Cuba

Una identità in movimento


Fabio tra di noi. Vale più un uomo giusto del Presidente di un Impero

Gioia Minuti


Ricardo Alarcón e Giustino Di CelmoTu, io e Fabio. Io, tu e Fabio. Acela, tu e Fabio. Giustino e Fabio... Giustino che è Fabio. Eusebio Leal lo chiama Fabio ed ha ragione perché la presenza di Fabio è indiscutibile in ogni sua parola, in ogni atto, in ogni sguardo e, ovviamente, in ogni ricordo. Di Giustino, suo padre.

Le lacrime scorrevano sul viso di Giustino ieri, perché pensava a Fabio. Giustino piange se parla di Fabio. Giustino, che ci riporta Fabio al fianco quando vede un cane, quando guarda il mare, se guarda dei bambini giocare al pallone, perché Fabio amava gli animali (aveva una cockerina), gli piaceva il mare, giocava al calcio...

Chi ha ucciso non sa quanto bene ha eseguito il suo crimine, quanto incisivo è stato nel provocare un dolore infinito, che si rinnova come un'araba fenice. Si rinnova in chi, come me, vede che accade, infinitamente forte, in Giustino.

I genitori non sono mai fatti per sopportare la morte dei figli, è un fatto contro natura, e la morte di Fabio ha straziato tanto questo padre che, dopo tanti anni, per ritrovare la propria volontà di vita e di lotta, si è fatto Fabio, come ha scritto tanto bene Raúl Valdés Vivó nella sua poesia

Chi ha mandato i mercenari ad uccidere non poteva sperare che il suo comando fosse meglio eseguito: Fabio è morto e suo padre è morto di dolore con lui, e solo l'amore lo ha fatto ritornare e Giustino è vivo con dentro Fabio, come una guida.

Giustino, che ha saputo placare l'odio per gettare le sue energie nella lotta contro il terrorismo, nella cultura, nello studio, per la libertà dei Cinque, per la giustizia, per Cuba.

Giustino che mi ha detto:


"I familiari dei Cinque io li sento come miei familiari, ci vogliamo bene, ci abbracciamo e ci baciamo e soffriamo insieme, perché i Cinque sono lassù, ingiustamente imprigionati da undici anni. Soffriamo perché sappiamo quanto sono nobili e che sono innocenti. Soffriamo perché ci stanno rubando tutti questi anni di vita, di intimità, di presenza comune amorosa con loro. Soffriamo soprattutto perché c'è chi li può liberare, se solo lasciasse libera per un momento la sua coscienza di uomo libero, buono e giusto, e non di figlio del suo sistema. Fabio è morto e i Cinque sono prigionieri e lontani".

"Io ho studiato e seguito i consiglio fraterni di Fidel, che mi ha consolato e mi ha insegnato ad usare il mio tempo, dopo Fabio, per Fabio e per quelli che come lui, come noi, vogliono costruire una mondo diverso e migliore. Chi ha ucciso lo ha fatto per poche monete, vittima forse a sua volta del dio denaro, della cecità morale che si sviluppa, che si insegna, che è radicata nei paesi ricchi e decadenti, vuoti d'amore, senza generosità, senza solidarietà, senza umanità (a parte quelle isole umanitarie e solidali, amiche, che qui a cuba conosciamo tanto bene, così vicine a noi) ma pieni e ricchi d'egoismo, di prepotenza, d'arroganza".


Chi ha pagato per uccidere ha nome e cognome, e tutti costoro, gli assassini con nome e cognome, vivono liberi in Florida, a Miami, e tutti li conoscono e prima di tutti l'FBI, la CIA e la Casa Bianca. Se la storia, la causa e le ingiustizie sofferte e che soffrono i Cinque si conoscono a fatica e solo grazie alla solidarietà mondiale, per colpa e responsabilità del silenzio mediatico imposto dall'impero, i nomi ed i cognomi dei terroristi liberi li conoscono tutti: loro fanno vita mondana, sono ricchi ed impuniti.


"Chi ha il potere per fare giustizia, chi potrebbe dimostrare al mondo che il suo desiderio più grande è un futuro di pace, di comprensione, d'amore tra tutti gli uomini di buona volontà, dimostri la sua volontà e faccia sì che i criminali paghino per le loro tante colpe, per i loro crimini, e liberi gli innocenti", reclama Giustino.


Le sue lacrime scendono cocenti e silenziose e diventano un obbligo per Barack Obama, che non può più chiudere gli occhi di fronte a tanto dolore, alla pena di tante persone, al loro clamore di giustizia.

Giustizia per Fabio e libertà per i Cinque, giudizi per i terroristi liberi e protetti negli Stati Uniti, l'eliminazione del blocco imposto a Cuba da mezzo secolo, per far sì che tutto un degno popolo possa gestire liberamente le proprie scelte.

Presidente Barack Obama: è facile scegliere il giusto!

Ascolti la voce del cuore e gestisca il suo mandato con saggezza, coscienza ed amore, con questo amore che fa vivere Giustino che da forza ai familiari dei Cinque, con tanto amore.

Vale molto di più un uomo giusto del presidente di un impero!






Pagina inviata da Gioia Minuti
(29 novembre 2009)


Cuba. Una identità in movimento

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