Cuba

Una identità in movimento


Haydee Tamara Bunke Bider: la flor del Rió Grande: il fiore del Río Grande

Adys M. Cupull Reyes


Buenos Aires, 19-11-1937 — Bolivia, 31-8-1967


L'ultimo giorno d'agosto del 1967 il traditore Honorato Rojas guidò il gruppo di Joaquín fino all'imboscata al guado di Puerto Mauricio nel Río Grande. Mentre i guerriglieri attraversavano il fiume i militari cominciarono a sparare da entrambe le rive. Diversi morirono e altri furono assassinati, tra essi Juan Vitalio Acuña Núñez, Apolinar Aquino Quispe, Walter Arancibia Ayala, Haydée Tamara Bunke Bider, Restituto José Cabrera Flores, Moisés Guevara Rodríguez, Gustavo Machín Hoed de Beche, Freddy Maymura Hurtado, Israel Reyes Zayas.

Il guerrigliero boliviano Fredy Maymura Hurtado era rimasto illeso, ma quando si rifiutò di rispondere alle domande formulate, di identificare i suoi compagni e di dare notizie all'esercito, venne assassinato.

Nel frattempo, a Camiri, il giornalista e poeta Arnulfo Peña — proprietario dell'unico settimanale locale che egli stesso scriveva, pubblicava, stampava in ciclostile e vendeva — pubblicò una bella favola, nella quale un fiore sorgeva dal Río Grande. Attraverso la favola si veniva a conoscenza della vita di Tania la Guerrigliera, del suo eroismo e delle circostanze della sua morte, che differiva dalle versioni ufficiali. La leggenda del Fiore del Río Grande commosse la popolazione; poco tempo dopo Arnulfo Peña fu catturato, torturato, e il suo ciclostile, i suoi archivi e i suoi documenti furiosamente distrutti.


Tania la guerrigliera

Haydée Tamara Bunke Bider. Tania, La GuerrilleraTania la Guerrigliera, o Laura Gutiérrez Bauer, nascondeva la persona di Haydée Tamara Bunke Bider, nata a Buenos Aires, figlia di padre tedesco e madre sovietica, stabiliti in Argentina. Al trionfo della Rivoluzione cubana, decise di vivere a Cuba e di dare il suo aiuto nella difesa della Rivoluzione socialista. Nel 1963 cominciò un rigoroso addestramento operativo per il lavoro di intelligence che le avrebbe permesso di compiere complicate e rischiose missioni, di vivere in forma isolata, di sopportare in silenzio i suoi sentimenti senza poter condividere le sue felicità rivoluzionarie.

Imparò a trasformare il suo linguaggio e gli atteggiamenti in quelli propri della società borghese dove doveva compiere il suo lavoro. Il 20 febbraio 1964, conclusa la prima fase di preparazione, si trasferì a Cienfuegos per sviluppare il suo piano pratico operativo.

Alla fine di marzo, il Comandante Ernesto Che Guevara le spiegò in dettaglio il contenuto del suo lavoro clandestino e la necessità di stabilirsi in Bolivia. Il Che la avvertì che, per quanto difficile fosse la sua situazione, non doveva legarsi alle organizzazioni o a partiti politici di sinistra, né a persone collegate con questi; neppure sollecitare aiuto o rivelare la sua vera identità. La divisione in comparti doveva essere totale.

Il 9 aprile 1964, utilizzando un passaporto con il nome di Haydée Bider González partì verso l'Europa occidentale. Viaggiò con documenti sotto due diverse personalità: Vittoria Pancini e Marta Iriarte. Tra le varie missioni di cui era incaricata, c'era quella di scattare foto di un villaggio in una determinata regione, così da mostrarlo successivamente come il suo paese natale, e di una coppia di persone in età avanzata da presentare come i suoi genitori. Il 5 agosto di quell'anno arrivò a Francoforte nella Repubblica Federale Tedesca, lì acquisì i documenti e la personalità di Laura Gutiérrez Bauer, con la quale avrebbe lavorato definitivamente. Nei primi giorni di ottobre del 1964, partì per la Bolivia trasformata in un'etnologa specializzata in archeologia e antropologia. Il 5 novembre di quello stesso anno arrivò a Lima; dalla capitale peruviana si recò in aereo a Cuzco, in treno a Puno, e in un camioncino fino a Yunguyo, ultimo paese peruviano alla frontiera con la Bolivia. Da qui passò nel territorio boliviano senza grandi difficoltà, alloggiò in un hotel del paese di Copacabana, e il giorno dopo proseguì per La Paz.

