Cuba

Una identità in movimento


Tra mafia e plagio

Luis Hernández Serrano


Lo scrittore camagueyano — romanziere, narratore e saggista — Enrique Cirules, autore di Conversación con el último norteamericano, Los guardafronteras, El imperio de La Habana, Hemingway en la cayería de Romano, La vida secreta de Meyer Lansky en La Habana e di altre opere, è molto offeso perché è stato gravemente plagiato dallo statunitense T. J. English, attraverso un libro che è ancora in circolazione nelle librerie americane.

Il primo libro di Cirules, nativo Nuevitas, è stato Los perseguidos (I perseguitati, premiato come miglior racconto nel Concorso “26 luglio" del MINFAR, Ministero delle Forze Armate Rivoluzionarrie), pubblicato nel 1972. L'anno successivo grande accoglienza da parte del pubblico ebbe l'uscita de Conversación con el último norteamericano (Conversazione con l'ultimo nordamericano).

Cirules denuncia il plagio e ritiene che esso oltre ad essere un crudele atto di cannibalizzazione ai danni del suo lavoro, è anche parte di un progetto di manipolare i suoi libri El imperio de La Habana (L'impero dell'Avana) e La vida secreta de Meyer Lansky en La Habana (La vita segreta di Meyer Lansky all'Avana).


Enrique Cirules— Come è venuto a conoscenza del plagio?

Ho ricevuto la notizia che nel 2008 un uomo di nome T. J. English aveva pubblicato un libro dal titolo Havane nocturne (L'Avana Notturna), dove vengo copiosamente e grossolanamente plagiato.

È un libro che i principali media americani descrivono come un best-seller, ma alcuni lettori di questa nazionalità che conoscono il mio lavoro insistono nel dire che si tratta di un innegabile plagio.

In Havane Nocturne (dell'editore Harper di New York, Londra, Toronto e Sydney, di grande formato e con 397 pagine e 34 foto) — si riconosce a T. J.English anche il primato sulle storie di Meyer Lansky all'Avana e della mafia a Cuba.

— Che cosa ha fatto per tutelarsi da una frode del genere?

Mi sono fatto mandare il libro e ho cominciato a leggerlo, a studiarlo con attenzione. E ho scoperto che l'autore, English, ha dedicato il testo "In memoria di Armando Jaime Casielles (1931-2007), e per il popolo cubano".

La seconda sorpresa è stata vedere una foto in cui ho riconosciuto quel personaggio. Era venuto alla mia porta, aveva confessato la sua ammirazione per me e voleva sapere. Improvvisamente, mentre stavamo parlando, ha attivato di nascosto un piccolo registratore. Gli ho ordinato di spegnerlo e di andare via, ma questo signore mi ha chiesto di fargli scattare una foto insieme a me.

Ho letto il testo ed ho trovato che T. J. English aveva letteralmente copiato molto dei miei libri. Aveva plagiato centinaia di pagine che nel 1993 avevo pubblicato in El imperio de La Habana. Naturalmente, escludendo la mia analisi storica e le mie conclusioni, ma includendo tutti i rapporti di Jaime Casielles circa la presenza del boss del clan mafioso L'Avana-Las Vegas, rivelati al mondo per la prima volta nel 2004, nel mio libro La vida secreta de Meyer Lansky en La Habana.

— Non si parla di storie conosciute prima del 1993 e addirittura del 2004?

Il tema della mafia è stata trattato da scrittori di fantascienza e registi di ogni parte del mondo. Ma quando ho iniziato a studiare la mafia americana questo era un tema stagnante e per nulla indagato. Ciò che si sapeva della mafia americana a Cuba era frutto del delirio di una inventiva prodigiosa e della manipolazione letteraria e cinematografica.

Nel 1989, ho accumulato ulteriori dati sul tema tanto da poter scrivere un romanzo. Non ho voluto unire il mio lavoro investigativo con la letteratura di finzione.

È che ho trovato documenti di tale importanza che la mia decisione è stata quella di trasmettere subito ai cubani e all'opinione pubblica internazionale quello che era realmente accaduto nel clan L'Avana-Las Vegas. Non volevo aggiungere il mio lavoro di ricerca per le manipolazioni di una finzione.

— Può parlarci delle sue scoperte?

Una nuova concezione del tempo, molto sensibile alle relazioni tra Cuba e gli Stati Uniti e, per estensione, le conseguenze di oggi. Ed il cambio di rotta portò alla pubblicazione de El imperio de La Habana nel 1993, in cui si analizzavano i 25 anni che hanno preceduto il trionfo della Rivoluzione cubana.

Anche dopo il 1995 le guide turistiche create a Miami (Indight Guides Cuba, Houghton Mifflin Company, Miami, 1995), hanno dovuto accettare il matrimonio tra la tirannia di Batista e la mafia, ma non certo menzionando, naturalmente, l'aiuto che il dittatore cubano aveva ricevuto dai servizi speciali degli Stati Uniti per mettere in atto il colpo di stato del 1952.

— Quali tematiche ha escluso colui che l'ha plagiata?

Molti. Uno dei più importanti è stato omettere la presenza sul suolo cubano, prima della Rivoluzione, di una trilogia del potere reale: gruppi finanziari, mafia e servizi speciali statunitensi che hanno posto le basi, nelle nostra Patria, per uno Stato di corte penale, piegato agli interessi del clan L'Avana-Las Vegas.

