Cuba

Una identità in movimento


La macchina per uccidere. Riflessioni del Comandante in Capo / La máquina de matar. Reflexiones del Comandante en Jefe

Fidel Castro Ruz


Italiano

Un buon giorno, la domenica, per leggere ciò che sembrerebbe fantascienza.

Era stato annunciato che la CIA avrebbe declassificato centinaia di pagine riguardanti attività illegali che comprendono piani per eliminare i leader dei governi stranieri, improvvisamente la pubblicazione è stata bloccata e ritarda di un giorno. Non ci hanno offerto una spiegazione coerente. Forse qualcuno della Casa Bianca ha visionato il materiale.

Il primo pacchetto di documenti declassificati sono conosciuti come "I Gioielli di Famiglia"; è composto da 702 pagine riguardanti le attività illegali della CIA tra il 1959 ed il 1973. A questa parte sono state tolte circa 100 pagine. Si tratta d'attività non autorizzate da nessuna legge, tra le quali, espressamente proibite, complotti con il proposito d'assassinare altri dirigenti, esperimenti con droghe su essere umani per il controllo delle loro menti, spionaggio di militanti civili e giornalisti.

La raccolta dei documenti è iniziata 14 anni dopo i primi fatti, quando l'allora direttore della CIA, James Schlessinger, s'allarmò per ciò che la stampa stava scrivendo, soprattutto per gli articoli di Robert Woodward e Carl Bernstein, pubblicati dal Washington Post e già menzionati nel "Manifesto al Popolo di Cuba". L'agenzia era accusata d'essere la promotrice dell'attività di spionaggio nell'hotel Watergate, con la partecipazione dei suoi vecchi agenti Howard Hunt e James McCord.

Nel maggio del 1973, il Direttore della CIA pretese che

    "... tutti i principali ufficiali operativi di questa agenzia devono immediatamente informarmi su qualsiasi attività in corso, o accaduta in passato, che possa essere estranea al documento costitutivo di questa agenzia".

Schlessiger, successivamente designato a Capo del Pentagono, fu sostituito da William Colby, che definì i documenti come gli

    "... scheletri nell'armadio".

Nel 1975, nuove rivelazioni della stampa obbligarono Colby ad ammettere l'esistenza dei rapporti al Presidente ad interim Gerald Ford. Il New York Times denunciò l'infiltrazione dell'agenzia nei gruppi pacifisti. La legge proibiva alla CIA lo spionaggio all'interno degli Stati Uniti. Quella "era solo la punta dell'iceberg", esclamò in quei giorni il Segretario di Stato Henry Kissinger.

Lo stesso Kissinger mise in guardia che "sarebbe corso del sangue" se si fossero divulgate altre attività ed aggiunse immediatamente:

    "Per esempio, che Robert Kennedy controllò personalmente l'operazione per uccidere Fidel Castro".

Il fratello del Presidente era allora il Procuratore Generale degli Stati Uniti. Morirà assassinato, mentre puntava alla Presidenza nelle elezioni del 1968, quando, mancando un così forte candidato, l'elezione di Nixon risultò facile. L'aspetto drammatico del caso è che sembra sia arrivato alla convinzione che Jack Kennedy fu vittima di una cospirazione. Scrupolosi investigatori, dopo aver analizzato le perforazioni, i calibri degli spari e le altre circostanze che provocarono la morte del Presidente, giunsero alla conclusione che le persone che spararono furono almeno tre. Il solitario Oswald, usato come strumento, non può essere stato l'unico tiratore. È una cosa che ha richiamato parecchio l'attenzione del sottoscritto. Scusatemi se vi racconto che il caso mi trasformò nell'istruttore di tiro con mirino telescopico di tutti i partecipanti alla spedizione del Granma. Trascorsi mesi facendo pratica ed insegnando tutti i giorni; il bersaglio si perde ad ogni sparo, anche se rimane fermo e bisogna cercarlo nuovamente in una frazione di secondo.

Oswald volle passare da Cuba mentre si recava in Unione Sovietica, dove era già stato. Qualcuno lo mandò a chiedere il visto all'ambasciata del nostro paese in Messico. Nessuno lo conosceva e nemmeno l'autorizzò. Volevano implicarci nella cospirazione. Successivamente, come dichiara Jack Ruby, personaggio con una volgare storia mafiosa, non potendo sopportare così tanto dolore e tristezza, lo assassina niente meno che in una stazione piena di poliziotti.

In seguito, durante attività internazionali o in visita a Cuba, mi sono incontrato in più di un'occasione con gli addolorati familiari di Kennedy che mi salutavano con rispetto. Un figlio dell'ex presidente, che era un bambino molto piccolo quando assassinarono suo padre, visitò Cuba 34 anni dopo, si incontrò con me e lo invitai a cena.

