A Madrid cominciamo e finiamo il viaggio che ci ha portati in Italia, grazie all'iniziativa della provincia di Roma e della Comunità Montana dell'Aniene, per presentare il nostro libro "Con lo sguardo al sud" ed il documentario "Il Che camminando per Roma". Il transito a Madrid ci ha permesso di assistere alla Fiera del Libro, di trovarci con lo scrittore Marcos Ana, con l'insegnante Sagrario Losada e con molti altri amici che hanno dimostrato l'abbraccio solidale con Cuba e l'America tutta. Poi assistiamo come invitati ad un'altra attività organizzata dai membri del Partito Comunista. Il 28 giugno è stato programmato l'atto di Solidarietà con Cuba nello spazio culturale di Marx Madera.
Ci incontriamo in famiglia con Antonio Ara, Segretario Generale del Sindacato dei Lavoratori Grafici di Spagna, e Marisa sua moglie, ambedue hanno mostrato con orgoglio la foto dove lui è ritratto vicino a Fidel. Con Antonio Ara abbiamo percorso i punti emblematici della capitale spagnola mentre commentavamo i nostri libri, pubblicati in Spagna, dove riceviamo il suo deciso appoggio; le opere sono cinque: "Sin odios ni rencores", "Estrellas insurrectas", "Amor Revolucionario", "Creciente Agonía", "Los padres de José Martí", e "Secretos desde el Malecón habanero", questo ultimo sviluppato in un documentario e premiato al Festival del Cinema nella città di Chiavari. Sottolineiamo la collaborazione ricevuta da vari amici, tra loro Maria Isabel Menendez.
Partecipiamo ad un Incontro Dibattito nel Marx Madera con Antonio Gimeno Peg, del Comitato Centrale del Partito Comunista di Spagna, Segretario Politico del Gruppo del Distretto di Salamanca e Portavoce nella Giunta Municipale, di questo Distretto nel Municipio di Madrid e lo scrittore Luis Toledo Sande, Consigliere Culturale dell'Ambasciata di Cuba in Spagna.
Tra i presenti c'erano i dirigenti di organizzazioni di solidarietà, professori universitari e differenti dirigenti di organizzazioni politiche e sindacali, tra loro: Francisco Barrera del Campo, Crescencia Crespo, Sacrario Losada, Juanita Ganzo, Clotilde Vega Carrillo, Paul Mendeville, Inociencia Calderon, Eva Domingo, Francisco Gonzalez ed Asuncion Valero.
L'insegnante Maribel Alonso, ha declamato i suoi poemi, riferiti alla lotta delle donne per un mondo migliore e con profondi versi di condanna alla guerra che attenta contro le vite della cosa più preziosa dei popoli, che sono la loro gioventù e la loro infanzia.
Le prime domande sono state sullo stato di salute di Fidel ed il desiderio del suo completo recupero. Hanno continuato con interrogazioni su differenti aspetti della situazione cubana, tra loro l'attualità politica, economica, religiosa; ed hanno condannato le manipolazioni della stampa spagnola con relazione a tutti i paesi dell'America Latina che lottano contro l'Imperialismo nordamericano ed il silenzio sui Cinque Eroi, prigionieri dell'Impero.
I presenti erano informati, sui cambiamenti Sociali che si sviluppano in America Latina. Nonostante, ringraziano per questi incontri nei quali rimangono informati in maniera diretta sulle tergiversazioni che leggono o ascoltano attraverso i mezzi di comunicazione che non contribuiscono alla conoscenza di quello che realmente succede nei paesi dell'America Latina e specialmente su Cuba. Hanno affermato che in Spagna, generalmente sottolineano quasi tutti i fatti, perfino quelli insignificanti, o inventati, purché servano per demoralizzare il lavoro del Governo Cubano.
L'ambiente è stato fraterno, ispirato alle idee comuniste, socialiste e di sinistra, di quelli che hanno lottato e sono morti in difesa della Repubblica e contro il fascismo di tutti i tempi.
L'ideologia "martiana", è stata sottolineata, uno ricordo memorabile della Storia, i fatti e gli uomini che uniscono i popoli dell'America con la penisola Iberica. Un Josè Martì che vive a Cuba, dove le idee di Marx e Lenin arricchiscono l'opera della Rivoluzione, che è l'ideologia abbracciata dai Cinque Eroi Cubani e la necessità di appoggiarli.
