Cuba

Una identità in movimento


Sergio Corrieri, un artista, un compagno, un rivoluzionario

Gioia Minuti


Era il presidente dell'Istituto d'Amicizia con i Popoli, un organismo molto complicato da dirigere, che ha sempre sviluppato un enorme lavoro, cresciuto costantemente con la moltiplicazione incontenibile dell'amicizia, della stima e della solidarietà verso l'Isola.

Sergio Corrieri è morto dopo aver lavorato anche all'organizzazione del Congresso della UNEAC, l'Unione degli Artisti e degli Scrittori, che si svolgerà tra un mese circa, fatica quasi terminata e consegnata nelle mani di Miguel Barnet.

    "La Rivoluzione ha cambiato le nostre vite ed ha aperto nuove prospettive per la cultura cubana... sin dal principio ci siamo resi conto che era indispensabile fare arte nella Rivoluzione e con la Rivoluzione: arte di alti valori, ed essere nello stesso tempo un cittadino, un soldato" — disse in un'occasione

Si potrebbe aggiungere quel che ha detto Fidel pochi giorni fa nel suo messaggio: un soldato delle idee.

Io ho avuto la fortuna non solo di conoscerlo di persona, di seguire il suo operato come uomo politico in tante occasioni e anche di vedere le sue interpretazioni tra le quali l'indimenticabile "En silencio ha tenido que ser", un serial nel quale interpretava la parte di un agente segreto cubano, David, uno dei Cinque del principio della Rivoluzione...

Nel 1968 Sergio fondò con sua madre Gilda, validissima donna di teatro, il Gruppo Teatro Escambray con il quale, disse:

    "Volevamo giungere alla gente con elementi di giudizio per far si che intendesse la sua realtà e perchè poi tutti fossero capaci di operare su quella realtà".

La zona del Escambray era in dinamica trasformazione sociale ed economica in un territorio che la contro rivoluzione aveva scelto per cercare di mettere radici.

"El ombre de Maisinicú" è la storia di un maestro alfabetizzatore ucciso dai controrivoluzionari proprio nell'Escamabray e l'interpretazione di Sergio commuove ancora oggi per la sua splendida partecipazione e per la verità di quel che racconta.

Poi ci fu il film "Memorie del subdesarrollo" del grande regista Tomás Gutiérrez Alea e Sergio si consacrò non solo per la maturità delle sue concezioni estetiche, ma per le sue qualità come quadro rivoluzionario.

Sergio fu delegato al Primo Congresso del Partito Comunista e fu membro del Comitato Centrale dal 1980. Deputato sin dalla prima legislatura dell'Assemblea Nazionale del Poder Popular, nella quinta legislatura fu eletto membro del Consiglio di Stato.

Dall'Escambray, con i suoi attori andò in Angola, quando l'offensiva a favore del apartheid era al massimo, per portare la sua arte agli internazionalisti cubani che combattevano in Africa e dopo la vittoria Sandinista in Nicaragua andò in questo paese, portando la solidarietà cubana e sua grande arte di attore e regista.

È stato, nel 1985, Vicepresidente dell'Istituto Cubano di Radio e Televisione. Nel 1987 divenne capo del Dipartimento de Cultura del Comitato Centrale del Partito e dal 1990 Presidente dell'Istituto Cubano d'Amicizia con i Popoli.

È stato decorato con l'Ordine Félix Varela, la Medaglia Alejo Carpentier, la Replica del Machete del Generalissimo Máximo Gómez che viene consegnata dal Ministro delle FAR e il Premio Nazionale di Teatro nel 2006.

È indimenticabile per me che per vedere "El hombre de Maisinicú" dovemmo andare allo stesso cinema per tre volete di seguito, perché era il 1993 e c'erano "apagones" terribili in tutta Cuba. Era il momento peggiore del periodo speciale, ma volevo vedere ad ogni costo quel film che ha lasciato un segno nella storia della cinematografia internazionale, come le "Memorie del subdesarrollo". Chi vuole conoscere Cuba e la sua storia deve vedere i films interpretati da Sergio. Oggi è facile: ci sono le cassette, i DVD. Per fortuna il suo splendore non si è disperso.

Stanno giungendo dall'Italia molti messaggi di condoglianze e di rimpianto di Sergio. La redazione di Granma Internacional in italiano e Gioia Minuti personalmente porgono le più sentite condoglianze alla direzione del ICAP, ai compagni tutti dell'organismo, alla famiglia e agli amici di Sergio.


Sergio Corrieri in occasione del Congresso Nazionale dell'Associazione di Amicizia Italia-Cuba (Riccione, marzo 2007)

Sergio Corrieri in occasione del Congresso Nazionale dell'Associazione di Amicizia Italia-Cuba (Riccione, marzo 2007). Da sinistra a destra si riconoscono: Rodney A. López Clemente (Ambasciatore della Repubblica Cubana in Italia), Arnaldo Cambiaghi (Presidente uscente dell'Associazione) e Roberto Rodríguez (Responsabile ICAP per l'Europa)







Questa stessa pagina sarà riprodotta nelle Corrispondenze conclusive del mese di marzo di Gioia Libre.
Queste, come è conseuetudine, saranno pubblicate nel successivo numero di aggiornamento mensile (aprile 2008).









Pagina inviata da Gioia Minuti
(1 marzo 2008)


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