Il giovane, nel pieno della sua vita e ben educato, morì tragicamente in un accidente aereo sorvolando con sua moglie l'isola di Martha's Vineyard durante una notte di tempesta. Non ho mai affrontato con nessuno dei familiari quel tema spinoso. Ho viceversa segnalato che se allora al posto di Kennedy il Presidente eletto degli Stati Uniti fosse stato Nixon , dopo il fallimento di Girón, saremmo stati attaccati dalla forza navale che scortava la spedizione mercenaria con un costo di vite enormemente ulteriore per entrambi i popoli. Nixon non si sarebbe limitato a dire che la vittoria aveva molti padri e la sconfitta era orfana. È noto che Kennedy non fu mai entusiasta dell'avventura di Girón, dove lo condusse la fama militare di Eisenhover e l'irresponsabilità del suo ambizioso vicepresidente.

Ricordo che, proprio il giorno e l'attimo in cui lo assassinarono, stavo conversando fuori dalla capitale con il giornalista francese Jean Daniel. Rivelò che portava un messaggio del Presidente Kennedy. Mi raccontò che in sostanza gli disse:

    "Vai a vedere Castro. Mi piacerebbe sapere che ne pensa del terribile pericolo che abbiamo vissuto, di vederci coinvolti in una guerra termonucleare. Vorrei vederti subito quando torni."

"Kennedy era molto attivo, sembrava una macchina per fare politica", mi aggiunse e non potemmo proseguire poiché qualcuno giunse rapidamente e ci portò la notizia dell'accaduto. Ci siamo messi ad ascoltare la radio. Ciò che pensava Kennedy era già inutile.

È chiaro che ho vissuto quel pericolo. Cuba era la parte più debole ed anche quella che avrebbe ricevuto i primi colpi, ma non eravamo d'accordo con le concessioni che furono fatte agli Stati Uniti. Ho già parlato di questo in un altro momento.

Kennedy era uscito dalla crisi con maggiore autorità. Giunse a riconoscere gli enormi sacrifici in vite umane e ricchezze materiali del popolo sovietico nella lotta contro il fascismo. Nell'aprile del 1961, la parte peggiore nelle relazioni tra gli Stati Uniti e Cuba non si era ancora verificata. Non rassegnandosi alla catastrofe di Girón, arrivò la Crisi d'Ottobre. Il blocco, l'asfissia economica, gli attacchi pirata e gli attentati si moltiplicarono. Però i piani d'assassinio e gli altri fatti sanguinari cominciarono con l'amministrazione di Eisenhower e Nixon.

Non ci saremmo negati a conversare con Kennedy dopo la crisi d'Ottobre, né avremmo smesso di essere rivoluzionari e radicali nella nostra lotta per il socialismo. Cuba non avrebbe mai rotto le proprie relazioni con l'URSS, come da noi s'esigeva. Forse una vera coscienza dei governanti nordamericani su ciò che significa una guerra con armi di sterminio di massa, avrebbe permesso di terminare prima, ed in un altro modo, la guerra fredda. Almeno potevamo pensare così allora, quando non si parlava di riscaldamento del pianeta, di squilibri rotti, della colossale spesa in idrocarburi e delle sofisticate armi create dalla tecnologia, come ho già detto ai giovani cubani. Avremmo avuto molto più tempo a disposizione per raggiungere, grazie alla scienza ed alla coscienza, ciò che oggi siamo obbligati a realizzare in tutta fretta.

Ford decise di nominare una Commissione per indagare sull'Agenzia Centrale d'Intelligenza.

    "Non vogliamo distruggere, ma preservare la CIA", disse.

Come conseguenza delle indagini della Commissione diretta dal senatore Frank Church, il presidente Ford approvò l'ordine esecutivo con cui espressamente proibì la partecipazione di funzionari nordamericani nell'uccisione di leader stranieri.

I documenti ora pubblicati raccolgono elementi riguardanti il legame CIA-mafia per assassinarmi.

Si rivelano inoltre dettagli sull'operazione Caos, proseguita dal 1969 per almeno sette anni, con la quale la CIA creò una squadra speciale con l'ordine d'infiltrasi nei gruppi pacifisti ed investigare

    "... sulle attività internazionali di radicali e militanti negri".

L'Agenzia compilò oltre 300.000 nomi di cittadini ed organizzazioni nordamericani e nutriti dossier su 7.200 persone.

Secondo il New York Times, il presidente Johnson era convinto che il movimento pacifista nordamericano era controllato e finanziato da governi comunisti ed ordinò alla CIA di produrre delle prove.

I documenti riconoscono inoltre che la CIA spiò diversi giornalisti, tra i quali Jack Anderson, artisti come Jane Fonda e John Lennon, ed i movimenti studenteschi dell'Università della Columbia. Perquisì abitazioni ed effettuò esperimenti con cittadini statunitensi per provare la reazione dell'essere umano a determinate droghe.

Nel 1973, in un memorandum diretto a Colby, Walter Elder, che era stato assistente esecutivo di John McCone, direttore della CIA agli inizi degli anni sessanta, informò sulla registrazione e trascrizione di discussioni effettuate all'interno degli uffici del capo della CIA:

    "So che chiunque abbia lavorato negli uffici del direttore era preoccupato del fatto che dette conversazioni negli uffici ed al telefono venivano trascritte. Durante gli anni di McCone, c'erano microfoni nei suoi uffici normali, in quello interno, nella mensa, nell'ufficio dell'Est, nello studio di casa sua, a White Haven. Non so se qualcuno sarebbe disposto a parlare, però l'informazione tende a filtrarsi ed in questo caso è l'Agenzia ad essere vulnerabile".

