Tania la Guerrigliera, o Laura Gutiérrez Bauer, nascondeva la
persona di Haydée Tamara Bunke Bider, nata a Buenos Aires, figlia di
padre tedesco e madre sovietica, stabiliti in Argentina. Al trionfo
della Rivoluzione cubana, decise di vivere a Cuba e di dare il suo
aiuto nella difesa della Rivoluzione socialista. Nel 1963 cominciò
un rigoroso addestramento operativo per il lavoro di intelligence
che le avrebbe permesso di compiere complicate e rischiose missioni,
di vivere in forma isolata, di sopportare in silenzio i suoi
sentimenti senza poter condividere le sue felicità rivoluzionarie.
Imparò a trasformare il suo linguaggio e gli atteggiamenti in quelli
propri della società borghese dove doveva compiere il suo lavoro. Il
20 febbraio 1964, conclusa la prima fase di preparazione, si
trasferì a Cienfuegos per sviluppare il suo piano pratico operativo.
Alla fine di marzo, il Comandante Ernesto Che Guevara le spiegò in
dettaglio il contenuto del suo lavoro clandestino e la necessità di
stabilirsi in Bolivia. Il Che la avvertì che, per quanto difficile
fosse la sua situazione, non doveva legarsi alle organizzazioni o a
partiti politici di sinistra, né a persone collegate con questi;
neppure sollecitare aiuto o rivelare la sua vera identità. La
divisione in comparti doveva essere totale.
Il 9 aprile 1964, utilizzando un passaporto con il nome di Haydée
Bider González partì verso l'Europa occidentale. Viaggiò con
documenti sotto due diverse personalità: Vittoria Pancini e Marta
Iriarte. Tra le varie missioni di cui era incaricata, c'era quella
di scattare foto di un villaggio in una determinata regione, così da
mostrarlo successivamente come il suo paese natale, e di una coppia
di persone in età avanzata da presentare come i suoi genitori. Il 5
agosto di quell'anno arrivò a Francoforte nella Repubblica Federale
Tedesca, lì acquisì i documenti e la personalità di Laura Gutiérrez
Bauer, con la quale avrebbe lavorato definitivamente. Nei primi
giorni di ottobre del 1964, partì per la Bolivia trasformata in
un'etnologa specializzata in archeologia e antropologia. Il 5
novembre di quello stesso anno arrivò a Lima; dalla capitale
peruviana si recò in aereo a Cuzco, in treno a Puno, e in un
camioncino fino a Yunguyo, ultimo paese peruviano alla frontiera con
la Bolivia. Da qui passò nel territorio boliviano senza grandi
difficoltà, alloggiò in un hotel del paese di Copacabana, e il
giorno dopo proseguì per La Paz.
Nella capitale boliviana si legò al pittore Juan Ortega Leytón e a
Moisés Chire Barrientos, quest'ultimo parente del presidente
boliviano. Entrambi le presentarono altri artisti e intellettuali.
Stabilì strette relazioni con Gonzalo López Muñoz, capo della
Direzione Nazionale delle Informazioni della Presidenza della
Repubblica, amico personale e della più assoluta fiducia del
Presidente. Gonzalo apparteneva al ridotto gruppo di funzionari che
avevano accesso a tutte le dipendenze del palazzo, comprese le
stanze private del presidente boliviano. Per le sue mani passavano
documenti segreti ed estremamente delicati, perfino prima che li
ricevesse il Presidente.
Gonzalo l'accreditò come membro del settimanale IPI, una
pubblicazione confidenziale che egli dirigeva, acquistata solo da
funzionari, politici e persone di alto livello della società
boliviana. Questo lavoro le consentì preziose relazioni e l'accesso
agli uffici del Capo delle Informazioni.
Tania strinse amicizia con la dottoressa Julia Elena Fortún,
attraverso la quale lavorò nel comitato di ricerca, formato da un
numeroso gruppo di specialisti ascritto al Dipartimento del Folclore
del Ministero dell'Educazione. Per legalizzare la sua ammissione a
questo comitato aveva bisogno di una lettera di raccomandazione
dell'ambasciata argentina, che le venne fornita da Ricardo Arce,
segretario di quella missione diplomatica con cui stabilì strette
relazioni. Arce le presentò tutto il personale di quell'ambasciata,
perfino il signor Marcelo Barbosa, console dell'Argentina nella
città di Santa Cruz.
