Cuba

Una identità in movimento


Le bugie hanno le gambe corte! Quello che i giornali nascondono su Yoani Sánchez

Autori Vari


Ci risiamo con una nuova campagna mediatica contro l'Isola di Cuba e la sua Rivoluzione.

Abbiamo visto in questi giorni sui giornali di tutte le estrazioni politiche, la notizia ripresa niente meno che dal "Miami Herald" e dal "El Pais" del "sequestro" della "nota" blogger cubana Yoani Sánchez.

Quasi sempre quando si riportano le notizie vengono accompagnate da foto che illustrano l'accaduto, ma la blogger che ha tutte le possibilità per mettere in rete immagini dei segni del pestaggio ricevuto, questa volta non ci fornisce neanche una misera foto a testimonianza dell'accaduto, nonostante le "decine di testimoni che hanno assistito al sequestro e al pestaggio" secondo quanto da lei dichiarato.

È incredibile che nel momento in cui Cuba ha riallacciato ottimi rapporti con il nostro paese firmando una serie di accordi economici e culturali con la visita del Viceministro allo Sviluppo economico, Adolfo Urso nel momento della importante visita a Cuba del ministro degli esteri spagnolo Moratinos, del presidente del Consiglio del Vaticano per le Comunicazioni Sociali, Claudio Celli, del Commissario Europeo Karel De Gucht e della Dottoressa Margaret Chan, Direttrice Generale dell'Organizzazione Mondiale della Salute, si dia risalto ad una emerita sconosciuta. Non puzza di bruciato la notizia? Non sarà per caso l'ennesima campagna orchestrata e diretta dai "dissidenti" cubani che vivono fuori e dentro l'Isola e sono profumatamente pagati dal Governo USA? Il governo degli Stati Uniti da ben cinque anni ha preparato una strategia nell'utilizzo di Internet per finanziare l'intervento politico dentro Cuba da parte di pseudo dissidenti e l'amministrazione Obama ha ereditato da Bush questi finanziamenti per la sovversione contro Cuba nell'ambito delle comunicazioni ("Los Angeles Times", 7 maggio 2008).

È certo che una parte di questi fondi sono stati destinati al finanziamento del supporto tecnico e alla smisurata pubblicità in favore della "povera" blogger cubana... Ci domandiamo quali istituzioni o mass media in Europa ed in particolare in Italia hanno ricevuto o riceveranno questi fondi?

Come mai i mass media italiani hanno dato tanto risalto a questa notizia (tutta da accertare) e dimenticano volontariamente che in Colombia e in Messico i cronisti coraggiosi vengono ammazzati a decine!!!

Secondo Nicholas Lemann decano della Scuola di Giornalismo dell'Università della Columbia Stati Uniti, la Sánchez esercita il suo lavoro con ingegno e scarse risorse economiche.

Risulta curioso dire che "Generazione Y" il famoso blog, si possa fare con scarsi finanziamenti visto che utilizza 60 volte lo spazio di banda larga di cui dispongono i cubani in Internet. È leggibile in 18 lingue (non con un semplice traduttore per blog), gode di spazi pubblicitari in Internet e la possibilità di immagazzinare la memoria del sito per un lungo periodo. Questo blog si può mantenere solo con forti finanziamenti.

Ci domandiamo ma chi paga?

I mass media italiani affermano che la


"Yoani è prigioniera nell'Isola... ".


La Scuola di Giornalismo dell'Università della Columbia negli Stati Uniti si è lamentata con il Governo Cubano perché questi non ha concesso il visto di uscita alla blogger affinché potesse viaggiare a New York per ricevere la menzione speciale all'attività giornalistica che le è stata concessa nei premi "Maria Moors Cabot" quest'anno.

Non ricordiamo che questa famosa Istituzione nord americana abbia detto una sola parola sulla negazione del visto da parte del governo USA al famoso cantautore cubano Silvio Rodríguez né tanto meno sulla proibizione a scienziati americani che dovevano partecipare ad un convegno medico a Cuba.

A tutti i nostri mass media forse oltre a queste notizie è sfuggita quella che riguarda il diniego dato dal governo del neo premio Nobel Barak Obama a viaggiare per gli sponsor dell'Orchestra Filarmonica di New York a Cuba.

I dirigenti della facoltà di giornalismo della Columbia cosi come tutti i nostri massa media dovrebbero preoccuparsi seriamente di come è possibile che il paese "più democratico e libero del mondo" da oltre 50 anni nega il diritto ai suoi cittadini di viaggiare a Cuba solo per il semplice fatto che nell'Isola, la gente vive e pensa in una maniera differente all'amministrazione di turno di Washington.

Quali diritti civili negati denunciano allora i nostri mass media se poi nella stessa misura non parlano di quelli che sono negati a Cuba da oltre cinquanta anni per colpa di un blocco genocida e degli attacchi terroristici provenienti dagli Stati Uniti che hanno provocato migliaia di vittime innocenti?

Perché i nostri mass media non parlano della ingiusta prigionia a cui sono sottoposti Cinque cittadini cubani negli Stati Uniti per aver scoperto una rete terroristica nello stesso territorio degli USA dove pianificano liberamente azioni contro Cuba?

Questa è l'informazione dei due pesi e delle due misure.





Associazione Italia-Cuba Circolo di Roma, Circolo Julio Antonio Mella, Nuestra América, Radio Città Aperta, Centro Studi Cestes Proteo, Comitato di solidarietà per Cuba La Villetta, CDR Roma.










Pagina inviata da:
Marco Papacci
(10 novembre 2009)
Luciano Vasapollo
(11 novembre 2009)


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Webmaster: Carlo NobiliAntropologo americanista, Roma, Italia

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