Le trascrizioni secrete dei direttori della CIA potranno contenere moltissimi "gioielli". Gli Archivi della Sicurezza nazionale stanno già richiedendo queste trascrizioni.

Un memorandum chiarisce che la CIA studiava un progetto denominato OFTEN per raccogliere "informazioni sue droghe pericolose prodotte da ditte nordamericane"; il programma terminò nell'autunno del 1972. In un altro memorandum ci sono rapporti in cui produttori di droghe commerciali

    "... avevano passato" alla CIA droghe "... scartate a causa di effetti secondari negativi".

Come parte del programma MKULTRA, la CIA aveva fatto assumere a delle persone LSD ed altre sostanza psicotrope, a loro insaputa. In base ad un altro documento archiviato, Sydney Gottlieb, psichiatra e chimico dell'Agenzia, capo del Programma del Controllo del Cervello, è il supposto responsabile della fornitura del veleno che sarà utilizzato in un tentativo d'omicidio ai danni di Patricio Lumumba.

Impiegati della CIA, assegnati al MHCHAOS – l'operazione di vigilanza contro gli oppositori interni alla guerra del Vietnam ed altri dissidenti politici – hanno espresso "un alto grado di risentimento" nel ricevere l'incarico di portare a temine tale missione.

Ciò nonostante, ci sono una serie di questioni interessanti rivelate da questi documenti, quali l'alto livello decisionale riguardante le attività contro il nostro paese.

La tecnica usata adesso dalla CIA per non offrire dettagli non sono le sgradevoli cancellature, ma gli spazi in bianco, grazie all'uso del computer.

Per il New York Times, le lunghe parti censurate mostrano che la CIA non può ancora esporre tutti gli scheletri dei suoi armadi e molte delle attività svolte in operazioni all'estero, controllate anni addietro da giornalisti, investigatori del congresso e da una commissione presidenziale, non sono dettagliatamente descritte nei documenti.

Howard Osborn, l'allora Direttore della Sicurezza della CIA, fa un riassunto dei "gioielli" compilati dal suo ufficio. Elenca otto casi – compreso il reclutamento del gangster Johnny Roselli per il golpe contro Fidel Castro -, cancellando però il documento inserito al numero 1 della lista iniziale di Osborn: due pagine e mezza.

"Il gioiello numero 1 dell'Ufficio di Sicurezza della CIA deve essere molto buono, soprattutto quando il secondo è la lista del programma per l'assassinio di Castro da parte di Roselli", ha detto Thomas Blanton, direttore degli Archivi della Sicurezza Nazionale, che richiede da 15 anni di declassificare "I gioielli di famiglia" in base all'Atto sulla Libertà d'Informazione.

È palese che l'Amministrazione che meno informazioni ha declassificato nella storia degli Stati Uniti, e che inoltre ha iniziato un nuovo processo di classificazione dell'informazione precedentemente declassificata, prenda ora la decisione di fare queste rivelazioni.

Considero che tale azione rappresenti il tentativo di fornire un'immagine di trasparenza in un momento in cui il consenso e la popolarità del governo sono ai minimi ed al contempo dare ad intendere che questi metodi appartengono ad un'altra epoca e non sono più usati. Il generale Hayden, attuale Direttore della CIA, annunciando la decisione, ha dichiarato:

    "I documenti offrono una visuale di tempi molto diversi e di un'Agenzia molto differente".

Bisogna aggiungere che quanto descritto si continua a farlo, solo in modo più brutale ed in tutto il pianeta, comprese le sempre più numerose attività illegali all'interno degli stessi Stati Uniti.

Il New York Times ha riferito che esperti d'intelligence interpellati, hanno dichiarato che la diffusione dei documenti è un tentativo di distrarre l'attenzione dalle recenti discussioni e dagli scandali che circondano la CIA ed un'amministrazione che sta vivendo i peggiori momenti della sua impopolarità.

La declassificazione, all'inizio del processo elettorale, potrebbe puntare a dimostrare che le amministrazioni democratiche sono state uguali o peggiori a quella di Bush.

Da pagina 11 alla 15 del Memorandum per il Direttore dell'Agenzia Centrale d'Intelligenza, si legge:

    "Nell'agosto del 1960, il Signor Richard M. Bissel s'avvicinò al Colonnello Sheffield Edwards con l'obbiettivo di verificare se l'Ufficio della Sicurezza aveva agenti che potevano aiutare in una missione confidenziale che richiedeva un'azione stile gangster. L'obbiettivo della missione era Fidel Castro".