Ebbe rapporti con la Segreteria di Programmazione e Pianificazione
del Governo boliviano, con Ana Henrich, segretaria del Senato legata
al Ministro dell'Interno Antonio Arguedas, con alti dirigenti del
governo, di partiti politici di destra e con alti capi militari, e
con molte altre persone importanti, come il noto giornalista Mario
Quiroga, di tendenza falangista, che le procurò un certificato di
lavoro e le offrì un impiego come correttrice di bozze del giornale
Presencia, il più importante del paese. Tania cominciò a impartire
lezioni private di tedesco a un gruppo di figli della borghesia
locale, il che le permise di visitare le loro case, di avere
rapporti con i loro genitori e altri familiari.
Un'altra relazione molto preziosa fu quella con l'avvocato Bascopé
Méndez che la introdusse nell'ampio gruppo dei suoi amici.
Nel corso di una festa nell'esclusivo club La Paz, accompagnata da
Ricardo Arce, questi la presentò ai suoi amici come una persona che
lavorava nell'ambasciata argentina. Questo fatto le aprì molte porte
e, soprattutto, nuove e interessanti relazioni.
Con Ricardo Arce e il messicano Juan Manuel Ramírez partecipò a
un'altro evento sociale sulle rive del lago Titicaca, dove si
trovavano alti ufficiali delle forze armate, ministri del governo e
il generale Barrientos, occasione in cui lo conobbe.
Il Presidente boliviano mostrò vivo interesse per lei e conversarono
animatamente. Quelli che conobbero Tania raccontano che era una
donna molto bella, simpatica, gradevole, dalla personalità
straordinariamente attraente, di vasta cultura, che sapeva cantare,
suonare la chitarra e la fisarmonica; che i suoi capelli neri e lo
sguardo profondo dei suoi occhi verde-azzurro affascinavano coloro
che la conoscevano. La sua partecipazione a questo evento le procurò
un'ampia cerchia di amici, e relazioni con i membri del protocollo
del Ministero delle Relazioni Estere della Bolivia, dove arrivò a
essere molto conosciuta.
Il 20 gennaio 1965 era riuscita a stabilizzarsi definitivamente e a
intavolare relazioni con importanti personalità governative: alti
capi militari, come il generale Ovando, diplomatici accreditati a La
Paz, artisti, ricercatori, giornalisti e leader politici
conservatori e reazionari; Laura Gutiérrez Bauer si muoveva dentro
gli alti circoli boliviani come un brillante stella.
Studiò l'arte del folclore con rigore scientifico. Organizzò la
prima esposizione di abiti tipici della Bolivia. Percorse
l'altopiano boliviano, con il pretesto di riunire canzoni autoctone.
Rappresentò il dipartimento del Folclore del Ministero
dell'Educazione della Bolivia in un festival che ebbe luogo nella
città di Salta, in Argentina.
Si sposò con Mario Martínez, studente di ingegneria elettrotecnica e
figlio di un importante ingegnere minerario. Il matrimonio si
celebrò nella casa dell'artista Yolanda Rivas de Plaskonska. In
questo modo ottenne la cittadinanza e il passaporto boliviano.
Il 1° gennaio del 1966 approdò alla città di La Paz il
rappresentante di un importante e famoso marchio di bellezza che
rispondeva allo pseudonimo di Mercy. La sua vera identità non fu mai
scoperta dalla Cia né dai servizi segreti boliviani. La missione
segreta di Mercy era contattare Tania, sapere come si trovava,
portarle notizie dei suoi parenti e amici, ripassare con lei le
conoscenze operative acquisite e consegnarle nuovi sistemi per le
comunicazioni segrete.
