Cuba

Una identità in movimento


Nelle terre del Mediterraneo

Adys M. Cupull ReyesFroilán González


Si dice Genova e si pensa ad uno dei porti più importanti del Mediterraneo, alla città che ha dato inizio al commercio ed all'apparizione delle banche ed al finanziamento con interessi. È il primo porto d'Italia ed il secondo in importanza del Mediterraneo, superato solo da Marsiglia, sulla costa francese. È il capoluogo della provincia che porta lo stesso nome e della regione della Liguria; ed insieme a Savona, Imperia e La Spezia, forma i quattro capoluoghi provinciali della regione, gemellate con la provincia cubana di Granma.

Si dice Genova ed è presente l'immagine di quel marinaio genovese chiamato Cristoforo Colombo, protagonista principale della grande avventura che ha fatto conoscere l'Europa nel Nuovo Mondo; e Colombo nel continente dal quale è partito; avventura che ha dato inizio ad una delle forme più brutali di sottomissione e distruzione delle civiltà autoctone, dell'America, i cui discendenti hanno resistito a più di 500 anni di sfruttamento.

Si sa che arrivando sulle coste di Cuba, Colombo esclamò che "Questa è la terra più bella che gli occhi umani hanno visto!!", le sue parole hanno un profondo significato, perché lui conosceva la Liguria italiana, che è una zona di gran bellezza naturale e poteva fare il paragone.

A Genova c'aspettava una comitiva di amici di Cuba, integrata da Roberto Casella, Maria Luisa Giglio, Alberto Illengo, Bacci e Jacqueline Giobatta; ed un'instancabile guida: Paolo Minestrini, con il quale abbiamo percorso piazze e monumenti.

È una città di chiese e di singolare esposizione di cappelle all’esterno dei palazzi, è ricca di architettura barocca, ed è eclettica. È popolosa e commerciale, e nel suo porto esibisce la ricostruzione di un'imbarcazione antica che è servita per le riprese di un famoso film d'epoca dei pirati e dei conquistatori.

La sua storia è antichissima, nell'anno 209 a.C., è stata distrutta dai Cartaginesi e ricostruita dai romani. Durante il medioevo è stata una delle Repubbliche Marinare del Mediterraneo ed ha fatto parte dell'Impero francese fino al 1815.

Dopo un lungo periodo di decadenza è avvenuto il recupero portuale, grazie alla costruzione dei tunnel ferroviari alpini, si è sviluppata l'industrializzazione, i cantieri navali, e le industrie petrolchimiche e metallurgiche.

Tra i principali luoghi di interesse che visitiamo si trovano La Piazza De Ferrari, il Teatro Carlo Felice, il Palazzo Ducale; la casa dove si dice che abbia vissuto Cristoforo Colombo, durante la sua infanzia, la Cattedrale di San Lorenzo, le installazioni del vecchio porto, trasformato in un centro commerciale, il Museo di Arte Orientale che possiede una delle più ampie collezioni, come il Castello d’Albertis del secolo XIX che attualmente ospita il Museo delle Culture del Mondo; e molti palazzi di valore architettonico.

Genova possiede una storia di eccellenti vittorie durante la II Guerra Mondiale. Il 19 aprile 1945, i partigiani hanno iniziato l'insurrezione generale: sono scesi dalle montagne e si sono uniti nei centri urbani, occupando fabbriche, prefetture e quartieri. Gli squadroni fascisti sono fuggiti in ritirata.

Si calcola che più di 300.000 persone hanno partecipato alla lotta armata della Resistenza, delle quali, circa 35.000 sono state delle donne. I suoi membri avevano una provenienza sociale ed ideologica molto diversa, li univa la lotta contro il fascismo e l'occupazione straniera.

È stata liberata prima che arrivassero le truppe alleate, ci sono stati dei combattimenti strada per strada. I tedeschi sono stati appoggiati da alcuni fascisti che barricati nei palazzi, dalle terrazze o dai campanili sparavano contro i partigiani, mentre dalla costa le cannonate sorprendenti colpivano severamente i distretti industriali ed il porto. I genovesi hanno dato i segnali di una sorprendente resistenza che è stata un esempio per la sua organizzazione, sviluppando una lotta di guerriglia che è finita il 25 aprile 1945 con la resa delle truppe tedesche comandate dal Generale Meinhold, membro importante della forza armata tedesca. Si sono arresi 6.000 soldati del paese occupante e dove Remo Scappini, operaio e comunista, ha comandato il Comitato di Liberazione Nazionale, costituito da nuclei clandestini che hanno denominato Gruppi di Azione.

