Salutando te, saluto anche gli altri quattro Eroi che si mantengono fermi nelle prigioni dell'imperialismo, coscienti di questa enorme ingiustizia!
Ti scrivo e ricordo d'aver conosciuto sulla mia pelle quando avevo 24 anni la prigione per la sentenza di un giudice inglese e di uno nordamericano che, a Napoli, la mia città, nel 1944, mi condannarono per aver violato il coprifuoco imposto dagli occupanti del mio paese nella II Guerra Mondiale. Mi condannarono a sette anni di prigione, ma ne scontai solamente due, grazie al Segretario Generale del Partito Comunista Italiano, Palmiro Togliatti, nominato allora ministro alla Giustizia del primo governo della mia patria, alla fine della guerra. Ho letto con molto piacere il tuo messaggio, accompagnato da un bel dipinto del Tocororo, l'uccello simbolo di Cuba, l'Isola che mi accoglie come se io fossi nato qui. Posato su un ramo nel bosco libero di Cuba, è un bel simbolo che dice anche che tu sei un poeta del pennello.
Ti auguro il meglio dell'universo che è la libertà e ugualmente agli altri quattro Eroi e molta felicità per le vostre famiglie in questo nuovo anno.
In queste ore termina un incubo nel mondo e speriamo che non ne cominci uno uguale. Tutto il pianeta è assetato di giustizia, di pace, d'amore, di tranquillità, di purezza ambientale, di lavoro, di salute, educazione, di case, di cibo e si sa già bene chi sono i principali colpevoli di tutto questo.
Nello stesso tempo, però, vedo una cosa grandiosa ed eccezionale che sta avvenendo nell'America che José Martí, per differenziarla da quella anglosassone, chiamò "Nuestra" e che Simón Bolívar sognò come lui. È l'unità e parlo dell'integrazione graduale che si sta forgiando nei paesi latinoamericani e dell'inclusione di Cuba nel Gruppo di Rio, sintomi che i tempi stanno cambiando a favore degli umili.
Il primo raggio di sole dei prossimi giorni dovrebbe chiarire l'oscurità imposta sull'ingiustizia mostruosa della vostra detenzione, una protesta della gran maggioranza dei popoli. Chiedo il castigo meritato per i colpevoli di genocidio e di terrorismo ed in particolare che la legge ricada con forza su coloro che provocarono la morte delle 3.478 persone, che perpetrarono azioni di terroristiche contro Cuba. Tra gli uccisi il mio figlio minore, Fabio.
Grazie per il tuo messaggio stimolante che mi giunge mentre sto per compiere 88 anni ed anche se non è possibile essere felici se si è reclusi ingiustamente, io ti auguro felicità per questo 2009, estesa ai tuoi fratelli nella nobile lotta e tra le crudeli sbarre. Vi ammira e vi apprezza, Giustino di Celmo.