Cuba

Una identità in movimento


Riflessione sulle dure ed evidenti realtà. Riflessione del Comandante in Capo (3 agosto 2007) / Reflexión sobre duras y evidentes realidades. Reflexión del Comandante en Jefe (3 de agosto del 2007)

Fidel Castro Ruz


Italiano

Per la sua importanza concedo la priorità a questo tema, anche se ce ne sono altri.

Non disdico che le prerogative del potere, sia reale, relativo o fittizio, esercitano un'influenza sugli esseri umani, perché tutti sono stati educati in questo modo dai tempi più remoti della specie.

Non sono arrivato in un minuto a quello che penso oggi sul potere, ma ritengo che si tratta di un pensiero conseguente. Il modesto apporto fatto dalla nostra Rivoluzione lo attribuisco al fatto che le nostre risposte alle interrogazioni non sono mai andate indietro, nonostante il crudo realismo che ci ha imposto il brutale blocco dell'impero.

Nella riflessione del 31 luglio scorso parlavo di quello che ha significato per me avere avuto un anno per mettere insieme informazione e meditare a fondo sui problemi vitali che minacciano oggi, più che mai, la nostra specie.

Lo scorso 24 luglio, l'agenzia russa Ria Novosti ha pubblicato testualmente la seguente informazione:

    "Leonid Ivashov, colonnello generale, esperto in materia di difesa, ha espresso che lo strumento principale della politica statunitense è il dettato economico, finanziario, tecnologico e militare".

    "Nell'istaurarlo, gli Stati Uniti procurano assicurarsi l'egemonia mondiale. La loro strategia di sicurezza nazionale indica esplicitamente la necessità di garantire l'accesso sostenibile, cioè, controllato, verso le regioni chiavi del pianeta, le comunicazioni strategiche e le risorse globali. Si tratta di una strategia proclamata sotto forma di legge, il ché ci fa concludere che gli Stati Uniti avranno nel futuro conflitti ancora più forti con la Russia, la Cina e l'India".

    "Washington insiste nel costruire un sistema in grado di neutralizzare il potenziale nucleare delle sue rivali strategiche, Mosca e Pechino, per procurarsi un monopolio nell'ambito militare. Gli Stati Uniti vogliono distendere il loro scudo antimissile non soltanto in Europa ma anche in altre parti del mondo, per vedere cosa succede in Russia e Cina. Inoltre, procurano incrementare il proprio arsenale offensivo ad un ritmo che supera anche quello del periodo della Guerra Fredda".

    "Dopo il crollo dell'Unione Sovietica, la NATO ha perso il carattere difensivo con cui è nata nel 1949, diventando un potente ed aggressivo strumento al servizio dell'oligarchia mondiale, interessata nello stabilire il suo dominio in tutto il pianeta. Il nuovo concetto strategico dell'Alleanza, approvato nell'aprile 1999 grazie allo sforzo degli Stati Uniti, contiene nuove funzioni ed allarga il proprio ambito di responsabilità a tutto il mondo, senza limitarsi all'Atlantico nord. L'attuale segretario generale della NATO, Jaap de Hoop Scheffer, visita spesse volte l'Australia, la Nuova Zelanda o il Giappone. L'Alleanza ha cominciato a oltrepassare il Diritto Internazionale ed il Consiglio di Sicurezza dell'ONU. Nel frattempo, gli Stati Uniti, promuovono la NATO e si rifiutano a ratificare il Trattato sulle Forze Armate Convenzionali in Europa (FACE), attribuendosi il diritto di agire al margine di qualunque limitazione e di conformare troppe secondo il loro desiderio".

    "Gli Stati Uniti fanno qualunque cosa perché la Russia non sia un giocatore autonomo. I dibattiti sulla difesa antimissili, Iran e Kosovo non hanno generato formule di compromesso".

    "È importante che la Russia consolidi le sue posizioni e ricuperi il suo potenziale geopolitico. Nei primi anni '70, qualora Mosca aveva la parità nucleare con Washington, questo ultimo è finito per capire che non potrebbe vincerla nell'ambito militare e ha accettato il negoziato da uguale a uguale. Sono stati, quindi, firmati il Trattato di Difesa Antimissile (DAM) nel 1972, ed i successivi Accordi sulla Limitazione delle Armi Strategiche Offensive (SALT). Gli Stati Uniti solo rispettano la forza. Se loro si sentono in una posizione più forte, non fanno mai concessione a nessuno".