    "Data l'estrema segretezza della missione, il progetto fu fatto conoscere solo ad un ristretto gruppo di persone. S'informò del progetto il Direttore dell'Agenzia Centrale d'Intelligenza che diede la sua approvazione. Fu informato anche il Colonnello J.C. King, Capo della Divisione dell'Emisfero Occidentale, ma si nascosero deliberatamente tutti i dettagli dell'operazione JMWAVE a tutti gli ufficiali. Sebbene alcuni ufficiali della Comunicazioni (Commo) e della Divisione dei Servizi Tecnici (TSD) parteciparono alle fasi iniziali del piano, non sapevano quale fosse il proposito dell'operazione".

    "Si contattò Robert A. Maheu, che fu informato in modo generico del progetto, domandandogli se poteva avvicinare elementi della malavita come primo passo nel raggiungimento della meta desiderata".

    "Il Signor Maheu informò che si era più volte incontrato con un certo Johnny Roselli mentre si trovava a Las Vegas. Lo conosceva solamente informalmente grazie a dei clienti, ma era a conoscenza che fosse un membro dell'alta gerarchia del "sindacato" e che controllava tutte le macchine per il ghiaccio della Strip".

    Secondo Maheu, se Roselli era in effetti un membro del clan, indubbiamente aveva i contatti che li avrebbero portati al giro d'affari del gioco a Cuba.

    "Chiedemmo a Maheu d'avvicinarsi a Roselli, il quale sapeva che Maheu era un impiegato commerciale che curava i conti nazionali ed internazionali, riferendogli che era stato recentemente contatto da un cliente che rappresentava vari imprenditori internazionali che accusavano enorme perdite finanziarie dei loro affari a Cuba, risultato dell'attività di Castro. Erano convinti che l'eliminazione di Castro fosse la soluzione dei loro problemi ed erano disposti a pagare 150.000 dollari in caso di successo. Doveva essere chiaro per Roselli che il Governo degli Stati Uniti non conosceva, né doveva conoscere, questa operazione".

    "Questa proposta fu fatta a Roselli il 14 settembre 1960 all'Hotel Hilton Plaza di New York. La sua reazione iniziale fu quella d'evitare il proprio coinvolgimento, ma grazie all'attività di persuasione di Maheu, acconsentì di presentarlo ad un amico, Sam Gold, che conosceva la ‘gente cubana'. Roselli chiarì che non voleva nemmeno un soldo e che credeva che anche Sam avrebbe fatto lo stesso. Queste persone non furono mai pagate con fondi dell'Agenzia.

    "Durante la settimana del 25 settembre, Maheu fu presentato a Sam che si alloggiava all'Hotel Fontainebleau di Miami Beach. Fu solamente dopo diverse settimane dal suo incontro con Sam e Joe – che gli fu presentato come corriere che operava tra l'Avana e Miami – che vide delle fotografie di queste due persone nel supplemento domenicale di Parade. Erano identificate rispettivamente come Momo Salvatore Giancana e Santos Trafficante. Entrambi figuravano nella lista del Procuratore Generale tra i dieci latitanti più ricercati. Il primo era descritto come il capomafia di Cosa Nostra a Chicago e successore di Al Capone, il secondo come capo dell'attività cubane di Cosa Nostra. Maheu, sapute queste informazioni, chiamò immediatamente questo ufficio".

    "Analizzando i possibili metodi per compiere questa missione, Sam suggerì che non sarebbero ricorsi alle armi da fuoco, ma, fornendogli un qualche tipo di pillola potente da versare nel cibo o nelle bevande di Castro, l'operazione sarebbe stata maggiormente effettiva. Sam indicò di possedere un probabile candidato nella persona di Juan Orta, un funzionario cubano corrotto che aveva ricevuto del denaro per gli affari del gioco, il quale poteva ancora avvicinare Castro e si trovava in difficoltà finanziarie.

    "Si richiese alla TSD (Divisione dei Servizi tecnici) che producesse 6 pillole con un alto contenuto letale".

    "Joe consegnò le pillole ad Orta. Dopo diverse settimane di tentativi, sembra che Orta s'impaurì e chiese di essere esonerato dalla missione. Propose un altro candidato che tentò più volte senza successo".

Quanto detto nei numerosi paragrafi precedenti è tutto tra virgolette. Osservino bene i lettori che tipo di metodi stavano già utilizzando gli Stati Uniti per governare il mondo.

Ricordo che durante i primi anni della Rivoluzione lavorava con me negli Uffici dell'Istituto Nazionale della Riforma Agraria un uomo di cognome Orta, proveniente dalle forze politiche anti-batistiane. Sembrava rispettoso e serio. Non può essere un altro. Sono passati decenni e dal rapporto della CIA vedo di nuovo questo nome. Non posseggo gli elementi di giudizio per provare immediatamente che ne è stato di lui. Chiedo scusa se volontariamente offendo qualche familiare o discendente, abbia o no la colpa la persona menzionata.

L'impero ha creato una vera macchina per uccidere costituita non solo dalla CIA e dai suoi metodi.

