Cuba

Una identità in movimento


Convegno "Ernesto Che Guevara, i giovani e la cultura universale" (Martedì 9 ottobre 2007, Musei Capitolini — Sala "Pietro da Cortona", Roma)

Luciano Vasapollo


    Senel Paz nasce a Cuba nel 1950 ed è laureato in giornalismo presso l'Università dell'Avana. Nel 1978 il racconto Mamá habla sin flores en la cabeza gli vale il Premio dei laboratori nazionali di letteratura. Il racconto El lobo, el bosque y el hombre nuevo (1990), vince il prestigioso riconoscimento internazionale Premio Juan Rulfo. Quest'opera è stata il soggetto che ha ispirato il film Fresa y chocolate (Fragola e cioccolato), diretto da Tomás Gutiérrez Alea e Juan Carlos Tabio e vincitore di ben tre premi di cui uno italiano. La pellicola ha vinto due premi come miglior sceneggiatura: uno al Festival di Cinema latinoamericano di Trieste e l'altro al XIV Festival Internazionale del cinema latinoamericano dell'Avana; si è aggiudicata inoltre l'Orso d'argento — Premio Speciale della Giuria - al Festival di Berlino (1994). Ha partecipato, dal 5 all'8 settembre scorso al Festivaletteratura di Mantova dove ha presentato il suo ultimo lavoro realizzato per la Casa Editrice Giunti Nel cielo con i diamanti (trad. Barbara Bertoni). Parteciperà, nei prossimi giorni, al Premio Grinzane Cinema a Stresa.


Relatori:

    1. Luciano Vasapollo, "Che Guevara e la cultura politico-economica per l'autodeterminazione dei popoli"
    Sintesi: Nel ricordare Che Guevara come avanguardia rivoluzionaria non si può farlo solo narrando le sue gesta nella vittoriosa rivoluzione cubana, o in Africa oppure in America Latina, il campo di battaglia dove ha lasciato la vita, ma recuperando a tutto tondo la sua attività rivoluzionaria che ha operato anche nel campo della costruzione materiale del socialismo quando a Cuba ha ricoperto la carica di Ministro dell'Industria; quando ha dovuto misurarsi con i problemi della trasformazione di una economia capitalistica subordinata; quando ha dovuto sostenere il confronto sulle scelte economiche anche diversificando la sua azione dall'esperienza della Unione Sovietica che era, ancora in quegli anni, l'unico esempio di economia funzionante considerata fuori dal mercato capitalista e dai suoi stringenti e "oggettivi" meccanismi.
    La trasformazione in quel periodo era, oggi lo sappiamo chiaramente, in una fase che potremmo definire sperimentale in cui i modelli precostituiti non potevano funzionare a priori. I sovietici pensavano esattamente il contrario per cui l'unica via da seguire, anche se poi formalmente si dichiaravano altre cose, era quella nata dalla esperienza di quel paese. Il secondo elemento è che, sebbene fosse vero che il capitalismo era in crisi, ciò non significava affatto che essa fosse irreversibile, come poi i fatti hanno dimostrato. Il movimento comunista e rivoluzionario pensava esattamente il contrario sia in URSS, sia nei paesi capitalisti ed in quelli del Terzo Mondo.
    Capire l'importanza del rapporto dialettico tra conflitto di classe e crescita delle forze produttive, che ha riguardato la classe operaia dei paesi sviluppati ma soprattutto le lotte di indipendenza e autodeterminazione dei popoli del Terzo Mondo, significa dare oggi un grande insegnamento ai giovani, aiutandoli a rifiutare l'ideologia della sconfitta e della subordinazione che prevale nella quasi totalità della sinistra europea e ridà pieno valore ai movimenti rivoluzionari del ‘900 collocandoli all'interno di un processo storico di reale e generale trasformazione.
    Curriculum: Professore all'Università "La Sapienza" di Roma, all'Università de L'Avana e all'Università "Hermanos Saiz Montes de Oca" di Pinar del Rio. È direttore scientifico del Centro Studi CESTES e delle riviste Proteo e Nuestra América. È medaglia per la Distinción "por la Cultura Nacional" assegnata dal Ministerio de Cultura della Repubblica di Cuba, Miembro Distinguido dell'ANEC (Asociación Nacional de Economistas y Contadores de Cuba); Miembro pleno del Comité de Honor Cientifico de SEPLA (Sociedad Latinoamericana de Economia Politica y Piensamento Critico); vincitore nel 2006 del Concurso Internacional de "Ensayo pensar a Contracorriente". È autore o coautore di oltre 30 libri alcuni dei quali tradotti anche in Europa ed in America Latina, di cui l'ultimo è il Trattato di Economia Applicata (Jaca Book editore, 2007).


