Cuba

Una identità in movimento


Cuba vince la battaglia contro il Dengue

Marco Sacchetti


Il settimanale "Trabajadores" del 6 novembre 2006 ammonisce la popolazione e richiama ulteriormente alla prudenza e alla prevenzione, contro il Dengue ed altri nuovi virus che provocano affezioni alle vie respiratorie.

Di fatto il bilancio è ufficialmente positivo: l'epidemia è quasi debellata, la prevenzione e lo sforzo capillare, di mobilitazione collettiva dell'intera popolazione e dei valenti medici cubani hanno dato risultati molto positivi, riducendo i danni e i decessi al minimo (meno di 20). La vita sociale e culturale scorre normalmente,i centri di lavoro viaggiano a pieno ritmo, le scuole sono tutte aperte e funzionanti, il temuto mosquito "Aedes aegypti" è adesso "tra la spada e la parete" (come si dice a Cuba), ma non bisogna "abbassare la guardia" e la percezione del rischio, per imprudenza o disinteresse dei cittadini. Gli spot televisivi di sensibilizzazione e gli interventi di fumigazione nella capitale e nelle province più a rischio continuano, ma nel frattempo i consultori di quartiere tirano un sospiro di sollievo mentre gli ospedali e i policlinici per fortuna si stanno progressivamente svuotando. Quella "densa ed irrespirabile scia biancastra di insetticida" (come l'ha definita la "solerte" Alessandra Farkas da New York sul Corriere della Sera) è sinonimo del più efficace biolarvicida per combattere sul nascere l'epidemia: si tratta del Bactivec o Griselesf, inventato a Cuba per necessità (il bloqueo, ha impedito d'importare un prodotto anti-dengue nel corso della prima epidemia) ed oggi riprodotto e commercializzato in Argentina dai Laboratori Rosenbush, sotto la marca registrata LABIOFARM.

Tale sostanza, che risulterebbe innocua per la popolazione; ma fatale al mosquito infetto (divora il suo tubo digerente) e portatore del virus; è esportata soprattutto in Brasile e in diversi stati africani, dimostrandosi molto efficace nel combattere sul nascere la malaria (80% in Brasile, 70% in Gambia). Le notizie gonfiate e manipolate dai media italiani e internazionali nel mese di ottobre, che attribuivano all'Isola migliaia di vittime dell'epidemia, sono state abbondantemente ridimensionate, oltre che dalle autorità locali dalla stessa popolazione, rassicurata e garantita dalle misure preventive ancora in atto. Lo stesso TG5 nelle scorse settimane ha dovuto ammettere di aver preso un granchio, almeno sulla statistica catastrofica e distorta delle vittime, mentre le compagnie aeree italiane: Blue Panorama, Lauda Air e Neos, contagiate dal panico mediatico, all'inizio di ottobre avevano persino sospeso dei voli settimanali per Cuba.

La D.ssa Lea Guido, rappresentante della Pan American Health Organization (PAHO), sicuramente più competente e documentata di un portavoce dell'OMS a Ginevra, in un'intervista data alla rivista EFE in agosto diceva:

    "Abbiamo ricevuto una prima nota del ministro della sanità José Ramon Balaguer, che avvisava sull'esistenza di casi di Dengue a Cuba tra i quali alcuni di tipo emorragico, in quattro province".

La Guido ha detto che il controllo del vettore era d'alta priorità nell'Isola e che la situazione si trattava ad alto livello politico.

    "Le autorità cubane trattano il tema con caratteristiche intersettoriali tipiche a Cuba, che vanno molto al di là del Ministero di Salute Pubblica e questa strategia di controllo è molto soddisfacente per le nostre organizzazioni — OPS e OMS — dato che l'azione più importante è la concentrazione delle forze nella strategia d'eliminazione del vettore. L'accesso ai servizi di salute pubblica e i controlli casa per casa sono elementi importanti per attaccare questo problema" — ha detto ancora Lea Guido.

La Guido ha anche segnalato come a Cuba si controlla ogni persona che presenta qualche linea di febbre (forse sono queste le migliaia di morti della stampa italiana?) e che

    "... la strategia cubana ci sembra molto positiva e conseguente tecnicamente".