Bush ha creato potenti e costose super-strutture di spionaggio e sicurezza ed ha trasformato tutte le forze aeree, navali e di terra in strumenti di potere mondiale, che portano la guerra, l'ingiustizia, la fame e la morte in qualsiasi parte del pianeta, per educare i suoi abitanti all'esercizio della democrazia e la libertà. Il popolo nordamericano prende sempre più coscienza di questa realtà.

    "Non si può ingannare tutto il popolo sempre", disse Lincoln.



    Fidel Castro Ruz
    30 giugno 2007
    6:45 p.m.



Fonte: Granma Diario
http://www.cuba.cu/gobierno/discursos/2007/ita/f300607t.html

Granma. Órgano Oficial del Comité Central del Partido Comunista de Cuba

Castellano

Buen día el domingo para leer lo que pareciera ciencia ficción.

Se anunció que la CIA desclasificaría cientos de páginas sobre acciones ilegales que incluían planes para eliminar a líderes de gobiernos extranjeros. De repente se detiene la publicación y se retrasa un día. No ofrecieron una explicación coherente. Alguien quizás de la Casa Blanca le pasó la vista al material.

El primer paquete de documentos desclasificados se conoce como "Las Joyas de la Familia"; consta de 702 páginas sobre acciones ilegales de la CIA entre 1959 y 1973. A esa parte le suprimieron alrededor de 100 páginas. Se trata de acciones no autorizadas por ley alguna, complots con el propósito de asesinar a otros dirigentes, experimentos con drogas en seres humanos para el control de sus mentes, espionaje a luchadores civiles y periodistas, entre otras actividades por el estilo prohibidas expresamente.

Los documentos comenzaron a recopilarse 14 años después de los primeros hechos, cuando el entonces director de la CIA, James Schlessinger, se alarmó por lo que la prensa escribía, sobre todo los artículos de Robert Woodward y Carl Bernstein publicados en el Washington Post, ya mencionados en el "Manifiesto al Pueblo de Cuba". Se acusaba a la agencia de ser promotora del espionaje en el hotel Watergate con la participación de sus antiguos agentes Howard Hunt y James McCord.

En mayo de 1973 el Director de la CIA exigía que

    "... todos los oficiales operativos principales de esta agencia deben informarme inmediatamente sobre cualquier actividad que esté ocurriendo, o haya ocurrido en el pasado, que pudiera estar fuera de la carta constitutiva de esta agencia".

Schlessinger, designado después Jefe del Pentágono, había sido sustituido por William Colby. Este se refería a los documentos como

    "... esqueletos escondidos en un closet".

Nuevas revelaciones de prensa obligaron a Colby a admitir la existencia de los informes al Presidente interino Gerald Ford en 1975. The New York Times denunciaba la infiltración de la agencia en los grupos antiguerra. La ley que creó la CIA le prohibía el espionaje dentro de Estados Unidos.

Aquello "fue solo la punta del iceberg", exclamó el Secretario de Estado en aquella fecha, Henry Kissinger.

El propio Kissinger advirtió que "correría sangre" si se divulgaban otras acciones, y añadió de inmediato:

    "Por ejemplo, que Robert Kennedy controló personalmente la operación para el asesinato de Fidel Castro".

El hermano del Presidente era entonces Fiscal General de Estados Unidos. Muere después, asesinado, cuando aspiraba a la Presidencia en las elecciones de 1968 en las que, al faltar tan fuerte candidato, se facilitó la elección de Nixon. Lo más dramático del caso es que al parecer había llegado a la convicción de que Jack Kennedy fue víctima de una conspiración. Exigentes investigadores, después de analizar las perforaciones, los calibres de los disparos y demás circunstancias que le causaron la muerte al Presidente, arribaron a la conclusión de que por lo menos fueron tres las personas que dispararon. El solitario Oswald, usado como instrumento, no pudo ser el único tirador. Eso llamó mucho la atención al que esto escribe. Excúsenme que les cuente que el azar me convirtió en instructor de tiro con mira telescópica de todos los expedicionarios del Granma. Pasé meses practicando y enseñando todos los días; el blanco se pierde con cada disparo aunque se mantenga estático y hay que buscarlo de nuevo en fracciones de segundo.

Oswald quiso pasar por Cuba en viaje a la URSS. Ya había estado allá. Alguien lo envió a pedir visa en la embajada de nuestro país en México. Nadie lo conocía ni lo autorizó. Se nos quería comprometer en la conspiración. Después Jack Ruby, de grosera historia mafiosa, no pudiendo soportar, según declaró, tanto dolor y tristeza, lo asesina nada menos que en una estación llena de policías.

Con posterioridad, en actividades internacionales o en visitas a Cuba, más de una vez me encontré con los adoloridos familiares de Kennedy, que me saludaban con respeto. Un hijo del ex presidente, que cuando asesinaron a su padre era un niño muy pequeño, visitó Cuba 34 años después, se reunió conmigo y lo invité a cenar.

