Cuba

Una identità in movimento


Lettera a Liberazione

Fabio de Nardis José Luiz Del Roio Fabio Marcelli Rita Martufi Barbara Spinelli Luciano Vasapollo


Abbiamo seguito, con crescente sconcerto, le corrispondenze di Angela Nocioni da Cuba, tutte volte ad accreditare un'immagine di sfascio che è in oggettiva contraddizione con la realtà che alcuni di noi hanno potuto constatare di persona; Cuba non è un paradiso, ma una realtà in movimento che, tra mille problemi di vario ordine, tenta oggi con qualche successo la via di consolidamento di un'altra società, attenta ai bisogni degli esseri umani e che serve per tanti versi da modello agli altri Paesi latinoamericani e al resto del mondo, che ha ottenuto il riconoscimento di importanti organizzazioni internazionali, fra le altre l'OMS e l'UNESCO e che svolge, attraverso i suoi medici internazionalisti, una fondamentale opera di soccorso umanitario nelle situazioni più disparate.

Ma là dove tali corrispondenze violano non solo i dettami della professionalità giornalistica e della correttezza politica, ma anche i più elementari sentimenti di umanità e il buon gusto, è con l'articolo "dedicato" ai cinque cubani e a Fabio Di Celmo, apparso su Liberazione del 30 maggio u.s.

Il terrorismo manovrato dagli Stati Uniti contro Cuba è una realtà e basta avere una conoscenza superficiale degli ultimi decenni >>> di storia della regione per saperlo; tale terrorismo ha provocato oltre tremila vittime e danni materiali ingenti, che si sommano all'embargo e al boicottaggio tentato attraverso tutti i mezzi, non ultimi quelli di informazione, fra i quali ci rattrista trovare oggi Liberazione.

I Cinque cubani, che da oltre otto anni sono rinchiusi nelle carceri statunitensi non sono "spie", come banalmente definite dall'articolo e come sostiene il governo Bush, ma agenti infiltrati nelle organizzazioni terroristiche aventi sede a Miami per prevenire ulteriori attacchi contro il popolo cubano. Ci sentiamo fortemente impegnati per la loro immediata liberazione e per la condanna del terrorista Posada Carriles, recentemente liberato, su richiesta governo degli Stati Uniti in segno di gratitudine per i servizi resi e per evitare che faccia rivelazioni imbarazzanti per molti personaggi oggi al potere a Washington.

Dipingere le loro mogli, che da oltre otto anni sono costrette a fare a meno dei loro compagni, e Giustino Di Celmo, che ha perso un figlio nel fiore degli anni, come opportunisti che trarrebbero un qualsivoglia beneficio da tale situazione, ci sembra un'operazione veramente indegna, specie per un giornale come Liberazione che reca tuttora sulla sua testata la dicitura "quotidiano del Partito della rifondazione comunista" e che, perlomeno in quanto tale, dovrebbe ispirarsi a ben altra etica e visione dei rapporti fra le persone.


    Fabio de Nardis, José Luiz Del Roio, Fabio Marcelli, Rita Martufi, Barbara Spinelli, Luciano Vasapollo



Pagina inviata da Rita Martufi
(31 maggio 2007)


Cuba. Una identità in movimento

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