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Cuba |
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Una identità in movimento | ||
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I fatti si succedono ad un ritmo incredibile. Alle volte ne accadono diversi simultaneamente. Si sente il desiderio, o meglio la necessità, di commentarne alcuno per la sua importanza intrinseca ed il suo valore esemplare. Non parlo oggi di quanto successo a Ginevra, che è stato considerato un meritato trionfo rivoluzionario dei paesi del Terzo Mondo. Parlerò della risposta di Cuba al Consiglio degli Esteri della Unione Europea, pubblicata lo scorso venerdì 22 giugno sulla prima pagina del Granma.
Sono parole degne della nostra Rivoluzione e della sua alta direzione politica. Sono stati affrontati e chiariti uno per uno i punti che dovevano ricevere un'immediata risposta. Li elenco e ripeto:
Correndo il rischio di trasformarla in una riflessione estesa, desidero aggiungere alcuni elementi di giudizio. L'Unione Europea è stata condotta da Washington in una strada senza un'onorevole via d'uscita. La guerra fredda si concluse con la vittoria del consumismo reale del capitalismo sviluppato dinnanzi alla smania consumistica che questi risvegliò in molte persone nel campo socialista e nella stessa Unione Sovietica. Persero la battaglia d'idee. Al popolo russo, asse centrale della Rivoluzione d'Ottobre, strapparano importanti compromessi, seguiti d'accordi e garanzie sulla sua sicurezza e sovranità: l'Europa venne liberata da oltre 400 missili SS-20, come li definiva la NATO, trasportabili, ognuno con tre testate nucleari, puntati in direzione degli angoli d'Europa dove erano ubicate le basi militari nordamericane e le forze della NATO. Nella sua ubriacatura trionfalistica, l'aggressiva alleanza accolse nel suo seno molte delle antiche repubbliche socialiste europee ed alcune di queste, in cerca di vantaggi economici, hanno trasformato il resto d'Europa in ostaggi della loro politica estera, servendo incondizionatamente gli interessi strategici degli Stati Uniti.
Un qualsiasi membro dell'Unione Europea può bloccare una decisione. Questo sistema non funziona politicamente ed in pratica riduce la sovranità di tutti. L'Unione Europea si trova oggi peggio dell'antico campo socialista. Il vanitoso Blair, il costruttore di sofisticati sottomarini, amico di Bush, già s'annuncia come possibile futuro candidato alla presidenza dell'Unione. Le notizie d'agenzia comunicano che è stato oggi designato Inviato Speciale per il Medio Oriente, dove ha tanto contribuito alla disastrosa guerra scatenata dagli Stati Uniti.
Per quanto riguarda il tema energetico, vediamo i governi europei mendicare combustibile nelle poche regioni dove l'impero non se n'è impossessato con la forza, nello stesso modo con cui compra con le carte qualsiasi impresa europea.
L'Euro è ciò nonostante una moneta forte; molto più del dollaro che si svaluta costantemente. Sebbene sia difeso dai proprietari dei buoni e delle banconote yankee, l'impero corre il rischio di un rovescio con drammatiche conseguenze economiche.
D'altro canto, l'Europa è una delle aree più colpite dal riscaldamento climatico. Le sue famose e moderne installazioni portuali potrebbero venire sommerse dalle acque.
Ora propone disperatamente dei trattati di libero commercio con L'America Latina, peggiori di quelli di Washington, cercando materie prime e biodisel. Si sentono già delle critiche in merito. Però i soldi europei non sono della comunità, sono delle multinazionali ed in qualsiasi momento se ne possono andare verso i paesi con manodopera a basso costo, cercando una rendita migliore.
Con la sua orgogliosa e degna risposta, Cuba ha sottolineato l'aspetto fondamentale.
Sebbene ogni strategia comprende una buona tattica, nessuna delle due risultano corrette se si tollerano l'altezzosità e l'arroganza.
Gli stessi europei comprenderanno un giorno a che assurda situazione li ha portati l'imperialismo e come un paese dei Caraibi gli abbia detto le necessarie verità. Il cavallo senza freni del consumismo non può continuare nella sua pazza corsa perchè è insostenibile.
L'ultima riunione dell'Unione Europea sul futuro trattato comunitario
è stata un ulteriore prova della regnante demoralizzazione. L'agenzia AFP ha pubblicato domenica 24 giugno che
"Come europeista, sono amareggiato per lo spettacolo che mi sono trovato davanti", ha detto Prodi, ex presidente della Commissione Europea.
"L'accanimento di alcuni governi a negare ogni aspetto emozionale dell'Europa mi ha fatto male", ha aggiunto, riferendosi alla Polonia, alla Repubblica Ceca, all'Olanda ed alla Gran Bretagna.
"Sono proprio quegli stessi governi che rimproverano all'Europa di essere lontana dai cittadini", ha considerato.
"Ma come si fa a coinvolgere i cittadini senza le emozioni? (...) Come si fa a dare loro l'orgoglio di essere europei se si negano loro i simboli come la bandiera e l'inno?", si è domandato.
"Tony Blair conduce una battaglia contro la Carta dei Diritti Fondamentali", ha detto.
Ha criticato il presidente polacco Lech Kaczynski che gli ha detto di non poter condividere le sue posizioni perché l'Italia e la Polonia "sono popoli molto diversi".
"Mai gli euroscettici si sono manifestati in modo così esplicito e programmatico come nell'ultimo vertice", ha concluso Prodi. Alla riunione del G8, Bush aveva lanciato agli europei un secchio d'acqua gelata.
