Cuba

Una identità in movimento

Il sistema educativo Cubano

Pedro Meluzá López



Speciale dell'Agenzia d'Informazione Nazionale — AIN

(ottobre 1998)



Livello Medio di Scolarità pari al nono grado, gratuità dell'insegnamento; inserimento nel sistema educativo del 99% della popolazione in età scolare; un insegnante ogni 14 studenti

Così come l'ha sognata Josè Martì... la educaciòn, orgullo nacional

L'America Latina è la Regione meno democratica tra i Paesi in via di sviluppo per quanto riguarda la distribuzione di conoscenze e di saperi: solo il 48% di bambini finiscono gli studi di educazione primaria a causa di gravi disagi economici.

Questa triste conclusione è stata resa pubblica a settembre scorso durante una riunione di specialisti in educazione preparatoria per la VII Incontro Iberoamericano su questo argomento, tenutasi a Venezuela.

"Siamo al di sotto di tutte le altre Regioni che fanno parte dei Paesi in via di sviluppo" ha detto il Ministro dell'Educazione del Venezuela.

Altre cifre allarmanti sulla criticità situazione educativa che sta attraversando il terzo mondo sono presenti regolarmente sulla stampa internazionale.

I dati in possesso dell'UNICEF mostrano che nel mondo ci sono 140 milioni di bambini non inseriti in un formale percorso scolastico, mentre le persone completamente analfabete ammontano a circa un miliardo e cinquecento milioni. La maggioranza di queste persone appartengono a Paesi del Terzo Mondo.

L'UNESCO ha calcolato che circa 128 milioni di bambini in età scolare non hanno infrastrutture adeguate che arriveranno a 162 milioni nel 2000 se le condizioni non migliorano (e tutto sembra indicare che le cose non miglioreranno).

Basti pensare che con solo l'1% del budget destinato agli armamenti si potrebbe dare educazione e a tutti i bambini del mondo!!!


Cuba, una grande scuola

Si parla spesso di questa piccola isola dei Caraibi come di una grande scuola, grazie ai notevoli risultati del suo sistema di educazione

  • completamente gratuita — paragonabili a quelli vigenti nei Paesi del Nord del Mondo. Cuba può contare su uno dei più completi, giusti (egualitari) ed efficaci piani di educazione a livello mondiale, con numerosi riconoscimenti a livello internazionale. Il tasso di scolarizzazione è pari al 97,5% per la fascia di età compresa tra i 6 ed i 14 anni.

Questo è uno dei motivi per cui i cubani si sentono così orgogliosi del proprio sistema di educazione, difendendolo come una delle conquiste più preziose della Rivoluzione. Con una popolazione totale superiore agli 11 milioni di abitanti (dati relativi all'anno 1997-98), i bambini presenti nelle aule scolastiche sono pari a 2 milioni e 209mila, così suddivisi:

  • 150.000 bambini minori di 5 anni frequentanti 1.150 asili nido;

  • 1.460.000 bambini di 5 anni all'interno di giardini d'infanzia;

    979.000 nei Centri di Educazione Primaria (il 70% frequenta il tempo pieno);

  • 739.000 allievi seguono programmi di Educazione media generale per un totale complessivo di 6 anni;

  • 85.000 inseriti in 382 scuole di educazione politecnica;

  • 54.000 bambini portatori di handicap inseriti in 436 scuole speciali;

  • 133.000 studenti frequentano regolarmente le 46 Università del paese (dal 1959 ad oggi si sono laureate più di mezzo milione di persone);

  • 928.000 studenti fruiscono di borse di studio.

Su tutto il territorio nazionale esistono più di 12.500 centri educativi, dove lavorano 260mila insegnanti più 370mila persone che offrono un lavoro di supporto.

Inoltre, va sottolineato che quasi 300 insegnanti operano a livello domiciliare per i ragazzi con gravi disagi fisici. Cuba destina ogni anno 1.500 milioni di dollari all'educazione (pari a 137 dollari pro capite). I dati ufficiali dell'UNESCO dicono che nel mondo la spesa pro capite è di 162 dollari, in Africa di 33 dollari, in America Latina di 73 dollari, Asia e Paesi arabi di 56 dollari.

In generale, l'America Latina offre un panorama scolastico penoso sotto la guida di un neo-liberalismo che impone spese minime nel campo dell'educazione e aule contenenti 100 studenti in modo di poter abbassare i costi generali.


Per i cubani e per gli stranieri

Il sistema nazionale di educazione non è destinato ai soli cubani. Sia le scuole che le università offre più di 10.000 borse a studenti stranieri, con una spesa pro capite superiore a qualsiasi altro a livello mondale.

Negli ultimi anni ci sono stati 34mila diplomati provenienti da 117 Paesi; di questi ben 12mila si sono laureati nelle università cubane. A proposito di questi dati, un giornale uruguayano — tutt'altro che filo cubano — afferma:

"Sappiamo che tutte le società in momenti di crisi economica tagliano i finanziamenti agli aiuti per gli stranieri, all'educazione e alla sanità. Tutte le società, tranne quella cubana".