Le agenzie speciali statunitense furono molto impegnate nel golpe batistiano del 10 marzo, poiché il loro obiettivo era quello di far tornare Batista al potere apparente, seguendo lo schema di dominazione impiantato a Cuba dagli Stati Uniti.

— A quali conclusioni è arrivato a proposito del libro di T. J. English?

È un libro molto furbo e astuto; nei primi capitoli si crea una atmosfera particolare ma non aggiunge nulla, tratta gli aspetti che già erano conosciuti.

Anche se English afferma di aver usato una quantità enorme di fonti bibliografiche Havane Nocturne è stato costruito con un solo fine: appropriarsi delle rivelazioni che avevo fatto nel 1993 ne El imperio de La Habana, ma soprattutto di ottenere gli spazi che nel 2004 annunciava il mio libro La vida secreta de Meyer Lansky en La Habana, le memorie di Jaime Casielles, autista, guardaspalle e cameriere di Meyer Lansky, sul capo clan mafioso L'Avana-Las Vegas, nel periodo tra il 1957 e il 1958.

— Ci può raccontare alcune storie copiate da La vida secreta de Meyer Lansky en La Habana?

Il cannibalismo, il plagio più volgare comprende centinaia di pagine, molte storie e diverse rivelazioni de El imperio de La Habana e de La vida secreta de Meyer Lansky en La Habana. Vanno dagli incontri di Lansky con Batista, alla riunione, del giugno del '58, di tutta la mafia statunitense nella Repubblica Dominicana, sotto il comando del generalissimo Leonidas Trujillo.

Inoltre, anche i luoghi segreti di Lansky all'Avana, le gite e le attività preferite, le strutture mafiose, gli amori e i desideri, i suoi progetti, l'intreccio, la metodologia e i grandi affari del clan a Cuba, nel bel mezzo della guerra contro le famiglie siciliane di New York, a causa degli affari sempre crescenti nella capitale cubana.

La vida secreta de Meyer Lansky en La Habana è un modo per scoprire Lansky dall'interno, attraverso i suoi atteggiamenti, i suoi timori e i suoi sogni, delle passeggiate e delle attività che svolgeva all'Avana. English ha copiato 14 capitoli del mio libro, e in modo molto furbo, lascia aperti degli spazi per future manipolazioni. Si viene a conoscenza, rubando e truffando, di un tema molto sensibile nelle analisi delle relazioni tra Cuba e Stati Uniti.

English ha cercato di coprire il plagio dicendo che quelle informazioni le aveva ricevute durante alcune interviste con Armando Jaime Casielles. Ha plagiato in 16 occasioni (la prima: p. 128. Lansky refuging handshake: Cirules (1), pp. 113-114; authour interview, Armando Jaime Casielles; e la 16 (l'ultima): Jaime last conversation with Lansky: Ibid. Also authour interview, Armando Jaime Casielles).

Queste presunte interviste, forse la registrazione dei nostri interventi (di Jaime o miei) durante le tantissime presentazioni del nostro libro tra il 2004 e il 2005, non autorizzavano in nessun modo il signor English a plagiare la proprietà intellettuale altrui.

Egli afferma di aver realizzato un'intervista a Casielles il 24 e il 26 gennaio del 2007, ma è assolutamente falso, poiché Casielles muore esattamente 17 giorni dopo, dopo aver passato due mesi a letto; gravemente malato di cancro all'unico polmone che gli rimaneva, respirava con l'aiuto della bombola d'ossigeno.

In Havane Nocturne, English cita i miei libri e il mio nome ben 72 volte, cercando di giustificare il plagio o cannibalismo. E come se non bastasse, afferma anche che quelle informazioni si devono ad interviste registrate da lui.

Mente, tergiversa, truffa e manipola un periodo di singolare importanza per la storia della nazione cubana e lascia molti spiragli con l'obiettivo di continuare a manipolare il nostro passato. È vero che parla dell'alleanza di Batista con la mafia a Cuba, ma senza menzionare la complicità degli Stati Uniti!

— I suoi libri sulla mafia saranno presenti alla Fiera del Libro del 2010?

Sì, El imperio de La Habana e La vida secreta de Meyer Lansky en La Habana saranno entrambi presenti ma racchiusi in un solo volume, con una edizione curata da Anna Maria Bach. Nel nostro paese è la quinta edizione de El imperio de La Habana e la quarta de La vida secreta de Meyer Lansky en La Habana.

— Mi parli dei suoi libri all'estero.

El imperio de La Habana è stato tradotto in inglese e quindi lo può si trovare in Inghilterra, in Australia, negli Stati Uniti e anche in altri paesi. È stata fatta una traduzione in Brasile, e una edizione deluxe di entrambi i titoli, recentemente pubblicato da Editoriale Chavin, in Spagna. La traduzione inglese de La vida secreta de Meyer Lansky en La Habana è già pronta.

— Progetti futuri?

Molti, continuare a ricercare e scrivere, perché sono convinto di essere solo all'inizio.

— Ulteriori elementi di prova sul plagio delle sue opere?

Mi riservo altre rivelazioni.