Mercy valutò molto elevata la preparazione di Tania, così come il
suo alto grado di integrazione. Alcuni mesi più tardi Tania uscì
dalla Bolivia ed ebbe diversi colloqui clandestini con un nuovo
contatto che le comunicò che a La Paz avrebbe avuto collegamenti con
un compagno che, come lei, si era stabilito in quella città e sotto
i cui ordini doveva porsi. Ritornò nella capitale boliviana e, nel
maggio 1966, ricevette il segnale concordato, accorse nel posto
previamente fissato e stabilì il contatto con la persona annunciata.
Il 10 luglio 1966 Tania ricevette un messaggio e immediatamente
iniziò i preparativi per l'arrivo dei guerriglieri: affittò case
sicure e locali che potessero servire da magazzini; preparò
l'occorrente per l'invio di messaggi cifrati e compì altre missioni.
Quando il Che giunse in Bolivia ebbe colloqui con lei e le impartì
nuove istruzioni.
Il 20 dicembre 1966, il Che scrisse nel suo Diario che aveva deciso
di stringere i contatti con l'uomo, Coco Peredo, che stava lavorando
nell'ufficio di informazioni della presidenza della repubblica, di
parlare con Megía — rivoluzionario peruviano la cui identità non è
stata ancora rivelata —, affinché questo servisse da contatto tra
Iván e l'uomo della presidenza. Segnalò che lván avrebbe mantenuto
relazioni con Tania, con Megía e con Sánchez — Julio Dagnino Pacheco —, un altro rivoluzionario peruviano che si era stabilito, e lavorava
in clandestinità, in Bolivia, e con un compagno del Partito Comunista Boliviano. La rete d'appoggio urbano si stava formando
celermente, e includeva il dottor Hugo Lozano, come addetto alla radio, Rodolfo Saldaña, i dottori Walter Parejas Fernández e
Humberto Rhea Clavijo, insieme a Loyola Guzmán e ad altri compagni.
Alla fine di dicembre del 1966, Tania si recò a Ñacahuasú e il 31
comunicò con il Che. Aspettò il nuovo anno con i suoi compagni nelle
foreste boliviane; il 1° gennaio il Che le diede istruzioni per
varie missioni segrete in Argentina; il giorno dopo partì verso La
Paz per trasferirsi da lì a Buenos Aires.
Tania compì tutte le missioni raccomandate e tornò all'accampamento
dei guerriglieri nel marzo del 1967, con il compito di portare Regis
Debray e Ciro Roberto Bustos.
Mentre aspettavano il Che, che si trovava in un percorso di
addestramento, disertarono Vicente Rocabado Terrazas e Pastor
Barrera Quintana che informarono l'esercito boliviano, i suoi
servizi di intelligence e gli ufficiali della Cia, della presenza di
Tania nell'accampamento guerrigliero e sul fatto che aveva viaggiato
in jeep fino a Camiri. Il veicolo fu localizzato e Laura Gutiérrez
Bauer scoperta come legata ai guerriglieri. Il Che scrisse nel suo
Diario.
"Tutto sembra indicare che Tania sia stata individuata e
con questo si perdono due anni di lavoro buono e paziente...".
I servizi segreti boliviani e la base della Cia a La Paz, non
sapevano delle attività segrete e clandestine di Laura Gutiérrez
Bauer fino a che le rivelazioni dei due disertori fornirono loro una
preziosa pista. Ella lavorò dentro le sfere dell'alta società
boliviana senza che sospettassero della sua importante missione.
Quando il suo appartamento fu perquisito, furono trovate solo foto
con importanti personalità della vita culturale, politica e sociale
della Bolivia, perfino con i generali Barrientos e Ovando, e questo
sconcertò gli ufficiali della Cia e del servizio di intelligence
boliviano. I nomi, gli indirizzi e i telefoni nella sua agenda,
erano di persone che neanche lontanamente potevano essere legate
alla lotta guerrigliera o alla rete d'appoggio urbano, e benché la
repressione coinvolgesse anche alcune di loro, dal momento che esse
erano influenti e legate al governo furono messe in libertà
immediatamente.
Pagina inviata da: Circolo di Collegno dell'Associazione di
Amicizia Italia-Cuba
(25 dicembre 2005)