El joven, en la plenitud de su vida y bien educado, murió trágicamente en un accidente aéreo cuando volaba con su esposa en noche tempestuosa a la isla de Martha's Vineyard. Nunca abordé con alguno de aquellos familiares el espinoso tema. Señalé en cambio que, si entonces en vez de Kennedy hubiese sido Nixon el Presidente electo de Estados Unidos, tras el fracaso de Girón habríamos sido atacados por las fuerzas aeronavales que escoltaron la expedición mercenaria, a un costo ulterior enorme de vidas para ambos pueblos. Nixon no se habría limitado a decir que la victoria tenía muchos padres y la derrota era huérfana. Consta que a Kennedy nunca le entusiasmó la aventura de Girón, adonde lo condujo la fama militar de Eisenhower y la irresponsabilidad de su ambicioso vicepresidente.

Recuerdo que, precisamente el día y el minuto en que lo asesinan, conversaba yo en un lugar tranquilo fuera de la capital con el periodista francés Jean Daniel. Este anunció que traía un mensaje del Presidente Kennedy. Me contó que le dijo en esencia:

    "Vas a ver a Castro. Quisiera saber qué piensa él acerca del terrible peligro que vivimos, de vernos envueltos en una guerra termonuclear. Quiero verte de nuevo tan pronto regreses".

"Kennedy era muy activo, parecía una máquina de hacer política", me añadió, y no pudimos seguir hablando, cuando alguien llegó rápido y nos trajo la noticia de lo ocurrido. Nos pusimos a escuchar la radio. Era ya inútil lo que pensaba Kennedy.

Claro que yo viví ese peligro. Cuba era la parte más débil y también la que recibiría los primeros golpes, pero no estábamos de acuerdo con las concesiones que se hicieron a Estados Unidos. Ya he hablado de eso en otro momento.

Kennedy había emergido de la crisis con más autoridad. Llegó a reconocer los enormes sacrificios en vidas humanas y riquezas materiales del pueblo soviético en la lucha contra el fascismo. Lo peor de las relaciones entre Estados Unidos y Cuba no había ocurrido todavía en abril de 1961. Cuando no se resignó al desenlace de Girón, vino la Crisis de Octubre. El bloqueo, la asfixia económica, los ataques piratas y los atentados se multiplicaron. Pero los planes de asesinato y otros hechos sangrientos comenzaron bajo la administración de Eisenhower y Nixon.

No nos habríamos negado después de la Crisis de Octubre a conversar con Kennedy, ni habríamos dejado de ser revolucionarios y radicales en nuestra lucha por el socialismo. Cuba no habría roto nunca sus relaciones con la URSS, como se nos exigía. Tal vez una verdadera conciencia de los gobernantes norteamericanos sobre lo que significa una contienda bélica con armas de exterminio masivo habría puesto fin antes y de otra forma a la guerra fría. Al menos podíamos pensar así entonces, cuando no se hablaba del calentamiento del planeta, los desequilibrios rotos, el colosal gasto de hidrocarburos y las sofisticadas armas que la tecnología ha creado, como ya les dije a los jóvenes cubanos. Habríamos dispuesto de mucho más tiempo para alcanzar a través de la ciencia y la conciencia lo que hoy estamos obligados a realizar con toda premura.

Ford decidió nombrar una Comisión para investigar a la Agencia Central de Inteligencia.

    "No queremos destruir sino preservar la CIA", dijo.

Como consecuencia de las investigaciones de la Comisión dirigida por el senador Frank Church, el presidente Ford aprobó la orden ejecutiva por la que prohibió expresamente la participación de funcionarios norteamericanos en el asesinato de líderes extranjeros.

Los documentos publicados ahora recogen elementos sobre la vinculación CIA mafia para asesinarme.

También se revelan detalles sobre la operación Caos, desarrollada desde 1969 durante al menos siete años, para la cual la CIA creó un escuadrón especial con la misión de infiltrarse en grupos pacifistas e investigar

    "... las actividades internacionales de radicales y militantes negros".

La Agencia compiló más de 300.000 nombres de ciudadanos y organizaciones norteamericanas y extensos archivos de 7.200 personas.

Según The New York Times, el presidente Johnson estaba convencido de que el movimiento norteamericano antiguerra estaba controlado y financiado por gobiernos comunistas, y le ordenó a la CIA producir evidencias.

Los documentos reconocen además que la CIA espió a varios periodistas como Jack Anderson, artistas como Jane Fonda y John Lennon, y los movimientos estudiantiles de la Universidad de Columbia. También registró hogares y realizó ensayos con ciudadanos estadounidenses para probar la reacción del ser humano a determinadas drogas.

El año 1973, en memorando dirigido a Colby, Walter Elder, quien había sido asistente ejecutivo de John McCone, el director de la CIA a principios de los años sesenta, informa de discusiones dentro de las oficinas del jefe de la CIA que fueron grabadas y transcritas:

    "Sé que cualquiera que haya trabajado en las oficinas del director estaba preocupado por el hecho de que estas conversaciones en las oficinas y por teléfono eran transcritas. Durante los años de McCone, había micrófonos en sus oficinas regulares, la interna, el comedor, la oficina en el edificio del Este, y su estudio en la casa, en la calle White Haven. No sé si alguien estaría dispuesto a hablar de eso, pero la información tiende a infiltrarse, y la Agencia de seguro que es vulnerable en este caso".