    2. Mayra Casas Vilardell, "Protagonismo, vigencia y ejemplo de la figura del Che en la juventud cubana"
    Sintesi: La breve ed esemplare vita di un uomo che riuniva nella sua straordinaria personalità, virtù che raramente appaiono tutte insieme in una sola persona; un uomo che oltrepassò il suo tempo e che fu un fedele esponente degli ideali che difese, dimostrando con i fatti la sua dedizione alla causa rivoluzionaria e al rispetto dei più alti sentimenti umani. Non c'è misticismo nella sua provata leadership, bensì la commovente ripercussione di un uomo che mantiene viva la ragione inesauribile del suo esempio.
    Curriculum: Direttrice del Centro de Estudios de Recursos Naturales y Medio Ambiente della Università di Pinar del Rio; Laureata in Scienze Economiche anche alla Università spagnola di Alicante, Professoressa titolare all'Università di Pinar del Río "Hermanos Saíz Montes de Oca".


    3. Raúl Mordenti, "Il concetto di rivoluzione nell'opera di Ernesto 'Che' Guevara".
    Sintesi: Il concetto di rivoluzione che opera in Ernesto "Che" Guevara, e in generale nell'esperienza cubana, presenta notevoli tratti di originalità, e anche di relativa disocntinuità rispetto all'esprienza sovietica e ai partiti comunisti dell'Occidente.La relazione cerca di individuare tali tratti originali, a partire dagli scritti del "Che", e di argomentare come l'idea guevariana-castrista di rivoluzione rappresenti una proposta attuale per il movimento rivoluzionario nell'epoca della globalizzazione capitalistica e dell'apparente trionfo del capitalismo reale.
    Infine, si propone un confronto, e un rapporto di analogia, con l'idea di rivoluzione presente in Antonio Gramsci.
    Curriculum: È attualmente professore ordinario di Critica letteraria presso l'Università di Roma "Tor Vergata" ed è Presidente del Corso sdi laura Specialistica in "Editoria, comunicazione multimediale e giornalismo". Si è occupato fra l'altro della censura del "Decameron" e della didattica della letteratura, dei rapporti fra informatica e filologia e della cultura del movimento operaio italiano, a cominciare dal pensiero di Antonio Gramsci.
    Fra i suoi libri ricordiamo: "Introduzione a Gramsci" ( Datanews, 1997), "Informatica e critica dei testi" (Bulzoni, 2000), "La rivoluzione" (2003), "L'altra critica" (2007), "Gramsci e la rivoluzione necessaria" (Ediori Riuniti, 2007).


    4. Fabio Marcelli, "Ernesto Che Guevara y los jóvenes del III milenio entre marginación, consumismo y rebeldía".
    Sintesi: 1. I giovani vivono oggi, in tutti i Paesi del mondo, sia in quelli del Nord che in quelli del Sud, una situazione di grande difficoltà dovuta a vari fattori:
    a) precarietà dell'esistenza determinata dalle modalità del lavoro capitalistico e dall'incombere della catastrofe ambientale, come pure dalla ripresa della guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionali;
    b) impossibilità di dar vita a progetti di medio-lungo periodo per effetto di quanto analizzato alla lettera a);
    c) incapacità delle generazioni precedenti di trasmettere in modo adeguato la memoria storica e i valori positivi;
    d) crisi del progetto di trasformazione sociale della sinistra a livello planetario.
    2. La figura e il pensiero di Ernesto Che Guevara per il carattere esemplare del rapporto fra teoria e prassi e la sua straordinaria coerenza, fino al sacrificio supremo, ne fanno oggi un punto di riferimento irrinunciabile delle giovani generazioni.
    3. Particolarmente importante appare oggi l'eredità del Che in relazione alla situazione latinoamericana, che si caratterizza come la più avanzata a livello mondiale dal punto di vista dell'affermazione dei diritti sociali, della partecipazione democratica e dalla ripresa di nuove idealità positive contro l'imperialismo e il neoliberismo.
    4. Ma il Che, per la sua ispirazione internazionalista e la solidità dei suoi fondamenti etici ed ideali, rappresenta oggi al tempo stesso una figura guida per l'insieme del pianeta e particolarmente per i giovani. Il suo universalismo, basato sulla solidarietà di classe e la necessità di una lotta comune, può costruire uno strumento formidabile per ricostruire, a livello sia ideologico che pratico, uno schieramento democratico e rivoluzionario adeguato che sappia operare nell'ambito della globalizzazione. Ne consegue l'urgenza di un'opera pedagogica e di approfondimento analitico rivolta e praticata in particolare dalle giovani generazioni che costituiscono per quanto detto le principali vittime dell'attuale situazione.
    Curriculum: Primo ricercatore dell'Istituto studi giuridici internazionali, vicesegretario dell'Associazione internazionale dei giuristi democratici e presidente del CRED (Centro di ricerca ed elaborazione per la democrazia), è autore di centinaia di pubblicazioni e interventi sui temi del diritto internazionale, fra i quali le monografie 11 regime internazionale della ricerca scientifica e tecnologica, con particolare riferimento alla ricerca spaziale (1996), Le Regioni nell'ordinamento europeo e internazionale ( 1998), Regioni, solidarietà internazionale e cooperazione allo sviluppo: prospettive per il Lazio (2000), Il debito estero dei Paesi in via di sviluppo nel diritto internazionale (2004). È attualmente responsabile della commessa CNR "Il ruolo dell'Europa e del suo diritto nella globalizzazione"