    "Il problema del Dengue non è di un solo paese — ha detto ancora — ma fa parte dell'agenda regionale e la stessa OPS ha esortato quest'anno i suoi rappresentanti ad avvisare i paesi sulla presenza di questa malattia che s'incontra in un ciclo particolarmente attivo".

Tra le altre smentite del "catastrofismo mediatico", quella della giornalista Gioia Minuti, responsabile dell'edizione italiana del "Granma Digital Internacional", che in una sua autorevole e diretta testimonianza ha dichiarato:

    "Ho decine d'amici, figli di amici o conoscenti che hanno preso il Dengue dal mese d'agosto ad oggi e che stanno benissimo: la malattia, seguita e trattata come si deve, è una sorta d'influenza che non lascia sequele, come una comune influenza virale. Dal mese d'agosto, con l'insorgere dei primi casi la campagna di prevenzione — che nell'Isola è costante — è diventata di massa, anche se ci sono vaste zone dove non esiste nemmeno un caso. Molti di coloro che hanno avuto la febbre non avevano il Dengue, ma il controllo è obbligatorio. I morti sono stati — e li piangiamo — poco più di una decina, molti meno comunque di quelli provocati da una qualunque epidemia d'influenza virale invernale in un paese qualsiasi d'Europa, ma questa epidemia di Dengue a Cuba è un'eccellente occasione per attaccare lo sviluppo del turismo. C'è chi non introduce germi nel territorio dell'Isola, ma utilizza la sua penna o la sua macchina fotografica".

Nel frattempo, la "Dirección Nacional de Epidemiología del Ministerio de Salud" allerta che a Cuba

    "... esiste in questo momento un notevole incremento di virus delle vie respiratorie rispetto agli ultimi cinque anni".

María Josefa Llanes, responsabile del Programma di Infezioni Respiratorie Acute di tale organismo sanitario, ha segnalato, sempre alla rivista "Trabajadores", che a Cuba circolano fondamentalmente adenovirus, il "virus sincital" respiratorio e il virus dell'influenza, soprattutto del tipo A.

    "Praticamente in tutte le province si registrano quadri di infezione alle vie respiratorie.

La Llanes ha anche ricordato che tali infermità coinvolgono circa cinque milioni di persone (quasi la metà della popolazione dell'Isola che ammonta a 11,2 milioni) e sono all'origine del 30% delle consulte esterne e il 30% dei ricoveri ospedalieri. Ha aggiunto inoltre che quest'anno Cuba si propone di vaccinare contro l'influenza mezzo milione di persone della terza età ed altri gruppi di popolazione a rischio.

Ricordiamo inoltre che già dall'estate del 2003 un gruppo di ricercatori dell'Istituto Pasteur di Parigi ha scoperto il recettore cellulare del virus della dengue, una malattia endemica che colpisce ogni anno nel mondo da 60 a 100 milioni di persone. La scoperta apre la strada alla messa a punto di trattamenti specifici, oggi inesistenti, per bloccare la malattia. P>Ultimamente il finanziamento internazionale di un progetto della biotecnologia, destinato all'ottenimento di un vaccino contro il Dengue per l'infanzia, è stato negato a Cuba dal governo degli Stati Uniti come conseguenza del blocco nordamericano contro l'Isola.

    "Il progetto di 730 mila dollari è auspicato dalle Fondazioni MELISSA e Bill Gates, che hanno finanziato altri lavori cubani selezionati in concorsi internazionali, per il loro alto livello scientifico".

Lo ha reso noto all'emittente Radio Habana Cuba il Dott.in Scienze Biologiche Gerardo Guillén Nieto, Direttore delle Investigazioni Biomediche, del Centro d'Ingegneria Genetica e Biotecnologia dell'Avana, il quale ha spiegato che l'amministrazione economica del progetto sarebbe a carico dell'Istituto Internazionale dei Vaccini, ubicato in Corea del Sud e ha sottolineato che non si può accedere a questo finanziamento anche se proviene da organizzazioni non governative. Statisticamente sarebbero circa 250 milioni sull'intero Pianeta le persone che vivono in regioni a rischio di trasmissione della "Dengue", parola africana usata anche in italiano che deriva direttamente da "dinga", cioè "attacco di crampi" in dialetto swahili.


