Il patrimonio culturale di Las Tunas conta tra i suoi immobili più importanti su uno che traspira storia.
Si tratta di un luogo molto apprezzato nel capoluogo provinciale, perché simbolizza la natura ribelle ed il carattere dei suoi figli.
La grande casa sorge nel cuore della città e mostra le testimonianze di una tappa che ha, come preciso punto di riferimento, l'Eroe locale per eccellenza: il Maggiore Generale Vicente García.
Dati dell'Archivio Nazionale di Cuba riportano che in questa villa — divenuta poi Memoriale — visse con la sua famiglia, sino al 1868, il detto Leone di Santa Rita, il personaggio di Las Tunas con il più alto lignaggio storico.
Gli investigatori assicurano che la costruzione dell'immobile risale al 1800 e che nei suoi primi tempi era solo una gran casa con le pareti di mattoni ed il tetto di tegole, accanto alla Casa di Governo, nell'allora conosciuta Calle Real, la strada reale.
Il primo fatto che diede fama a questa casa avvenne nel 1869, quando Brígida Zaldívar, sposa di Vicente, fu rinchiusa lì con vari dei suoi figli e l'anziana suocera. Il colonnello spagnolo Eugenio Loño pretendeva così di fare pressione sul ribelle per fargli deporre le armi.
Per rendere più duro il sequestro, l'ufficiale collocò dei soldati davanti alle porte dell'edificio, chiuse le finestre e proibì l'entrata di alimenti.
La crudeltà non vinse però Brígida, che vide morire là dentro due dei suoi figli.
La condanna nazionale ed internazionale fece sì che il colonnello Loño tornasse sui suoi passi, perché sapeva che il mambí non si sarebbe mai arreso.
Il 23 settembre del 1876, Vicente García assaltò ed occupò con i suoi uomini la sua città natale, utilizzando come unica arma il machete, fatto mai registrato prima nella storia delle guerre, nel mondo intero.
Due giorni dopo, il Leone di Santa Rita ordinò d'incendiare la città e diede istruzioni per far iniziare l'incendio da casa sua, di fronte alla quale pronunciò le sue celebri parole: