Cuba

Una identità in movimento


Il libro "Fabio, el muchacho del Copacabana" è stato presentato nella UBV

Prensa UBV


Fabio Di Celmo, 'El Muchacho de Copacabana'Il libro "Fabio, el muchacho del Copacabana", è stato presentato pochi giorni fa nell?Università Bolivariana del Venezuela. Erano presenti l'autrice, la professoressa universitaria cubana, Acela Caner Román e Giustino Di Celmo, il padre del protagonista di questa drammatica storia che racconta un'azione terrorista che costò la vita al giovane italiano, colpevole di trascorrere alcuni giorni di vacanza a Cuba, un paese che ammirava. Fabio ha perso la vita in quell'azione di barbarie, ordinata dall'impero nordamericano.

Fabio Di Celmo, era il nome del giovane giocatore di calcio che perse la vita il 4 settembre del 1997, un ragazzo stupito, che aveva chiesto a suo padre qual'era il sistema politico dell'Isola, poiché non aveva incontrato la miseria, i bambini di strada o gli anziani che chiedono l'elemosina e tanto meno gruppi di poveri che frugano nella spazzatura per cercare qualcosa da mangiare...

Giustino, suo padre, gli spiegò che quello era il socialismo e Fabio dopo aver ascoltato disse:

"Allora io, da adesso, voglio essere socialista!"

Acela Caner ha spiegato che nel suo libro si descrive come un mercenario di El Salvador eseguì materialmente l'attentato con una bomba nell'Hotel Copacabana, uccidendo Fabio, che purtroppo è divenuto protagonista di una triste storia.

L'attacco era stato però organizzato e diretto dal noto terrorista internazionale Luis Posada Carriles che, tra le tante infami prodezze aveva fatto scoppiare in volo con una bomba un aereo della Cubana de Aviación che sorvolava Barbados, provocando la morte dei 73 passeggeri. I fondi per l'azione terrorista provenivano dalla Fondazione Nazionale Cubano Americana di Miami.

Giustino Di Celmo, il padre di Fabio ha pronunciato poche e commoventi parole, spiegando come suo figlio aveva scoperto il socialismo e quella sua meraviglia nel vedere come viveva il popolo a Cuba. Dal momento in cui Giustino ha avuto la notizia della morte di Fabio non ha smesso mai di cercare di ottenere giustizia, non solo per Fabio, ma per tutte le vittime di questo flagello che mette in pericolo costantemente la vita di molti esseri umani innocenti: il terrorismo è un'arma terribile e diviene ancora più pericoloso se è terrorismo di stato, come quello che ha provocato la morte di suo figlio Fabio, per sempre il "Muchacho del Copacabana".


Fonte: http://www.granma.cu/italiano/2005/abril/vier1/fabio-it.html



L'Avana. 1 Aprile 2005


Cuba. Una identità in movimento

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