Le ultime statistiche ufficiali

In totale, la OPS, in una comunicazione del 28 settembre, registra (nel continente Latinoamericano) 348.570 casi di dengue classico, 7.368 di dengue emorragico e 122 morti.

La maggiore quantità di persone infettate si registrano quest'anno in Brasile, Venezuela, Colombia, El Salvador, Guyana Francese, Repubblica Dominicana, Martinica e Guadalupe. Le vittime riportate ufficialmente alla OPS si è concentrano in Brasile (37), Repubblica Dominicana (38) e Colombia (34), mentre i maggiori índici d'incidenza epidemica si registrano in Guyana Francese (4.529 casi per100.000 abitanti), Martinica (292,7 per 100.000 abitanti) e El Salvador (234 per 100.000 abitanti).

Per quanto riguarda il problema delle acque contaminate, a Cuba e nella capitale il tema dell'approvvigionamento idrico e della siccità è molto sentito. Lo è anche quello attualissimo della salvaguardia ambientale. Siamo convinti che ampliare gli investimenti a livello governativo in tale direzione, coinvolgendo anche le ONG internazionali, già alleate di Cuba in vari progetti sociali, relativi all'agricoltura e alla "Rivoluzione Energetica", sollecitando nuove strategie e aiuti per "bonificare" i flussi d'acqua contaminata, contribuirebbe non poco a ridurre alcune cause scatenanti delle traiettorie epidemiche di tanti virus, come il Dengue effettivo (che può mietere più vittime di un qualsiasi ciclone) e di conseguenza il Dengue "mediatico e denigratorio" della trascorsa "calientisima" e "clinicamente sofferta" estate 2006.

Nel frattempo i ricercatori cubani stanno lavorando alacremente allo studio e alla produzione di un vaccino specifico, sperimentando sulle scimmie.

    "Stiamo sviluppando un vaccino ricombinante che contiene gli antígeni, e le proteine per proteggere contro i quattro virus del dengue", ha dichiarato alla stampa Gerardo Guillén, ricercatore del Centro de Ingeniería Genética y Biotecnología.

Siamo alla penultima fase dello studio. La prossima tappa sarà di sperimentazione sugli esseri umani, ma saranno necessari almeno altri tre anni per ottenere l'approvazione del brevetto farmaceutico che autorizza l'utilizzazione del prodotto. Dal 1989, dopo il crollo dell'Unione Sovietica, la biotecnología a Cuba, dopo il turismo, le rimesse dall'estero e l'esportazione di nichel, risulta la quarta voce di introiti economici L'industria biotecnologica ha fruttato all'Isola, secondo le stime di funzionari del settore, circa 1.000 milioni di dollari. Dai laboratori cubani è stato prodotto l'unico vaccino contro la meningite B e un rivoluzionario vaccino sintetico contro la "haemophilus influenzae tipo B", maggiore causa delle meningiti ed altre infezioni infantili. Nel maggio scorso è stato lanciato un altro ottimo prodotto per trattare le ulcere di origine diabetica. Secondo le ultime statistiche nel 2005 gli introiti del settore biotecnologico ammontavano a 300 milioni di dollari, il doppio del 2004.

Cuba dispone di 52 istituti scientifici dove si producono sei antiretrovirali generici, un vaccino per l'epatite B e numerosi interferoni. Proprio in questi giorni, dal 13 al 16 novembre, il "Centro d'Ingegneria Genetica e Biotecnología" ha promosso un congresso internazionale, per presentare i nuovi progressi raggiunti contro le malattie infettive come il colera, mentre dal 6 al 17, e contemporaneamente dal 9 all'11 agosto 2007, sono previsti nell'Isola un seminario formativo internazionale e un simposio sulle esperienze acquisite in oltre 20 anni di lotta contro il Dengue.

Per concludere, tutti i turisti italiani che si apprestano a trascorrere le vacanze natalizie e di fine anno a Cuba possono stare più che tranquilli, la prevenzione continua senza tregua ed è più facile, di questi tempi, ammalarsi d'influenza virale in madre Patria.


    La Habana 17\11\2006



Pagina inviata da Marco Sacchetti
(22 novembre 2006)


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