E a dire il vero, la realtà educativa di questo piccolo Paese sembra incredibile date le condizioni di difficoltà economiche che oggi Cuba attraversa, condizioni aggravate sia dal blocco americano che ormai dura da più di 35 anni, sia dalla perdita di più del 80% dei mercati internazionali come conseguenza della caduta del muro di Berlino.

Malgrado questa serie di difficoltà non ci è stata nessuna scuola che abbia chiuso, non esiste il fenomeno della dispersione scolastica e non è aumentata la disoccupazione degli insegnanti, a differenza di altri Paesi che hanno una situazione socio-economica più stabile. Ad esempio, negli Stati Uniti ci sono 75 milioni di bambini che non frequentano le scuole ed il Presidente Clinton si è posto come obiettivo per il prossimo secolo l'alfabetizzazione di tutti i bambini, quale una crociata per innalzare il livello di educazione.

Nel cuore della più grande potenza capitalista la situazione della scuola pubblica peggiora costantemente: cresce il numero di bambini e ragazzi che non ricevono un'istruzione adeguata mentre aumenta il numero di insegnanti che perdono il proprio posto di lavoro.

È indubbio che aver mantenute aperte tutte le scuole cubane dall'inizio degli anni 90 ad oggi è costato un grande sforzo; malgrado la crisi economica gli indici accademici dell'anno 1996-97 sono stati di gran lunga soddisfacenti. Se l'anno scorso si è provveduto a ristrutturare 2000 scuole, questo anno è previsto un intervento su 2569 scuole. Lo stato cubano ha stanziato circa 8 milioni di dollari per questi interventi strutturali, per l'acquisto di uniformi scolastiche, mobili, materiali didattico e di laboratorio. Ciò è stato possibile ottenerlo anche grazie alle diverse forme di cooperazione e di solidarietà tra l'Europa che dall'America latina.


Problematiche e carenze

Una forte spinta a questo processo è stata data dalla campagna di alfabetizzazione iniziata nel 1960 dopo il successo della Rivoluzione e che abbassò dal 23,6% a 3,9% l'indice di analfabetismo. Oggi, si è arrivato al 1,9%.

In questo lungo percorso si sono dovuti superare non pochi problemi:

  • eccesso di rigidità nelle lezioni;
  • imitazione di modelli estranei alla nostra cultura.

Questi elementi sono stati presenti fino alla metà degli anni 80, quando si è combattuto anche contro l'eccessivo numero di materie impartite nelle scuole: ciò ha permesso di ottenere valutazioni finali più reali e si è dato il via alla ristrutturazione del sistema educativo in modo di poter ottimizzare tutto il processo.

Inoltre è da 4 anni che si prova a sperimentare la figura dell'insegnante unico che segua l'allievo per i primi 4 anni scolastici, e che poi lo accompagni negli anni successivi. Compito non facile visto che esiste una domanda non soddisfatta di insegnanti, soprattutto nella capitale.

Il cammino è stato arduo ma uno degli obiettivi più importante è quello di avere aperto una grande quantità di scuole, aver garantito l'insegnamento gratuito a tutti e di aver portato a 9 gli anni di scolarità come media nazionale.

Oggi a Cuba c'è un insegnante ogni 42 abitanti e ogni 13,6 allievi, mentre la media mondiale (secondo dati dell'UNESCO) è di 1 insegnante ogni 79 abitanti e ogni 40 allievi.

In sintesi, qui si sono realizzati le idee dell'eroe cubano Josè Martì:

"Nessun Paese potrà raggiungere la felicità fin quando non avrà educato i suoi figli….. ed essere istruiti è l'unico modo di poter essere liberi…"


Educazione senza rivoluzione

1 milione di analfabeti, più di 1 milione di semi-analfeti, 10.000 insegnanti disoccupati, 600mila bambini senza scuole: questo il panorama educativo a Cuba nel 1959, anno del trionfo della Rivoluzione. Con una popolazione che non arrivava ai 6 milioni di abitanti; la dispersione scolastica era altissima sia a livello elementare che medio per motivi economico-sociali.

Gli studenti regolarmente iscritti erano soltanto poco più di 811mila, gli insegnanti non superavano i 23mila ed il budget statale per l'educazione era di 79 milioni e mezzo di pesos.

Confrontando questi dati con quelli relativi all'anno 1996-97 è impressionante lo sviluppo raggiunto in questo campo, il cui valore più indicativo è quello relativo al 99,6% di studenti che finiscono l'educazione primaria, cifra superiore a tutti gli altri Paesi dell'America, compresi gli Stati Uniti.


Traduzione ed adattamento a cura dell'Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba (Circolo Roma Litorale)


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Webmaster: Carlo Nobili — Antropologo americanista, Roma, Italia

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