Come redazione della rivista Nuestra América da sempre difendiamo e continueremo a difendere il ruolo dell'università pubblica per sviluppare cultura critica e favorire le relazioni tra paesi e popoli diversi che insieme possono contribuire a migliorare le condizioni dell'umanità e le relazioni internazionali. Il ruolo pubblico dell'università riveste ancora una importanza centrale se l'istituzione favorisce una visione ampia della cultura, analizzandone le diversità attraverso i contributi dei molteplici soggetti sugli argomenti oggetto di studio e rappresentando così uno dei punti fermi del fare cultura nell'ambito universitario. È quanto possiamo affermare circa la chiusura delle lezioni di Statistica Aziendale 2 alla facoltà di Scienze Statistiche dell'Università "La Sapienza" di Roma conclusesi lo scorso 10 gennaio con un seminario dal titolo Economia applicata al sistema mondo — Proposte alternative di economia locale dell'America Latina.
Sicuramente, come rivista attenta, attraverso l'analisi degli avvenimenti nel continente rebelde, ai fenomeni che si pongono nel vecchio continente e che per effetto della globalizzazione neoliberista tendono ad assumere aspetti sempre più somiglianti, non possiamo che plaudire ad un modo di insegnare che fa dell'università pubblica ancora un "territorio libero" dai condizionamenti del pensiero unico.
Abbiamo evinto questa convinzione dall'intervento introduttivo del prof. Luciano Vasapollo che, concludendo il suo ciclo di lezioni, ha voluto esortare i suoi allievi, ormai al V° anno e prossimi alla laurea, a tener conto delle diversità culturali valorizzando l'aspetto scientifico dei vari pensieri economici senza fermarsi all'approccio didattico-culturale oggi dominante sempre più spesso rinchiuso negli ambiti consentiti del pensiero neoclassico a connotati neoliberisti.
A rendere "fertile" quest' approccio alla pluralità culturale e alla multidisciplinarietà sono giunti i contributi del prof. Cristaldi della facoltà di Scienze Naturali della Sapienza e di Dunia Mokrani Professoressa universitaria boliviana, che ha sottolineato il percorso che ha preceduto la vittoria di Evo Morales alla presidenza della Repubblica; un percorso di lotte dei popoli giustificate dal fatto che una maggioranza (la popolazione india) del 70% era stata da sempre soggiogata da una oligarchia bianca che ha perseguito i propri interessi anche attraverso la cessione delle risorse naturali agli Stati Uniti mentre il programma politico dell'attuale Presidente Evo Morales, ha concluso, coincide con gli ideali delle oltre 30 popolazioni boliviane che oggi stanno lentamente tornando in possesso dei beni comuni.
Di grande importanza e di forte impatto sono stati gli interventi degli ambasciatori di Bolivia, Cuba e Venezuela, Esteban Elmer, Rodney Lopez e Rafael Lacava, che hanno spiegato, a partire dalle particolarità socio-politico-culturali dei paesi che rappresentano, le potenzialità dell'economia locale solidale che possono rappresentare un'alternativa valida per i popoli, per la loro emancipazione socio-culturale e per l'esercizio del diritto all'autodeterminazione. Ognuno con il proprio percorso, Cuba con la sua rivoluzione che dura da quasi mezzo secolo e la sua ostinata resistenza alle provocazioni ed aggressioni yankees, il Venezuela già incamminatosi verso una organizzazione dello Stato che prende a riferimento le categorie del socialismo riviste nell'ottica del progresso civile e sociale di questo XXI secolo, la Bolivia che ha da poco cominciato a ragionare su un modello di stato federale che restituisca ai loro popoli indigeni, 36 etnie con 36 dialetti che sono vere e proprie lingue, la sovranità nazionale.Le politiche di economia alternativa possono avere successo se vengono praticate in maniera indipendente dai dettami delle oligarghie internazionali neoliberiste e mettendo al centro il benessere sociale complessivo e non lo sfruttamento e il profitto, realizzando collaborazioni internazionali solidaristiche come oggi avviene nel triangolo latino-americano dei tre suddetti paesi. Gli interventi degli ambasciatori hanno messo in evidenza l'importanza della cooperazione economica con Cuba che sta dando una forte spinta al miglioramento delle condizioni di vita del popolo grazie proprio all'Alba (Alternativa Bolivariana per le Americhe) che sta consentendo a paesi come il Venezuela e la Bolivia di beneficiare di tutti i progressi consolidati della rivoluzione cubana a cominciare dai medici e dai medicinali per proseguire con gli insegnanti ed il relativo programma di alfabetizzazione. Cuba, per suo contro, sta ottenendo quelle condizioni di parità economica che un ultraquarantennale infame blocco economico ha sempre negato.
L'intervento del prof. Vasapollo, oltre a fare il punto sull'intero svolgimento del corso che ha proposto analisi articolate di economia applicata ai settori produttivi e che ha visto varie lezioni seminariali con la collaborazione di esponenti del Governo italiano come i sottosegretari Cento e Gianni, managers d'azienda italiani, rappresentanti sia dell'ortodossia del pensiero economico che di posizioni critiche e di professori di università straniere , ha riguardato i temi dei modelli di sviluppo socio-economici alternativi, come, ad esempio, il caso di ormai la maggior parte dei paesi latino-americani che si oppongono allo sviluppismo quantitativo capitalista. Su tale argomento il docente era già intervenuto durante varie precedenti lezioni del suo corso e in ciò avvalendosi anche di un accordo di interscambio bilaterale tra "La Sapienza" e l'Università di Pinar del Río, accordo che ha permesso di ospitare in Italia, nello scorso autunno, docenti cubani di grande prestigio internazionale e anche con la partecipazione di altri docenti di pari prestigio della Bolivia, del Cile,e altri. Al termine del corso, quindi, agli studenti è stato offerto un quadro d'insieme sul complesso delle vie e delle pratiche economiche in un mondo dove l'economia neoliberista può non rappresentare l'unica via alla crescita ed allo sviluppo dei popoli e delle nazioni; forte è stata la sollecitazione del prof. Vasapollo a coltivare la cultura di base e il pensiero critico, per meglio analizzare i fenomeni socio-economici in corso. Il docente ha sottolineato come, dal punto di vista economico e commerciale, la questione del bloqueo contro Cuba, più volte condannato in sede Onu, rappresenti anche una forma di palese violazione delle regole del commercio e della giustizia internazionale ed una vera e propria ritorsione contro Cuba che applica un modello di sviluppo economico e sociale alternativo al capitalismo.
L'attenzione degli studenti a questo seminario conclusivo delle lezioni, (ma anche quella della nostra redazione che ha voluto essere presente), è stata totale quasi fosse il continuum ideale dell'assemblea con il Presidente Evo Morales dell'ottobre passato, anche quello un evento che può ascriversi tra le pagine più belle e più nobili dell'antico e prestigioso ateneo romano.
Come redazione della rivista Nuestra América ci è sembrato doveroso fare questa comunicazione perché difendere il ruolo dell'università pubblica significa realizzare l'universalizzazione dei diritti dei popoli, a partire dalla difesa e dalla valorizzazione delle diversità culturali che, ponendo al centro i percorsi di autodeterminazione dei popoli, contribuisce certamente a migliorare le relazioni internazionali. e a difendere i diritti dell'umanità.
Redazione di Nuestra América
Pagina inviata da Luciano Vasapollo
(11 gennaio 2008)