    5. Efraín Echevarria H., "Globalización y entorno audiovisual. Oprortunidades y desafios para el ideal de hombre nuevo postulado por el Che"
    Sintesi: L'ambiente audiovisivo generato dalla globalizzazione è a disposizione del nuovo modello di accumulazione del capitale, i cui mercati si strutturano in una società più edonista, costruendo un impero del consumo, che si trasforma nella principale misura della felicità-infelicità. Questo contesto lacera lo spirito dei giovani sia dei paesi capitalisti che di quelli socialisti, per loro le marche dei differenti prodotti si convertono nella pricipale ragion d'essere e nell'unico senso delle loro vite. Di fronte a questa concezione diventa utile riflettere sulla validità delle idee del Che sulla gioventù, sul suo ruolo nella costruzione della nuova società e sull'attualità e validità dell'ideale di Guevara circa l'uomo nuovo.
    Curriculum: Laureato in Economia, ha studiato nella Facoltà di Economia dell'Università di Pinar del Río "Hermanos Saíz Montes de Oca" e all'Università Statale di Mosca "Lomonosov" tra il 1983 ed il 1988. Ha ottenuto il titolo di Master in Scienze Economiche, con il punteggio di eccellenza. (Titolo d'Oro).
    Ha conseguito un Master Esecutivo in Gestione Internazionale di Impresa nella Scuola di Organizzazione Industriale di Madrid nell'anno 2000.
    Ha inoltre conseguito il dottorato in Economia Internazionale e Sviluppo coordinato tra l'Università di Barcellona e l'Università dell'Avana, nell'anno 2004.


    6. Alfredo Jam Massó, "El pensamiento del Che Guevara y su ejemplo para la formación de los valores en las nuevas generaciones de revolucionarios"
    Sintesi: Per Che Guevara era assolutamente necessario forgiare un uomo nuovo che fosse capace di vivere in una società basata su nuovi valori umani. Molte furono le occasioni nelle quali, rivolgendosi ai giovani, cubani e di altri paesi segnalò l'importanza di formare una coscienza rivoluzionaria nelle nuove generazioni che propiziasse l'inizio di una nuova società molto più giusta ed efficiente. Curriculum: Direttore di Macroeconomía al Ministerio de Economía y Planificación de Cuba, Economista, è Professore Titolare all'Università de La Habana. Premio Nacional de Economía 2005.


    7. Alessandra Riccio, "Il Che scrittore" Sintesi: Costretto nell'infanzia e nella prima giovinezza a lunghe convalescenze a causa dell'asma, Ernesto Guevara, con l'aiuto della madre, divenne un lettore precoce ed assiduo e ben presto uno scrittore di lettere e diari. Amava molto la comunicazione e non trascurava di scrivere né a parenti né ad amici. Durante i suoi giovanili viaggi per l'America Latina ha esordito nella scrittura con articoli che fissavano anche i suoi fondamentali interessi del momento: la medicina, l'archeologia e la politica. Ma era anche convinto che fosse più importante ed utile vivere una rivoluzione che scrivere su di essa. Questo non gli ha impedito però di lasciarci la sua testimonianza scritta — e ben scritta — sulle sue esperienza sulla Sierra Maestra, in Congo e in Bolivia oltre a numerosi testi di economia e di politica. Il Che scrittore è diventato ben presto un best-sellers.
    Curriculum: Professore associato di Lingua e Letterature Ispanoamericane presso la Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell¹Istituto Universitario Orientale di Napoli, è stata presidente del Centro interdipartimentale di elaborazione culturale e formazione "Archivio delle Donne" e membro del comitato di redazione degli "Annali — sezione romanza" presso la stessa Università ed è una delle fondatrici della "Società italiana delle letterate".
    Giornalista pubblicista è stata per dieci anni direttrice della rivista bimestrale Latinoamerica ed attualmente ne è condirettrice insieme a Gianni Minà; collabora o ha collaborato con L'Unità di cui è stata corrispondente dall'Avana dal 1987 al 1993, Il Manifesto, Noi Donne, Avvenimenti, Linea d¹Ombra, Millelibri, Leggendaria, Belfagor e con varie riviste straniere (Marcha, Casa de las Américas, Unión, Lyra, INTI, Crítica, ecc.).
    Membro della Giuria del Premio Casa de las Américas nel 1992, del Premio Italo Calvino nel 2001, del Festival del Cine Pobre 2006, ha tenuto un corso di cultura italiana presso la Facoltà di Lingue dell¹Università dell¹Avana e una rubrica quotidiana, "Notifax", per la Radio Ciudad Habana. È stata insignita della Distinción por la Cultura Nacional di Cuba nel dicembre 2000.I suoi interessi sono orientati prevalentemente sugli Studi Culturali, Studi delle Donne, Studi Postcoloniali con particolare enfasi per la cultura cubana. Ha tradotto e prologato numerosi libri di autori spagnoli e ispanoamericani.