    "Per neutralizzare i piani dell'egemonia mondiale bisogna costruire un polo alternativo, ed esiste già una base per farlo: l'Organizzazione di Cooperazione di Shanghai (OCSH)".

    "Sembra, infatti, un tanto ingiusto parlare della forza statunitense. Gli Stati Uniti hanno il potere militare, l'economia vigorosa ed un'enorme quantità di moneta forte che può imprimere in modo illimitato, ma il rango geopolitico del Paese è a terra. Gli Stati Uniti inspirano poca fiducia politica al resto del mondo".

    "Nel 1999, la Cina e la Russia hanno presentato davanti all'Assemblea Generale dell'ONU la necessità di preservare il Trattato DAM del 1972. A favore della proposta hanno votato tutti i Paesi, tranne quattro eccezioni: Gli Stati Uniti, l'Israele, l'Albania e la Micronesia. Il risultato traduce il totale isolamento internazionale degli Stati Uniti".

    "Sarà impossibile risolvere, senza la partecipazione di Russia, la situazione creatasi al Medio Oriente, ai Balcani, alla penisola di Corea ed altre regioni del pianeta. Quanto sopra detto si applica nella stessa misura alla Cina, che è capace di fare fronte alla pressione da parte degli Stati Uniti. La Cina ha un grande prestigio mondiale, ha un'economia potente ed una moneta forte. L'OCSH dovrebbe reclutare nuovi alleati e raggruppare la potenza dei Paesi che desiderano e sono in grado d'applicare una politica autonoma. Innanzitutto, bisogna proclamare ufficialmente il rifiuto all'egemonia mondiale da parte degli Stati Uniti. In secondo luogo, la Cina e la Russia dovrebbero denunciare presso il Consiglio di Sicurezza dell'ONU lo spiegamento del sistema DAM statunitense, come azione che altera l'architettura di sicurezza globale e minaccia tutta la comunità internazionale. La Cina, l'India e la Russia potrebbero formare un fronte unico davanti al dettato degli Stati Uniti. È anche possibile porsi il compito di stabilizzare il sistema finanziario complessivo. Nell'ambito dell'OCSH si potrebbe formulare una nuova filosofia basata sull'armonia di civiltà e l'uso razionale delle risorse naturali. La maggior parte degli Stati appoggerà,sicuramente, tali misure, ne sono convinto. In questo modo si andrà a formare un nuovo polo politico, il polo della pace. La missione dell'OCSH è quella di creare un nuovo modello dello sviluppo per la civiltà umana".

    "All'impero statunitense potrebbe opporsi unicamente un'alleanza di civiltà: la russa, la cui orbita include la Comunità di Stati Indipendenti (CEI); la cinese, l'indù, l'islamica e la latinoamericana. È uno spazio immenso in cui potremmo creare mercati più equi, il nostro sistema finanziario a carattere stabile, il nostro ingranaggio di sicurezza collettiva e la nostra filosofia, basata sulla priorità dello sviluppo intellettuale dell'uomo davanti alla moderna civiltà occidentale che scommette per i beni materiali e misura il successo con case, yacht e ristoranti. La nostra missione è quella di orientare di nuovo il mondo verso la giustizia e lo sviluppo intellettuale e spirituale".

Fin qui le idee essenziali del pensiero d'Ivashov, trasmesse dalla Ria Novisti.

Abbiamo potuto precisare che il Generale Leonid Ivashov è vicepresidente dell'Accademia dei Problemi Geopolitici, è stato Segretario del Consiglio dei Ministri della Difesa della Comunità di Stati Indipendenti e Capo del Dipartimento di Cooperazione Militare del Ministero di Difesa della Federazione Russa. L'11 settembre 2001, il giorno in cui sono avvenuti i tragici avvenimenti a New York, utilizzati da pretesto per definire le basi della politica assassina degli Stati Uniti circa sei anni fa, il generale Ivashov era il Capo dello Stato Maggiore delle Forze Armate Russe. Un uomo realmente ben informato. Vale la pena che il nostro popolo conosca il suo punto di vista.


    Fidel Castro Ruz
    3 agosto 2007
    19:15



Pagina inviata dall'Ambasciata di Cuba in Italia
(6 agosto 2007)

Castellano

Por su importancia doy prioridad a este tema, aunque hay otros. No voy a negar que las prerrogativas del poder, sea real, relativo o ficticio, ejercen influencia sobre los seres humanos, porque todos fueron educados así desde los tiempos más remotos de la especie.