Luciano Dondero nei suoi studi su questo tema spiega che la resa incondizionata dell'esercito tedesco ha avuto luogo il 29 aprile 1945, quando i partigiani hanno assunto pienamente il potere civile e militare della città e che il numero dei morti in Italia, per colpa dei nazisti e dei fascisti, tanto in combattimento o immediatamente dopo la loro cattura è stato di 44.700 persone, tra partigiani e membri dell'esercito regolare; circa 21.200 mutilati, 4.653 donne arrestate e torturate.

Come relazioni ufficiali circa 2.750 donne sono state deportate in Germania, 2.812 sono morte fucilate o impiccate e 1.070 sono cadute in combattimento. Durante la lotta dei partigiani in questa regione della Liguria ci sono stati 18.000 combattenti e 3.000 caduti. Per la sua attività antifascista, la città di Genova ha ricevuto la Medaglia d’Oro al Valore Militare.

Durante il percorso attraverso le sue strade gli amici ci raccontano i fatti recenti, quando il 20 luglio 2001, in una marcia di ripudio del Vertice del G-8 ha perso la vita Carlo Giuliani di solo 23 anni di età. Il giovane martire era nato a Roma ma era cresciuto, aveva studiato ed aveva fatto il servizio militare a Genova. Una pallottola sparata da una camionetta dei carabinieri, nella piccola piazza Alimonia, ha troncato la sua vita.

Suo zio, Veniero Gaggio ci ha riferito che la cosa più eccellente di suo nipote, era suo carattere che immediatamente rifiutava qualunque ingiustizia ed aveva sempre mantenuto una costante solidarietà con gli emarginati. Ricordiamo l'incontro emotivo in una delle nostre visite in Italia coi genitori di Carlo, Giuliano Giuliani dirigente sindacale e Haidi Gaggio, maestra elementare, come la visita a L'Avana di sua sorella Elena e di suo marito, portatori di un'importante donazione che includeva oggetti e documenti relazionati con suo fratello, per il Museo Jesus Suarez Gayol della città di Camagüey.

È stato il giovane Francesco Guastarazze, studente di Perugia e membro dell'Associazione di Amicizia con Cuba, AsiCubaUmbria che ha fatto la proposta agli universitari cubani, di rendere omaggio a Carlo Giuliani, in modo che la sua memoria non morisse. Molto presto la sua proposta sarà una realtà, quando il Museo dello Studente della città di Camagüey renderà omaggio permanente al giovane assassinato.

A Varazze, città piccola ed accogliente, c'aspettava nella sua casa Francesco Pisani, un eccellente anfitrione. In una fluida ed amena conversazione, parliamo di Storia e Letteratura. Spiegò il significato di molte parole e l'origine di queste, in particolare ci ha incuriosito "bancarotta".

Ha raccontato che Genova è sempre stata una città commerciale e di scambi, probabilmente l'unica al mondo dove esiste una piazza dedicata alle banche. Ha dichiarato che ai suoi inizi, erano una specie di lunghi sedili di legno che chiamavano panche, utilizzati come luogo per contare e prestare denaro con interessi ai commercianti, trafficanti e marinai. Così è nata l'origine dalle Banche, ma quando ad uno dei mercanti andavano male gli affari, ritornava arrabbiato e dava forti colpi su quelle panche fino a romperle. Si formava un tumulto chiassoso dove gridavano a voce ben alta: Panca rotta!!, Panca rotta!!, di lì il termine, di bancarotta. Alberto Illengo ci ha consegnato un libro del nuovo metodo per praticare La Grammatica della lingua italiana che ci ha soccorso durante il nostro soggiorno.

Da Varazze siamo andati ad Alessandria, nella regione del Piemonte. Ci hanno accompagnato Roberto Casella ed altri amici. La città deve il suo nome al Papa Alessandro III, è stata il primo capoluogo di provincia italiana governato da un socialista, l'orologiaio Paolo Sacco, eletto il 25 luglio 1899. Attualmente il presidente del Consiglio comunale Provinciale è il Comunista Adriano Icardi. La città è il capoluogo della provincia che porta lo stesso nome ed è situata sulle rive del fiume Tanaro. È stata fondata nel 1168 su un nucleo urbano pre-esistente, per servire da piazza forte in difesa della libertà dei comuni medievali del nord Italia.