Nella capitale boliviana si legò al pittore Juan Ortega Leytón e a Moisés Chire Barrientos, quest'ultimo parente del presidente boliviano. Entrambi le presentarono altri artisti e intellettuali. Stabilì strette relazioni con Gonzalo López Muñoz, capo della Direzione Nazionale delle Informazioni della Presidenza della Repubblica, amico personale e della più assoluta fiducia del Presidente. Gonzalo apparteneva al ridotto gruppo di funzionari che avevano accesso a tutte le dipendenze del palazzo, comprese le stanze private del presidente boliviano. Per le sue mani passavano documenti segreti ed estremamente delicati, perfino prima che li ricevesse il Presidente.

Gonzalo l'accreditò come membro del settimanale IPI, una pubblicazione confidenziale che egli dirigeva, acquistata solo da funzionari, politici e persone di alto livello della società boliviana. Questo lavoro le consentì preziose relazioni e l'accesso agli uffici del Capo delle Informazioni.

Tania strinse amicizia con la dottoressa Julia Elena Fortún, attraverso la quale lavorò nel comitato di ricerca, formato da un numeroso gruppo di specialisti ascritto al Dipartimento del Folclore del Ministero dell'Educazione. Per legalizzare la sua ammissione a questo comitato aveva bisogno di una lettera di raccomandazione dell'ambasciata argentina, che le venne fornita da Ricardo Arce, segretario di quella missione diplomatica con cui stabilì strette relazioni. Arce le presentò tutto il personale di quell'ambasciata, perfino il signor Marcelo Barbosa, console dell'Argentina nella città di Santa Cruz.

Haydée Tamara Bunke Bider. Tania, La GuerrilleraEbbe rapporti con la Segreteria di Programmazione e Pianificazione del Governo boliviano, con Ana Henrich, segretaria del Senato legata al Ministro dell'Interno Antonio Arguedas, con alti dirigenti del governo, di partiti politici di destra e con alti capi militari, e con molte altre persone importanti, come il noto giornalista Mario Quiroga, di tendenza falangista, che le procurò un certificato di lavoro e le offrì un impiego come correttrice di bozze del giornale Presencia, il più importante del paese. Tania cominciò a impartire lezioni private di tedesco a un gruppo di figli della borghesia locale, il che le permise di visitare le loro case, di avere rapporti con i loro genitori e altri familiari.

Un'altra relazione molto preziosa fu quella con l'avvocato Bascopé Méndez che la introdusse nell'ampio gruppo dei suoi amici. Nel corso di una festa nell'esclusivo club La Paz, accompagnata da Ricardo Arce, questi la presentò ai suoi amici come una persona che lavorava nell'ambasciata argentina. Questo fatto le aprì molte porte e, soprattutto, nuove e interessanti relazioni.

Con Ricardo Arce e il messicano Juan Manuel Ramírez partecipò a un'altro evento sociale sulle rive del lago Titicaca, dove si trovavano alti ufficiali delle forze armate, ministri del governo e il generale Barrientos, occasione in cui lo conobbe. Il Presidente boliviano mostrò vivo interesse per lei e conversarono animatamente. Quelli che conobbero Tania raccontano che era una donna molto bella, simpatica, gradevole, dalla personalità straordinariamente attraente, di vasta cultura, che sapeva cantare, suonare la chitarra e la fisarmonica; che i suoi capelli neri e lo sguardo profondo dei suoi occhi verde-azzurro affascinavano coloro che la conoscevano. La sua partecipazione a questo evento le procurò un'ampia cerchia di amici, e relazioni con i membri del protocollo del Ministero delle Relazioni Estere della Bolivia, dove arrivò a essere molto conosciuta.

Il 20 gennaio 1965 era riuscita a stabilizzarsi definitivamente e a intavolare relazioni con importanti personalità governative: alti capi militari, come il generale Ovando, diplomatici accreditati a La Paz, artisti, ricercatori, giornalisti e leader politici conservatori e reazionari; Laura Gutiérrez Bauer si muoveva dentro gli alti circoli boliviani come un brillante stella.

Studiò l'arte del folclore con rigore scientifico. Organizzò la prima esposizione di abiti tipici della Bolivia. Percorse l'altopiano boliviano, con il pretesto di riunire canzoni autoctone. Rappresentò il dipartimento del Folclore del Ministero dell'Educazione della Bolivia in un festival che ebbe luogo nella città di Salta, in Argentina.

Si sposò con Mario Martínez, studente di ingegneria elettrotecnica e figlio di un importante ingegnere minerario. Il matrimonio si celebrò nella casa dell'artista Yolanda Rivas de Plaskonska. In questo modo ottenne la cittadinanza e il passaporto boliviano.

