Sabato 22 settembre, dalle ore 19.30, si è svolto l'incontro con Alberto Granado, presso la Sala Polivante del Comune di Pareto (Alessandria).
Serata organizzata dal Circolo Granma della Associazione Nazionale Italia Cuba, in collaborazione con il Comune di Pareto.
La riunione, che in verità è stato più un incontro tra veri compagni e amici che una commemorazione e celebrazione (si ricordava il 40° anniversario della morte del CHE, e il decennale della scomparsa di Fabio di Celmo oltre al ricordo del viaggio effettuato da Alberto e dal Che nel 1952), ha visto la partecipazione di circa trecento persone venute per conoscere l'amico fraterno di Ernesto Che Guevara e con la speranza di conoscere qualche aneddoto nascosto della sua vita.
Alberto Granado si è, volentieri, sottoposto a numerose domande poste dagli intervenuti e per tutti un sorriso cordiale e risposte che non hanno lasciato insoddisfatti i suoi intervistatori.
Il sindaco Andrea Bava ha ricordato, nell'intervento iniziale, come la serata oltre a ricordare , aveva la finalità di poter ricavare il finanziamento per la realizzazione del microprogetto in Cauto Cristo ( una sala palestra) che servirà per una adeguata formazione sportiva dei giovani di quel piccolo paese gemellato con Pareto e Rialto.
Durante l'incontro, sullo sfondo della sala veniva proiettato il documentario di Gianni Minà, prodotto da Robert Redford, che narra l'avventura sua e di Guevara, quando agli inizi degli anni '50, i due compirono una traversata del continente latinoamericano partendo dall'Argentina a bordo di una vecchia moto.
Stupore, incredulità, commozione.
La gente vede le immagini, ascolta Granado poi con un grande applauso si chiude l'incontro, inizia la parte più ludica attraverso la cena preparata con grande maestria e che propone cibi tipici cubani inaffiati da un ottimo vino tinto del posto e dalla "Cerveza Cristal".
La gente è felice di averlo conosciuto e ascoltato ma soprattutto aver avuto la possibilità di parlare con questo giovane di 84 anni che ancora ha la forza di trasmettere principi di giustizia, equità e di rappresentare un esempio di quella piccola isola che sta in mezzo al Mar Caraibi e che, con dignità, resiste da oltre 45 anni alla arroganza degli USA.
E noi, non dobbiamo dividerci e non dobbiamo perdere la voglia di lottare per cercare di cambiare lo stato presente delle cose nel mondo, e trovare un altro modo di vivere possibile che a Cuba è realtà.
Pagina inviata da Roberto Casella