Con la vittoria di Napoleone nella Battaglia di Marengo nel 1800, Alessandria è passata a dipendere dalla Francia, come capitale del dipartimento napoleonico. Durante questo periodo si è costruito un importante forte al nord della città che ancora è utilizzato come quartiere militare e magazzino di somministrazioni. Esisteva un altro forte, che adesso è in rovina, dal momento che è stato diviso per costruire la linea ferroviaria.

Durante la II Guerra Mondiale la città è stata oggetto di intensi bombardamenti, i più violenti si sono prodotti il 30 aprile 1944 ed hanno lasciato 238 morti e centinaia di feriti, ed il 5 aprile 1945, con 160 morti, tra loro 60 bambini dell'orfanotrofio di Via Gagliaudo. A partire da quella data la città è stata liberata dai partigiani. Nella regione del Piemonte sono censiti più di 43 mila combattenti e si contano migliaia di caduti.

La proiezione del documentario: "Canzone a Gastone Sozzi", è stato considerato per Adriano Icardi, presidente del Consiglio comunale Provinciale, come un importante avvenimento storico, politico e culturale. Ha condannato il crimine commesso dal fascismo italiano il 6 febbraio 1928 nel carcere di Perugia ed ha sottolineato la solidarietà internazionale ed il ripudio da parte dei lottatori comunisti Julio Antonio Mella e Tina Modotti. Con Roberto Casella parliamo di piani per ampliare e sviluppare le relazioni amichevoli e la necessità di divulgare le idee di Mella, Gastone Sozzi e Tina Modotti.

L'atto realizzato nel salone principale della Libreria Mondadori, situata in Via Trotti 58, considerato il più importante della città, ha costituito un avvenimento sottolineato dalla stampa scritta e dai mezzi di comunicazione.

Hanno assistito gli attori, scrittori, artisti e giornalisti della provincia ed i presidenti dei circoli di amicizia Italia-Cuba di Alessandria, Carmen Isabel Lage e Roberto Casella del Granma che comprende le comunità di Varazze, Celle e Cogoleto.

Ad Alessandria come in altri atti di amicizia e solidarietà, sono stati presenti alcuni cubani residenti in quei luoghi. Nell'attività, Roberto Casella ha parlato dei nostri libri. In Italia si sono tradotti dieci dei nostri libri: Seme Profondo, Calda Presenza, La Nuova Edizione del Diario del Che in Bolivia (Illustrato), Martí nel Che, La CIA contro il Che, Un uomo valoroso, I Segreti del Malecón Habanero, Julio Antonio Mella e Tina Modotti contro il fascismo, e Con lo sguardo al Sud. E si sono sottotitolati in italiano tre documentari basati sui libri ed alcune interviste pubblicate in forma di opuscoli, documentari e riviste. Ricordiamo quelle scritte dal cineasta Romano Scavolini, Marilisa Verti e Maria Lina Veca.

Casella ci ha consegnato una copia di una lettera di Antonio Guerrero che rispondeva ad un'altra inviata dal Circolo di Solidarietà con Cuba. I Cinque Eroi, prigionieri ingiustamente nelle carceri dell'imperialismo nordamericano, sono stati presenti attraverso le loro stesse parole. La lettera è stata pubblicata in internet ed in supporto digitale.

Icardi Adriano, ci ha ringraziati per la nostra visita e la possibilità di condividere il documentario e l'atto di solidarietà. In sua compagnia abbiamo percorso le principali strade della città ed alcuni dei suoi monumenti. Una solida e bella costruzione è servita da rifugio agli ebrei quando erano perseguiti dai nazisti e dai fascisti. Segnalò Icardi Adriano che la maggioranza sono stati sterminati. Salutandoci ci ha detto:


"Ci vedremo a L'Avana".


Al partire per Savona e Roma, avevamo la certezza che la Rivoluzione Cubana potesse contare con molti amici solidali.










Pagina inviata da Froilán González e Adys M. Cupull Reyes
(28 agosto 2008)


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