Durante il nostro soggiorno a Roma, ci hanno consegnato il sigillo e la bandiera rossa del Partito Comunista Italiano. Decidiamo di conservarne uno e consegnare l'altro ai comunisti spagnoli, nella persona di Antonio Gimeno, come simbolo di unità tra i lottatori per questi ideali.
Antonio Gimeno a sua volta, ci ha consegnato la bandiera del Partito Comunista di Spagna, dimostrazione di affetto e solidarietà col popolo cubano, che lotta per la verità e la giustizia. Il finale è risultato inaspettato, insieme agli applausi hanno intonato una vecchia canzone che è stata come un inno, dove abbiamo ricordato quelli che sono caduti difendendo le loro idee, quelli che non dobbiamo né possiamo dimenticare.
L'ultima attività in Spagna è stata a Getafe, dove gli organizzatori, stavano svolgendo uno stage di lavoro sul tema dei Cinque Eroi prigionieri nelle carceri degli Stati Uniti per lottare contro il terrorismo. Poi si è presentato il documentario "Canzone a Gastone Sozzi" e si è aperto un profondo dibattito sull'attualità cubana.
I compagni di Getafe, ci hanno invitato al progetto di cultura popolare "Il Cenacolo" che dirigono Atocha Hidalgo Ruiz, Daniel Horrillo Ramos e quelli del Gruppo del Partito Comunista Spagnolo in questa città, il cui responsabile politico è Miguel A. Andrade, conosciuto affettuosamente come Pachi. Erano presenti Julio Hellin, coordinatore del Sindacato delle Commissioni Operaie nella città di Pinto, Josefina Perez Grueso, del settore femminile delle Commissioni Operaie e Santiago Vilar, segretario Generale del Partito Comunista di Alcalà de Henares.
Nell'ampio dibattito, riferiamo che il termine di dittatura, permanentemente utilizzato dalla stampa spagnola per denominare il governo di Cuba e di dittatore per definire Fidel Castro, era offensivo non solo per il leader della Rivoluzione Cubana, ma bensì per tutti i cubani degni e con decoro che "siamo l'immensa maggioranza".
In tutta la sua storia, il popolo cubano è stato sempre ribelle e non si è sottomesso mai a nessuna dittatura. In queste espressioni della stampa spagnola c'è una gran dose di sottovalutazione, discriminazione, ignoranza della realtà cubana, della sua storia, cultura e disubbidienza.
Questa storia spiega il perché il popolo ha potuto resistere alle ambizioni, aggressioni, invasione, bloqueo e campagne calunniose durante quasi 50 anni, orchestrate dal più poderoso Impero che ha conosciuto l'umanità.
I finanziatori di queste campagne si rifiutano di riconoscere che i cubani hanno preso le armi ed hanno sconfitto quelli che li opprimevano durante la loro ricca storia. Non abbiamo avuto mai più democrazia, né libertà che quella che si gode dal 1° gennaio 1959.
È provato che queste propagande contro il popolo cubano, ideate e pagate dagli Stati Uniti, sono utili agli interessi di questa grande potenza; e la stampa spagnola li segue, senza percepire, forse, che il vero obiettivo, è allontanare sempre di più la Spagna da Cuba e dall'America Latina.
Quella dottrina Monroe basata sul fatto che l'America deve essere dei nordamericani; e che l'Europa deve stare il più lontano possibile dall'America Latina, è una mancanza di rispetto ed un inganno per gli abitanti dell'Europa. Negli attuali momenti essere anticubano in questo continente è essere antieuropeo e mantenere posizioni anticubane in Spagna è essere antispagnolo.
Una proposta ha chiuso il dibattito: hanno inviato un saluto di solidarietà, attraverso di noi, a René Gonzalez, Ramon Labañino, Antonio Guerrero, Fernando Gonzalez e Gerardo Hernandez, i Cinque cubani incarcerati ingiustamente negli Stati Uniti per lottare contro il terrorismo. Si sono sommati al saluto i compagni del Partito Comunista di Alcalá de Henares, Commissioni Operaie di Pinto e la Gioventù Comunista della città francese di Marsiglia.
Il suo rappresentante, Laurent Ligier Ledesma, ci ha consegnato una lettera che dice: