Cuba

Una identità in movimento


Messaggio dei Cinque in saluto alle attività commemorative nel 10° anniversario del loro arresto

Gerardo, Ramón, Antonio, Fernando e René (I Cinque)


Ida Garberi (Prensa Latina) — Pubblichiamo di seguito la lettera che hanno inviato i Cinque cubani per ringraziare la solidarietà mondiale nel 10° anniversario del loro arresto negli USA.





12 settembre 2008

Cari amici di tutto il mondo,

oggi si compiono dieci anni da quando le autorità federali nordamericane, come volgari complici della mafia terrorista di Miami, sono irrotte nelle nostre case con una violenza opprimente, per iniziare questo vergognoso capitolo nella storia di aggressioni contro Cuba.

Durante tutta una decade, la brutalità di quell'alba non ha fatto che replicarsi, assumendo diverse forme, per adeguarsi ad ogni anello del potere imperiale, con lo scopo di perpetuare il crimine. Così si ha consacrato, davanti al mondo, il diritto dei terroristi di attaccare Cuba con impunità da Miami, sotto la benevolenza e la protezione del governo più poderoso ed immorale della terra.

Il disciplinato silenzio delle multinazionali della disinformazione, è stato un elemento chiave nella consumazione di questa farsa. Grazie a ciò si sono nascosti al mondo i suoi propositi inconfessabili, senza che si esponesse alla vergogna pubblica la natura incivile e vendicativa di un sistema di giustizia che funziona solo nei film.

Davanti a questo silenzio la voce di tutti voi ha continuato denunciando, come un monito severo che sottolinea che nel mondo ci sono ancora coscienza e sete di giustizia. Le vostre innumerevoli dimostrazioni di appoggio ci sono servite da respiro e sono una perenne sfida al controllo che esercitano i nostri aguzzini sulle coscienze umane.

Non ci facciamo illusioni. Sappiamo che si continuerà a scaricare su di noi un odio irrazionale, e che ci faranno pagare i cinquanta anni di resistenza indomabile esercitati dal nostro popolo. Il nemico non dimentica il simbolismo della nostra morale in contrasto con le sue bassezze, e questo non ci sarà perdonato. Non speriamo che i giudici nordamericani, per pura vocazione, optino per esercitare le loro leggi.

Dobbiamo continuare a denunciare, mobilitando, sensibilizzando e svegliando le coscienze. Bisogna moltiplicare quello che si è già fatto, fino a che il peso della vergogna universale superi la sfrontatezza che ha incoraggiato questo processo.

Continueremo a fidarci di voi. Continueremo a riconoscere i vostri sforzi, ammirandoli e dichiarandovi la nostra gratitudine. Continueremo a resistere.

Hasta la victoria sempre.

    Gerardo, Ramón, Antonio, Fernando e René.









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