Cuba

Una identità in movimento


Omara Portuondo. Gracias (World Village — Montuno Producciones, 2008)

Gian Franco Grilli


Adesso è nota ovunque. Ma ha dovuto aspettare la fine degli anni Novanta prima di ottenere il giusto riconoscimento a livello mondiale con il fenomeno Buena Vista Social che l'ha decretata Diva della canzone cubana. Lei è Omara Portuondo, artista molto amata, considerata la novia del fílin, ossia la fidanzata del feeling (e anche del bolero da cui deriva) dal lontano 1948, quando diciottenne iniziò a cantare nei club dell'Avana. A sessant'anni esatti di distanza, Omara — ritenuta la quintessenza del canto femminile di Cuba — pubblica l'album Gracias per celebrare questo ragguardevole traguardo e per ringraziare tutti coloro che hanno contribuito al suo successo: iniziando dai familiari e in particolare dalla sorella Haidée — che la introdusse nella musica e con la quale fondò nel 1952, assieme alle vocalist Elena Burke e Moraima Secada e alla pianista Aida Diestro, il famoso quartetto Las D'Aida — e finendo con i produttori dei suoi dischi, senza trascurare il pubblico che l'ha sostenuta in questo lungo percorso.

Omara Portuondo. GraciasCon questo album la cantante avanera ha recuperato le tematiche che le hanno regalato forti emozioni nella vita e nella professione e lo ha fatto chiedendo la collaborazione di autori importantissimi tra cui Pablo Milanés (che canta in "Ámame como soy") o l'uruguaiano Jorge Drexler, cantautore e compositore, autore della title-track del disco scritta in onore della vocalist. Ma gli ospiti della produzione sono moltissimi e di grande prestigio, tra i quali: il gigante del piano Chucho Valdés, che interpreta assieme al contrabassista Orlando "Cachaíto" López il tema "Nuestro Gran Amor", composto dal figlio di Omara che di nome fa Ariel Jiménez Portuondo; l'artista africano Richard Bona (canta e suona nella bellissima versione della ninna nanna "Drume Negrita") e il mitico Chico Buarque (duetta sulla sua "O Que Será") che, assieme al connazionale Swami Jr., tinge tenuamente l'album con i colori ritmici del Brasile, tra bossa nova e samba. Eppoi i musicisti con i quali la leggendaria voce di Cuba ha preferito lavorare da alcuni anni a questa parte: il giovane pianista-jazz Roberto Fonseca e il già citato Swami Jr., chitarrista-direttore musicale e arrangiatore. Nuovi contributi, invece, sono quelli provenienti dal contrabbassista israeliano Avishai Cohen e dal formidabile multipercussionista indiano Trilok Gurtu, che sulle tablas (al posto del tradizionale bongó) o sul cajón riscrive il pattern ritmico del martillo per incorniciare bolero e altri ritmi suadenti. Tenerissimo, anche se un po' troppo autoreferenziale (ma è un privilegio che possiamo concederle per l'importante occasione celebrativa), il duetto della piccola Rossio Jiménez con la nonna Omara in "Cachita", un evergreen della musica latinoamericana intonato sulla clave scandita da Andrés Coayo, percussionista noto ai salseri per aver fatto parte delle band di Yumurí e di Issac Delgado. Meritevole di segnalazione poi il contributo di Jorge Chicoy, ottimo chitarrista (ex-Irakere) che qui si destreggia anche con le corde del tres.

Gracias, registrato in gran parte (ma non solo) all'Avana nel 2007 nello studio di registrazione Abdala e prodotto dall'etichetta World Village — Montuno Producciones (Egea distribution, per l'Italia), rappresenta un omaggio a tutta la cultura musicale dell'isola caraibica (che è preponderante nel cd), ma anche ad altri sound vicini e lontani. Infatti, i 13 brani del disco attraversano in modo più o meno equilibrato gli stili moderati della musica popolare cubana (bolero e filin spiccano su tutti), accarezzano sonorità cugine come la già citata Cachita del portoricano Rafael Hernández o le swinganti composizioni sudamericane di Buarque e Drexler, eppoi accolgono le varie influenze e gli accenti universali regalati dai musicisti internazionali coinvolti in questo progetto pieno di amore e umanità, sentimenti che uniscono Omara al suo innamorato pubblico. E al quale, nonostante la sua matura età e qualche acciacchino, vuole regalare ancora tante emozioni come quelle che sgorgano ascoltando "Lo Que Me Queda Por Vivir".

E che dire ancora: i nostri migliori auguri di lunga vita alla cantante cubana che consegua tanti altri traguardi e successi discografici, e a tutti noi, buon ascolto.



Album Gracias. Durata 46 minuti. Questi i titoli dei tredici brani:

  1. "Yo vi"
  2. "Adiós felicidad"
  3. "O que será"
  4. "Vuela pena"
  5. "Cuento para un niño"
  6. "Ámame como soy"
  7. "Tú mi desengaño"
  8. "Cachita"
  9. "Rabo de nube"
  10. "Gracias"
  11. "Nuestro gran amor"
  12. "Lo que me queda por vivir"
  13. "Drume negrita"










Pagina inviata da Gian Franco Grilli
Giornalista, responsabile del Caribe (Associazione culturale)
(10 ottobre 2008)


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