In quest'epoca decisiva non importa il numero di nemici, che saranno sempre di meno, ma il
Pagina inviata dall'Ambasciata di Cuba in Italia
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Los hechos se suceden con increíble ritmo. A veces ocurren varios simultáneamente. Uno siente deseos o más bien necesidad de comentar alguno por su importancia intrínseca y su valor como ejemplo. No hablo hoy de lo ocurrido en Ginebra, que ha sido considerado un merecido triunfo revolucionario de los países del Tercer Mundo. Hablaré de la respuesta de Cuba al Consejo de Relaciones Exteriores de la Unión Europea, publicada el pasado viernes 22 de junio en la primera página de Granma.
Son palabras dignas de nuestra Revolución y su alta dirección política. Uno por uno fueron abordados y clarificados los puntos que debían recibir inmediata respuesta. Los enumero y reitero:
Aun a riesgo de convertir la reflexión en extensa, deseo añadir algunos elementos de juicio. La Unión Europea ha sido conducida por Washington a un callejón sin salida honorable. La guerra fría concluyó con la victoria del consumismo real del capitalismo desarrollado frente al ansia de consumo que éste despertó en amplias masas del campo socialista y de la propia Unión Soviética. Perdieron la batalla de ideas. Al pueblo ruso, eje central de la Revolución de Octubre, le arrancaron compromisos importantes que a su vez se acompañaban de acuerdos y garantías para su seguridad y soberanía: Europa fue liberada de más de 400 cohetes SS-20, como los calificaba la OTAN, que eran móviles, con tres ojivas nucleares cada uno, y apuntaban a todos los rincones de Europa donde había bases militares norteamericanas y fuerzas de la OTAN. En su embriaguez triunfalista, la agresiva alianza había acogido en su seno a muchas antiguas repúblicas socialistas europeas, algunas de las cuales, en busca de ventajas económicas, han convertido al resto de Europa en rehenes de su política exterior, sirviendo incondicionalmente los intereses estratégicos de Estados Unidos.
Cualquiera de los miembros de la Unión Europea puede bloquear una decisión. Tal sistema no funciona políticamente y merma en la práctica la soberanía de todos. La Unión Europea está ahora peor que el antiguo campo socialista. Ya se anuncia al vanidoso Blair, el constructor de submarinos sofisticados, amigo de Bush, como posible candidato futuro a la presidencia de la Unión. Los cables comunican que hoy ha sido
designado Enviado Especial para el Medio Oriente,
donde tanto contribuyó a la desastrosa guerra desatada por Estados Unidos.
En el tema energético se ve a los gobiernos europeos mendigar combustible en las pocas regiones donde el imperio no se ha apoderado de él por la fuerza, de la misma forma que compra con papeles cualquier empresa europea.
El euro es sin embargo una moneda sólida, mucho más que el dólar, que se devalúa constantemente. Aunque este es defendido por los poseedores de bonos y billetes yanquis, el imperio corre los riesgos de un descalabro de dramáticas consecuencias económicas.
Por otro lado, Europa sería una de las áreas más afectadas por el calentamiento climático. Sus famosas y modernas instalaciones portuarias quedarían bajo el agua.
Hoy propone con desespero tratados de libre comercio con América Latina peores que los de Washington, buscando materias primas y biodiésel. Ya se escuchan críticas sobre el tema. Pero el dinero europeo no es de la comunidad, es de las transnacionales y en cualquier momento se marcha hacia los países con mano de obra barata buscando rentabilidad.
Con su altiva y digna respuesta, Cuba ha puesto el énfasis en lo fundamental.
Aunque toda buena estrategia incluye una buena táctica, ni una ni la otra son correctas si se tolera la altanería y la autosuficiencia.
Los propios europeos comprenderán un día a qué absurda situación los llevó el imperialismo y que un país del Caribe les haya dicho las verdades necesarias. El caballo desbocado del consumismo no puede seguir su loca carrera porque es insostenible.
La última reunión de la Unión Europea sobre el futuro tratado comunitario fue una prueba más de la desmoralización reinante. La agencia AFP publicó el pasado domingo 24 de junio que
"Como proeuropeo, siento amargura por el espectáculo que presencié", dijo Prodi, ex presidente de la Comisión Europea.
"El empeño de algunos gobiernos por negar cualquier aspecto emocional de Europa me duele", añadió, refiriéndose a Polonia, República Checa, Holanda y Gran Bretaña.
"Son los mismos gobiernos que reprochan a Europa estar lejos de los ciudadanos", consideró.
"Pero cómo hacemos para implicar a los ciudadanos sin sentimientos (...) cómo les podemos hacer sentirse orgullosos de ser europeos si se les niegan los símbolos como la bandera y el himno", se preguntó.
"Tony Blair lleva a cabo una batalla contra la Carta de Derechos Fundamentales", dijo.
Criticó al presidente polaco Lech Kaczynski, quien le dijo que no podía compartir sus posiciones porque Italia y Polonia "son pueblos muy distintos".
"Nunca los euroescépticos se manifestaron de forma tan explícita y programática como en la última cumbre", concluyó Prodi. Bush en la reunión del G-8 les había lanzado a los europeos un cubo de agua helada.
En esta época decisiva no importa el número de enemigos, que serán cada vez menos, sino
Página enviada por la Embajada de Cuba en Italia
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