No arribé en un minuto a lo que hoy pienso con relación al poder, pero estimo que se trata de un pensamiento consecuente. El modesto aporte de nuestra Revolución lo atribuyo al hecho de que nuestras respuestas a las interrogantes nunca involucionaron, a pesar del crudo realismo que nos impuso el brutal bloqueo del imperio.

Hablaba en la reflexión del pasado 31 de julio sobre lo que significaba para mí haber dispuesto de un año para reunir información y meditar a fondo en torno a los problemas vitales que amenazan hoy más que nunca a nuestra especie.

El pasado 24 de julio, la agencia rusa Ria Novosti publicó la siguiente información:

    "Leonid Ivashov, coronel general, experto en materia de defensa, expresó que la principal herramienta de la política estadounidense es el dictado económico, financiero, tecnológico y militar".

    "Implantándolo, Estados Unidos procura asegurarse la hegemonía mundial. Su estrategia de seguridad nacional indica explícitamente la necesidad de garantizar el acceso sostenible, es decir, controlado, hacia las regiones clave del planeta, las comunicaciones estratégicas y los recursos globales. Se trata de una estrategia consagrada en forma de ley, lo cual nos lleva a la conclusión de que a Estados Unidos le esperan en el futuro conflictos todavía más fuertes con Rusia, China e India".

    "Washington se empeña en construir un sistema capaz de neutralizar el potencial nuclear de sus rivales estratégicos, Moscú y Pekín, para lograr un monopolio en el terreno militar. Estados Unidos quiere desplegar su escudo antimisil no solamente en Europa sino también en otras partes del mundo, para ver cuanto está pasando en Rusia y China. Asimismo, procura incrementar su arsenal ofensivo a un ritmo que supera incluso al del período de la Guerra Fría".

    "Después del colapso de la Unión Soviética, la OTAN perdió el carácter defensivo que había tenido a la hora de su fundación, en 1949, para transformarse en una herramienta poderosa y agresiva al servicio de la oligarquía mundial, afanosa de establecer su dominio a escala planetaria. El nuevo concepto estratégico de la Alianza, aprobado en abril de 1999 gracias al esfuerzo de Estados Unidos, contempla funciones novedosas y amplía su ámbito de responsabilidades al mundo entero, sin limitarse al Atlántico Norte. El actual secretario general de la OTAN, Jaap de Hoop Scheffer, visita con frecuencia Australia, Nueva Zelanda o Japón. La Alianza comenzó a pasar por encima del Derecho Internacional y del Consejo de Seguridad de la ONU. Estados Unidos, entretanto, promueve la expansión de la OTAN y se niega a ratificar el Tratado sobre las Fuerzas Armadas Convencionales en Europa (FACE), atribuyéndose el derecho de actuar al margen de limitaciones algunas y configurar las tropas a su antojo".

    "Estados Unidos hace cualquier cosa por que Rusia no sea una jugadora autónoma. Los debates sobre defensa antimisil, Irán y Kosovo no han generado fórmulas de compromiso".

    "Es importante que Rusia consolide sus posiciones y recupere su potencial geopolítico. A principios de la década del 70, cuando Moscú había logrado la paridad nuclear con Washington, este acabó por darse cuenta de que no podría ganarle en el ámbito militar y aceptó negociar de igual a igual. Como resultado, fueron firmados el Tratado de Defensa Antimisil (DAM), en 1972, y los posteriores Acuerdos sobre la Limitación de Armas Estratégicas Ofensivas (SALT). Lo único que respeta Estados Unidos es la fuerza. Si se siente en una posición más fuerte, jamás hace concesiones a nadie".

    "Para neutralizar los planes de la hegemonía mundial, es preciso construir un polo alternativo, y existe ya un fundamento para hacerlo: la Organización de Cooperación de Shangai (OCSH)".

    "En realidad, parece un tanto incorrecto hablar de la fuerza estadounidense. Estados Unidos tiene poderío militar, economía vigorosa y cantidad enorme de moneda fuerte que puede imprimir de forma ilimitada, pero el rango geopolítico del país está por los suelos. Estados Unidos inspira muy poca confianza política al resto del mundo".

