Cuba

Una identità in movimento


Intervista a Froilán González. Incontro con lo scrittore-biografo del Che in visita a Gravina

Milena Fiore


In occasione della presentazione del documentario "El Che caminando por Roma", di cui Froilán González è autore abbiamo incontrato lo scrittore nonchè Leandro González Cupull, realizzatore del documentario e Bassam Saleh di "La Palestina nel cuore".

Froilán González

    Froilán González, Che Guevara è un mito per milioni di giovani in tutto il mondo, ma come emerge anche dal suo film, per moltissimi di loro è più che altro un logo commerciale, un volto su una maglia di cui non sanno quasi nulla. Secondo lei è una contraddizione oppure è un fenomeno positivo?

      Il Che è visto come un mito non solo in Italia, ma in tutto il mondo e in Bolivia dove fu ucciso, ma in generale in tutta l'America Latina, viene considerato un santo. Ma nel nostro documentario abbiamo voluto soprattutto mostrare un uomo, un grande uomo coerente con le sue idee, condivisibili o meno, ma da rispettare proprio per questa sua coerenza. Un poeta diceva del Che che era capace di sentire il dolore del popolo come se fosse il proprio, mentre lui stesso scrisse che "la migliore qualità di una persona è quella di sentire nella propria guancia qualsiasi colpo inferto a qualsiasi guancia". Il sogno di una America Latina unita, libera e indipendente non è nuovo, è stato il sogno di grandi uomini come José Martí, Bolivar, Sucre, Juárez, Sandino e tanti altri. In questo il Che non è un'eccezione.

    Il popolo cubano subisce le conseguenze di un embargo quarantennale ad opera degli Stati Uniti, d'altra parte c'è chi dice che Castro abbia fatto il suo tempo e debba lasciare spazio ad una fase nuova. Come vede il futuro di Cuba?

      Vedo per noi un futuro di indipendenza e sovranità. Vinceremo il blocco economico che subiamo da troppo tempo, ingiusto e crudele. Soprattutto vedo sempre più un futuro di solidarietà con gli altri paesi latinoamericani, che oggi è già realtà attraverso numerosi progetti di sviluppo ed educazione sostenuti e finanziati da Cuba, dove esistono numerose scuole dove medici, sportivi, intellettuali e artisti provenienti da tutto il Sud America vengono formati gratuitamente. Penso all'operazione "Milagros", con cui Cuba aiuta i non vedenti indigenti di tanti paesi.

    Un commento sulla sua visita nella nostra città.

      Proprio partendo dalla passione del Che per la cultura italiana ho parlato con il vostro sindaco, di cui ho apprezzato la cultura e la passione, della possibilità di creare un gemellaggio tra Gravina, così ricca di storia, e una città cubana di origine indigena, come voi dotata di un notevole patrimonio archeologico.

    Bassam Saleh, come viene vista l'esperienza dell'America Latina dal punto di vista palestinese?

      Ci ritroviamo anche noi nella situazione di dover lottare contro un'occupazione ingiusta e per l'indipendenza del nostro popolo, anche noi sogniamo un mondo dove ci sia pace, giustizia e rispetto per le culture e l'autodeterminazione dei popoli.

    Leandro González Capull, quali sono i vostri progetti futuri?

      A partire da questo documentario che testimonia i vincoli tra il Che e l'Italia, lavoreremo senz'altro per una sempre più stretta unità culturale tra l'Europa e il Sud America.

      Lunedì, 5 Novembre 2007



Pagina inviata da Milena Fiore
(5 novembre 2007)


Cuba. Una identità in movimento

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