    8. Francisco Dominguez , "¿El Che Icono Mediático Comercial?"
    Sintesi: Non si può disconoscere che l'immagine iconica del Che, specialmente quella che nasce dalla famosa fotografia di Korda, continua ad essere utilizzata sulle magliette dei giovani 'cool', sulle lattine di birra ed in una quantità di mercanzie di consumo frivolo e all'ultima moda. Il sistema capitalista, come si sa, è capace di commercializzare tutto e, perciò, c'è nell'utilizzo dell'immagine del Che come un logo, un forte elemento di spontaneità mercantile. Tuttavia, c'è anche un discorso, deliberato e cosciente, che suggerisce che la 'naturale disubbidienza' dei giovani delle metropoli del mondo imperialista che si espresse con estrema forza negli anni '60, fallì nei suoi tentativi di trasformare il mondo e perciò, la nostalgia degli anni '60 si esprime, oggi, dopo la debacle del "socialismo reale", tra molte altre forme, in e con la figura emblematica del Che. In altre parole, in tale analisi la figura del Che sarebbe un fenomeno puramente culturale e non politico. Questa relazione cerca di esaminare la validità di tale tesi.
    Curriculum: Capo del Centro de Estudios Brasilenos y Latinoamericanos alla Middlesex University, Londres, Gran Bretana. Membro del Comité Ejecutivo Nacional Campana de Solidaridad con Cuba, Londres e del Comité Ejecutivo Nacional Centro de Informacion de Venezuela, Londres.
    Coautore del libro "Mercosur: Between Integration and Democracy", Peter Lang European Publishers, 2004.


    9. Enzo Di Brango, "Il giovane Ernesto Guevara racconta l'America Latina"
    Sintesi: I viaggi in America Latina del giovane Ernesto forgiano una personalità che, già all'interno della propria famiglia, si era plasmata sui valori della solidarietà e dell'internazionalismo. La sua infanzia tra le mura domestiche trascorre a stretto contatto con gli esuli della guerra civile spagnola che lì hanno trovato rifugio e quando parte, con Alberto Granado, con la "poderosa II", il loro percorso diventerà un diagramma dell'evoluzione interiore dei problemi che affliggono il continente rebelde.
    Sarà una benefica contaminazione culturale tra il suo ancora acerbo essere di sinistra e la spaventosa realtà in cui versa la stragrande maggioranza dei latinoamericani. Una riflessione sul neoliberismo e sugli strumenti di controffensiva che una rivoluzione di giovani, come quella cubana, offre ancora oggi alle giovani generazioni.
    Curriculum: Direttore di redazione di Nuestra América, rivista di analisi socio-politica e culturale sull'America Latina e membro del Comitato di Redazione e Programmazione di Proteo, rivista a carattere scientifico di analisi delle dinamiche economico-produttive e di politiche del lavoro. Tra i lavori più recenti ha tradotto dallo spagnolo libri, quali L'acqua scarseggia… ma la papera galleggia a cura di Luciano Vasapollo (Jaca Book editore, 2006) e, sempre dello stesso autore, le parti in spagnolo del Trattato di Economia Applicata (Jaca Book editore, 2007). È autore di diversi articoli e saggi per riviste e siti internet di controinformazione. Si occupa da molti anni di previdenza ed è coautore del libro I Fondi Pensione (Cafi Editore, 2007).



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Pagina inviata da Luciano Vasapollo
(5 agosto 2007)
(21 settembre 2007)


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