    "En 1999, China y Rusia plantearon ante la Asamblea General de la ONU la necesidad de preservar el Tratado DAM de 1972. A favor de la propuesta votaron todos los países, con cuatro excepciones: Estados Unidos, Israel, Albania y Micronesia. El resultado testimonia el total aislamiento internacional de Estados Unidos".

    "Será imposible resolver sin la participación de Rusia la situación configurada en el Medio Oriente, los Balcanes, la Península de Corea u otras regiones del planeta. Lo anterior se aplica en igual grado a China, que es capaz de hacer frente a la presión por parte de Estados Unidos. China goza de gran prestigio en el mundo, tiene una economía poderosa y una moneda fuerte".

    "La OCSH debería reclutar a nuevos aliados y juntar el potencial de aquellos países que desean y son capaces de implementar una política autónoma. Primero, es necesario proclamar oficialmente el rechazo a la hegemonía mundial por parte de Estados Unidos. Segundo, China y Rusia deberían denunciar ante el Consejo de Seguridad de la ONU el despliegue del sistema DAM estadounidense, como acción que altera la arquitectura de seguridad global y amenaza a toda la comunidad internacional. China, India y Rusia podrían formar un frente único ante el dictado de Estados Unidos. También es posible plantearse como tarea la estabilización del sistema financiero global. En el marco de la OCSH podría formularse una filosofía novedosa, basada en la armonía de civilizaciones y en el uso racional de los recursos naturales. La mayoría de los Estados seguramente apoyarán tales medidas, estoy convencido. Así se irá formando un nuevo polo político, el polo de la paz. La misión de la OCSH es crear un nuevo modelo del desarrollo para la civilización humana".

    "Al imperio estadounidense podría oponerse únicamente una alianza de civilizaciones: la rusa, cuya órbita incluye a la Comunidad de Estados Independientes (CEI); la china, la hindú, la islámica y la latinoamericana. Es un espacio inmenso en el que podríamos crear mercados más equitativos, nuestro propio sistema financiero de carácter estable, nuestro engranaje de seguridad colectiva y nuestra filosofía, basada en la prioridad del desarrollo intelectual del hombre frente a la moderna civilización occidental que apuesta por los bienes materiales y mide el éxito con mansiones, yates y restaurantes. Nuestra misión es reorientar al mundo hacia la justicia y el desarrollo intelectual y espiritual".

Hasta aquí las ideas esenciales del pensamiento de Ivashov, transmitidas por Ria Novosti. Hemos podido precisar que el General Leonid Ivashov es Vicepresidente de la Academia de Problemas Geopolíticos, fue Secretario del Consejo de Ministros de Defensa de la Comunidad de Estados Independientes y Jefe del Departamento de Cooperación Militar del Ministerio de Defensa de la Federación Rusa. El 11 de septiembre del 2001, día en que ocurrieron los hechos trágicos de Nueva York que sirvieron de pretexto para definir las bases de la política genocida de Estados Unidos hace casi 6 años, el general Ivashov era Jefe del Estado Mayor de las Fuerzas Armadas Rusas. Un hombre realmente bien informado. Vale la pena que nuestro pueblo conozca sus puntos de vista.

Es obvia la preocupación que siempre ha tenido la Revolución cubana por la educación del pueblo. Juzgando mi propia experiencia, llegué pronto a la idea de que únicamente la conciencia podía prevalecer sobre los instintos que nos rigen. Los avances tecnológicos hablan hoy de la posibilidad de manipular las funciones de las células del cerebro humano. ¿Para qué servirá todo eso en un mundo donde impera el valor comercial de los bienes y servicios? ¿Qué autoridad lo determinará? Por esa vía y a través del robo desvergonzado de cerebros, fenómeno en el que hay que insistir porfiadamente, podrían destrozar lo que más vale del ser humano, que es su educación a través de la conciencia.

De los laboratorios puede salir un medicamento que salve vidas, algo socialmente muy valioso si tal producto pudiera ponerse al alcance de todos. Pero de los laboratorios están naciendo también todo tipo de armamentos que pueden poner fin a la vida humana.

La publicidad comercial y el consumismo son inconciliables con la supervivencia de la especie. Háganse todos los cálculos posibles y se verá que los recursos naturales, el espacio, el clima, el tiempo y el sistema, al paso y en la dirección que llevan, no pueden arrojar otro resultado.


    Fidel Castro Ruz
    Agosto 3 del 2007
    7:15 p.m.



Página enviada por la Embajada de Cuba en Italia
(6 de agosto del 2007)



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