli esempi, ovviamente, possono qui essere molto numerosi e diversi, ma ne abbiamo fatto solo alcuni per dare un'idea.
Non sempre, le iniziative che vedono in prima linea molti tour operator sia cubani che italiani, sono indice di approfondimento specifico delle diverse realtà dell'isola caraibica. Lodevoli sono le iniziative politiche di alcune associazioni Italia-Cuba che con grande sforzo cercano di portare a Cuba, "compagni", su percorsi "rivoluzionari", acquisendo la propria "clientela" tra le file di un Partito Comunista Italiano, ormai inesistente. Cuba, a nostro parere è l'unico posto al mondo ove è possibile ammirare una evoluzione rivoluzionaria in perenne trasformazione, un'economia che cerca di assumere una strana forma di social-capitalismo, concetto fallito in tutto il mondo, ma attuale e visibile nelle sue luci e ombre solo a Cuba.
Tra le iniziative possibili, per colmare la lacuna localizzata nel "turismo culturale", trova spazio la realizzazione di un accordo tra un'agenzia turistico-culturale cubana, meglio se collegata al Ministero della Cultura e un tour operator italiano, dedito esclusivamente a promuovere attraverso le varie associazioni di categorie presenti in Italia(medici, infermieri, architetti, storici, artisti scrittori, ecc...) Viaggi culturali nell'isola caraibica, con assistenza in loco di professionisti con specifiche competenze.
L'idea proposta, avrebbe una migliore attuazione se venisse allegata alla proposta di viaggio, una piccola pubblicazione, specifica per il settore a cui si fa riferimento, proprio per soddisfare le esigenze specifiche di ognuna delle categorie di potenziali turisti, corredati anche da immagini e tabelle esplicative.
ALCUNI TITOLI PROPOSTI dei "libretti cubani"
Questi titoli sono solo una piccola parte tra quelli che si possono pubblicare nell'interesse del progetto. Da non trascurare edizioni fotografiche e naturalistiche, come di altri specifici settori. Cuba. Una identità in movimento
1 — Sviluppare una maggiore coordinazione di lavoro tra le istituzioni del Ministero della Cultura e le entità turistiche per creare un vincolo stabile e rigoroso tra turismo e cultura.
Nota
Webmaster: Carlo Nobili — Antropologo americanista, Roma, Italia
© 2000-2009 Tutti i diritti riservati — Derechos reservados