Las transcripciones secretas de los directores de la CIA podrían contener gran cantidad de "joyas". Ya los Archivos de Seguridad Nacional están solicitando estas transcripciones.

Un memo aclara que la CIA tenía un proyecto denominado OFTEN que recolectaba "información sobre drogas peligrosas de firmas norteamericanas", hasta que el programa fuera terminado en el otoño de 1972. En otro memo hay informes de que productores de drogas comerciales le

    "... habían pasado" a la CIA drogas "... rechazadas debido a malos efectos secundarios".

Como parte del programa MKULTRA, la CIA le había introducido LSD y otras drogas psico-activas a personas sin que estas lo supieran. De acuerdo con otro documento en el archivo, Sydney Gottlieb, psiquiatra y químico jefe del Programa de Control de Cerebro de la Agencia, es supuestamente el responsable de haber propiciado el veneno que se iba a utilizar en un intento de asesinato contra Patricio Lumumba.

Empleados de la CIA asignados a MHCHAOS — la operación que llevó a cabo la vigilancia contra los opositores norteamericanos a la guerra en Viet Nam y otros disidentes políticos — expresaron "un alto grado de resentimiento" por recibir la encomienda de llevar a cabo tales misiones.

No obstante, hay una serie de asuntos interesantes que revelan estos documentos, como es el alto nivel al que se tomaban las decisiones de las acciones contra nuestro país.

La técnica usada ahora por la CIA para no ofrecer detalles no son las desagradables tachaduras sino los espacios en blanco, a partir del uso de la computación.

Para The New York Times, las largas secciones censuradas muestran que la CIA aún no puede exponer todos los esqueletos de sus closets, y muchas actividades desarrolladas en operaciones en el exterior, revisadas años atrás por periodistas, investigadores congresionales y una comisión presidencial, no están detalladas en los documentos.

Howard Osborn, el entonces Director de Seguridad de la CIA, hace un resumen de las "joyas" compiladas por su oficina. Enumera ocho casos — incluyendo el reclutamiento del gángster Johnny Roselli para el golpe contra Fidel Castro —, pero tacharon el documento que está en el número 1 de la lista inicial de Osborn: dos páginas y media.

"La joya número 1 de las Oficinas de Seguridad de la CIA debe ser muy buena, sobre todo cuando la segunda es la lista del programa de asesinato de Castro por Roselli," dijo Thomas Blanton, director de los Archivos de Seguridad Nacional, que solicitó la desclasificación de "Las joyas de la familia" hace 15 años bajo el Acta de Libertad de Información.

Es notorio que la Administración que menos información ha desclasificado en la historia de Estados Unidos, y que incluso inició un proceso de reclasificación de información previamente desclasificada, tome la decisión de hacer ahora estas revelaciones.

Considero que tal acción puede significar el intento de dar una imagen de transparencia en los peores momentos de aceptación y popularidad del gobierno, y al mismo tiempo dar a entender que estos métodos pertenecen a otra época y ya no se usan. El general Hayden, actual Director de la CIA, al anunciar la decisión, declaró:

    "Los documentos ofrecen un vistazo hacia tiempos muy distintos y a una Agencia muy diferente".

De más está agregar que todo lo que aquí se describe se sigue haciendo, sólo que de manera más brutal y alrededor de todo el planeta, incluyendo el número creciente de acciones ilegales dentro de los propios Estados Unidos.

The New York Times dijo que expertos de inteligencia consultados expresaron que la revelación de los documentos es un intento de distraer la atención sobre las recientes controversias y escándalos que rodean a la CIA y a una administración que está viviendo los peores momentos de su impopularidad.

La desclasificación también puede apuntar a mostrar, en los preámbulos del proceso electoral, que las administraciones demócratas fueron iguales o peores que la de Bush.

En las páginas que van de la 11 a la 15 del Memorando para el Director la Agencia Central de Inteligencia, se lee:

    "En agosto de 1960, el Sr. Richard M. Bissell se acercó al Coronel Sheffield Edwards con el objetivo de determinar si la Oficina de Seguridad tenía agentes que pudieran ayudar en una misión confidencial que requería una acción al estilo gangsteril. El blanco de la misión era Fidel Castro".

    "Dada la extrema confidencialidad de la misión, sólo se dio a conocer el proyecto a un pequeño grupo de personas. Se informó del proyecto al Director de la Agencia Central de Inteligencia y este dio su aprobación. El Coronel J. C. King, Jefe de la División del Hemisferio Occidental, también fue informado, pero se ocultó deliberadamente todos los detalles a todos los oficiales de la operación JMWAVE. Aunque algunos oficiales de Comunicaciones (Commo) y de la División de Servicios Técnicos (TSD) participaron en las fases iniciales de planificación, no sabían cuál era el propósito de la misión".

    "Robert A. Maheu fue contactado, se le informó en términos generales acerca del proyecto, y se le pidió que valorara si podría lograr acceso a los elementos gangsteriles como primer paso para lograr la meta deseada".