Il 1° gennaio del 1966 approdò alla città di La Paz il rappresentante di un importante e famoso marchio di bellezza che rispondeva allo pseudonimo di Mercy. La sua vera identità non fu mai scoperta dalla Cia né dai servizi segreti boliviani. La missione segreta di Mercy era contattare Tania, sapere come si trovava, portarle notizie dei suoi parenti e amici, ripassare con lei le conoscenze operative acquisite e consegnarle nuovi sistemi per le comunicazioni segrete.

Mercy valutò molto elevata la preparazione di Tania, così come il suo alto grado di integrazione. Alcuni mesi più tardi Tania uscì dalla Bolivia ed ebbe diversi colloqui clandestini con un nuovo contatto che le comunicò che a La Paz avrebbe avuto collegamenti con un compagno che, come lei, si era stabilito in quella città e sotto i cui ordini doveva porsi. Ritornò nella capitale boliviana e, nel maggio 1966, ricevette il segnale concordato, accorse nel posto previamente fissato e stabilì il contatto con la persona annunciata. Il 10 luglio 1966 Tania ricevette un messaggio e immediatamente iniziò i preparativi per l'arrivo dei guerriglieri: affittò case sicure e locali che potessero servire da magazzini; preparò l'occorrente per l'invio di messaggi cifrati e compì altre missioni.

Quando il Che giunse in Bolivia ebbe colloqui con lei e le impartì nuove istruzioni.

Il 20 dicembre 1966, il Che scrisse nel suo Diario che aveva deciso di stringere i contatti con l'uomo, Coco Peredo, che stava lavorando nell'ufficio di informazioni della presidenza della repubblica, di parlare con Megía — rivoluzionario peruviano la cui identità non è stata ancora rivelata —, affinché questo servisse da contatto tra Iván e l'uomo della presidenza. Segnalò che lván avrebbe mantenuto relazioni con Tania, con Megía e con Sánchez — Julio Dagnino Pacheco —, un altro rivoluzionario peruviano che si era stabilito, e lavorava in clandestinità, in Bolivia, e con un compagno del Partito Comunista Boliviano. La rete d'appoggio urbano si stava formando celermente, e includeva il dottor Hugo Lozano, come addetto alla radio, Rodolfo Saldaña, i dottori Walter Parejas Fernández e Humberto Rhea Clavijo, insieme a Loyola Guzmán e ad altri compagni.

Haydée Tamara Bunke Bider. Tania, La GuerrilleraAlla fine di dicembre del 1966, Tania si recò a Ñacahuasú e il 31 comunicò con il Che. Aspettò il nuovo anno con i suoi compagni nelle foreste boliviane; il 1° gennaio il Che le diede istruzioni per varie missioni segrete in Argentina; il giorno dopo partì verso La Paz per trasferirsi da lì a Buenos Aires.

Tania compì tutte le missioni raccomandate e tornò all'accampamento dei guerriglieri nel marzo del 1967, con il compito di portare Regis Debray e Ciro Roberto Bustos.

Mentre aspettavano il Che, che si trovava in un percorso di addestramento, disertarono Vicente Rocabado Terrazas e Pastor Barrera Quintana che informarono l'esercito boliviano, i suoi servizi di intelligence e gli ufficiali della Cia, della presenza di Tania nell'accampamento guerrigliero e sul fatto che aveva viaggiato in jeep fino a Camiri. Il veicolo fu localizzato e Laura Gutiérrez Bauer scoperta come legata ai guerriglieri. Il Che scrisse nel suo Diario.

    "Tutto sembra indicare che Tania sia stata individuata e con questo si perdono due anni di lavoro buono e paziente...".

I servizi segreti boliviani e la base della Cia a La Paz, non sapevano delle attività segrete e clandestine di Laura Gutiérrez Bauer fino a che le rivelazioni dei due disertori fornirono loro una preziosa pista. Ella lavorò dentro le sfere dell'alta società boliviana senza che sospettassero della sua importante missione.

Quando il suo appartamento fu perquisito, furono trovate solo foto con importanti personalità della vita culturale, politica e sociale della Bolivia, perfino con i generali Barrientos e Ovando, e questo sconcertò gli ufficiali della Cia e del servizio di intelligence boliviano. I nomi, gli indirizzi e i telefoni nella sua agenda, erano di persone che neanche lontanamente potevano essere legate alla lotta guerrigliera o alla rete d'appoggio urbano, e benché la repressione coinvolgesse anche alcune di loro, dal momento che esse erano influenti e legate al governo furono messe in libertà immediatamente.


Pagina inviata da: Circolo di Collegno dell'Associazione di Amicizia Italia-Cuba
(25 dicembre 2005)


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