Cuba

Una identità in movimento


Ricordando Angá, una stella del ritmo afrolatino

Gian Franco Grilli


Miguel Diaz Angá. Foto: © Joan Cortés (Mas y Mas)Un altro grande della percussione cubana se ne va prematuramente e in terra straniera, come accadde al leggendario Chano Pozo. Mercoledì 9 agosto 2006, a Barcellona, nella località di Sant Sadurní d'Anoja, si è spenta improvvisamente un'altra stella del firmamento musicale di Cuba: Miguel Diaz "Angá".

Nato nel 1961 a San Juan y Martínez, Pinar del Río, Angá si era trasferito in terra catalana nel 2003 per mixare le sonorità delle sue 5 tumbadoras con i suoni del flamenco e delle tradizioni mediterranee. In questo senso, è stato importante il lavoro con il pianista andaluso Chano Domínguez.

Copertina CD di AngáTra i momenti più significativi della sua carriera, ricordiamo in sintesi che ha suonato con il gruppo Opus 13 (1982) e con il supergruppo Irakere (1989), ha lavorato con artisti di fama internazionale quali Roy Hargrove, Herbie Hancock, Chick Corea, Dee Dee Bridgewater, Tito Puente, Celine Dion, Carlos Santana e Minino Garay, oltre ad aver partecipato al progetto Buenavista Social Club.

L'impegno musicale di Angá era rivolto alla diffusione della ritmica afrocubana nel mondo e all'incontro dei diversi linguaggi musicali. Lo confermano queste parole tratte da un'intervista su Salsa Cubana (n. 4-2000):

    "Il mio interesse è di mescolare la musica cubana con quelle del mondo. Per questo motivo intreccio la mia musica con il jazz, il pop, il rap, i ritmi africani e brasiliani, in diversi formati musicali".

Angá voleva tenere viva la memoria e l'arte dei grandi maestri cubani della tumbadora che spesso amava ricordare, tra i quali Candito Camero, Armando Peraza, Patato Valdés, Mongo Santamaria, oltre a Chano Pozo Gonzales (1915-1948), il tamborero che si era trasferito negli Usa e qui seppe influenzare la corrente jazzistica del bop, dando così vita assieme a Dizzy Gillespie e Charlie Parker al cubop, il jazz afrocubano che oggi chiamiamo latinjazz.

    Chucho Valdés"A Cuba ci sono tantissimi percussionisti e Yaroldy Abreu (che non è della famiglia Abreu del gruppo Los Papines) è in assoluto, tra i giovani, il miglior percussionista cubano. Ovviamente, prima ci sono i grandissimi Miguel Angá e Tata Güines, maestro e idolo di tanti congueros".

Così ha risposto a una mia domanda durante una recentissima intervista il pianista Jesús Chucho Valdés, il quale nel 1989 volle Angà nel gruppo Irakere per sostituire el Niño Alfonso, altro grande percussionista scomparso in giovane età.

Eduardo CordovaEduardo Cordova, percussionista e direttore del gruppo Obbara, il primo a fornirmi la notizia della grave perdita, lo ricorda così:

    "Abbiamo studiato assieme all'ENIA, scuola nazionale per istruttori d'arte di Cuba, e con la scomparsa di Miguel se ne va uno dei più grandi percussionisti di tutti i tempi. Nella giornata conclusiva del Festival Latinoamericando, dedicherò un solo alla memoria di Angá con il batá siete sonido da me realizzato".

Per rendere eterna la memoria di Angá vi suggerisco di ascoltare, almeno, il primo cd da solista Echu Mingua o le performance con Irakere, nel Live at Ronnie Scott's, con Jesús Alemañy in Cubanismo o Roy Hargrove’s Crisol in Habana.

E dalla scuola percussionistica cubana speriamo emerga un giovane conguero che raccolga il testimone per ridare voce attraverso i segreti delle congas all'anima di Angá.


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