    "El Sr. Maheu informó que se había encontrado con un tal Johnny Roselli en varias ocasiones mientras se encontraba de visita en Las Vegas. Solamente lo conocía de manera informal por conducto de clientes, pero se le había dado a entender que era un miembro de alta jerarquía del 'sindicato' y que controlaba todas las máquinas de hacer hielo en La Franja. A juicio de Maheu, si Roselli era en efecto un miembro del clan, indudablemente tenía conexiones que lo llevarían al negocio de los juegos en Cuba".

    "Se le pidió a Maheu que se acercara a Roselli, quien sabía que Maheu era un ejecutivo de relaciones personales que atendía las cuentas nacionales y extranjeras, y le dijera que recientemente lo había contratado un cliente que representaba a varias firmas internacionales de negocios que estaban sufriendo enormes pérdidas financieras en Cuba como resultado de la acción de Castro. Estaban convencidos de que la eliminación de Castro era la solución a su problema y que estaban dispuestos a pagar 150.000 dólares para lograrlo exitosamente. Debía dejarse claro a Roselli que el Gobierno de los Estados Unidos no conocía, ni debía conocer, esta operación".

    "Esto se le planteó a Roselli el 14 de septiembre de 1960 en el Hilton Plaza Hotel de la Ciudad de Nueva York. Su reacción inicial fue evitar verse involucrado pero, con la labor de persuasión de Maheu, accedió a presentárselo a un amigo, Sam Gold, quien conocía a la 'gente cubana'. Roselli dejó claro que no quería ningún dinero por su parte en esto, y creía que Sam haría lo mismo. A ninguna de estas personas jamás se les pagó con fondos de la Agencia".

    "Durante la semana del 25 de septiembre, Maheu fue presentado a Sam, quien se encontraba alojado en el Fontainebleau Hotel de Miami Beach. No fue hasta varias semanas después de su encuentro con Sam y Joe — quien le fue presentado como correo que operaba entre la Habana y Miami — que vio fotografías de estas dos personas en el suplemento dominical de Parade. Se les identificaba como Momo Salvatore Giancana y Santos Trafficante, respectivamente. Ambos figuraban en la lista del Fiscal General de los diez hombres más buscados. El primero estaba descrito como el cacique de la Cosa Nostra en Chicago y sucesor de Al Capone, y el otro, como el jefe de las operaciones cubanas de la Cosa Nostra. Maheu llamó inmediatamente a esta oficina tras conocer esta información".

    "Al analizar los posibles métodos para cumplir esta misión, Sam sugirió que ellos no recurrieran a armas de fuego sino que, si a él se le pudiese facilitar algún tipo de píldora potente, que pudiera echarse en la comida o la bebida de Castro, sería una operación mucho más efectiva. Sam indicó que él tenía un posible candidato en la persona de Juan Orta, funcionario cubano que había estado recibiendo pagos como soborno de los negocios del juego, y quien aún tenía acceso a Castro y estaba en un aprieto financiero".

    "A la TSD (División de Servicios Técnicos) se le solicitó que produjera 6 píldoras con un alto contenido letal".

    "Joe le entregó las píldoras a Orta. Después de varias semanas de intentos, Orta al parecer se acobardó y pidió lo sacaran de la misión. Él sugirió a otro candidato que realizó varios intentos sin éxito".

Todo lo dicho en los numerosos párrafos anteriores está entre comillas. Observen bien los lectores qué métodos estaba aplicando ya Estados Unidos para gobernar al mundo.

Recuerdo que durante los primeros años de la Revolución en las oficinas del Instituto Nacional de la Reforma Agraria trabajaba conmigo un hombre de apellido Orta, procedente de las fuerzas políticas antibatistianas. Se le veía respetuoso y serio. No puede ser otro. Pasaron los decenios, y por el informe de la CIA veo de nuevo ese nombre. No tengo a mano elementos de juicio para comprobar de inmediato qué fue de él. Pido excusas si ofendo involuntariamente a cualquier familiar o descendiente, tenga o no culpa la persona mencionada.

El imperio ha creado una verdadera máquina de matar constituida no sólo por la CIA y sus métodos. Bush ha instrumentado poderosas y costosas superestructuras de inteligencia y seguridad, y ha convertido a todas las fuerzas de aire, mar y tierra en instrumentos de poder mundial que llevan la guerra, la injusticia, el hambre y la muerte a cualquier parte del planeta, para educar a sus habitantes en el ejercicio de la democracia y la libertad. El pueblo norteamericano toma cada vez más conciencia de esta realidad.

    "No es posible engañar a todo el pueblo todo el tiempo", dijo Lincoln.



    Fidel Castro Ruz
    30 de junio del 2007
    6:45 p.m.



Página enviada por la Embajada de Cuba en Italia
(1 de julio del 2007)


Cuba. Una identità in movimento

Webmaster: Carlo NobiliAntropologo americanista, Roma, Italia

© 2000-2009 Tutti i diritti riservati — Derechos reservados

Statistiche - Estadisticas