Cuba

Una identità in movimento

Poesie per Fabio

Autori Vari


A Fabio, mio figlio
Giustino di Celmo

Il tuo Fabio non è morto
Seida Alfonso Alvarez

Senza lacrime
Francisco Escorcia

A Fabio Di Celmo
Caridad Montes de Oca Armero

A Fabio
Pietro Rossi

Fabio Di Celmo, el muchacho del Copacabana

A Fabio, mio figlio

Stavi ancora nel
ventre di tua madre
e d'allegria
piansi.
Eri un bimbo e
per le tue febbri e
le tue cadute
piansi.
Eri giovane e
per il timore e l'angoscia
per le decisioni della tua vita
piansi.
Da quando la bomba assassina
ha spento la tua giovane vita
non ho più lacrime
per piangere.

Giustino Di Celmo
L'Avana, Hotel Copacabana, 1997


Il tuo Fabio non è morto

Giustino di Celmo:
Chi ha detto che il tuo Fabio è morto?
Chi ha detto che mani
mercenarie hanno accecato la sua allegria?
Forse non sente
il tuo calore quotidianamente?
Forse non sente la tua
voce costantemente?
Forse non ride e piange assieme a te?
Forse non continua l'opera che iniziò?
Forse non vuole bene al popolo
che aiutò?
No, Giustino, no, il tuo Fabio
non è morto!
Muoiono le canaglie dalle mani assassine.
Muoiono i vigliacchi che si corrompono
e imputridiscono.
Perdurano coloro che seminano,
amano e sentono,
coloro che non si piegano, né ignorano
la bontà.
Per questo non accettiamo che
il tuo Fabio sia morto,
Lui vive nella tua presenza e nella Cuba
che amò.

Seida Alfonso Alvarez
L'Avana, settembre 1997


Senza lacrime

Non ci sono lacrime, ma coraggio.
Ci sono cose che non si dimenticano
Quando il ricordo vive nell'anima
E non lo invecchia il tempo, né la distanza.
Io ti ricordo sempre, caro bambino!
Tra il dolore presente in ogni giorno
Oggi hai due patrie: dove sei nato
E questo suolo cubano dove sei caduto.
E questo suolo cubano dove sei caduto.
Io ti ricordo sempre, caro bambino!
Tra il dolore presente in ogni giorno
Oggi hai due patrie: dove sei nato
E questo suolo cubano dove sei caduto.
E questo suolo cubano dove sei caduto.

Francisco Escorcia
L'Avana, 1998


A Fabio Di Celmo

Non so se confusa
da un giorno soleggiato
passasti con un'auto
e incrociai il tuo sguardo.
Godevi allora la natura
della terra più bella che occhi
umani abbiano mai visto.
Pianificavi il domani
senza sospettare che
ti si avvicinava la notte.
Il tuo sorriso non fu corrisposto.
Eri un semplice estraneo,
gioviale e simpatico,
fino a che la tua partita
si trasformò in notizia.
Fabio, cercarono di imporre
il silenzio alla tua risata,
cercarono di rendere opaca la luce dei tuoi occhi,
cercarono di sostituire l'odio
all'amicizia,
esplodendo il vulcano della tua vita nell'Isola.
Ti sei moltiplicato,
in milioni ti abbiamo amato,
le tue rive hanno aperto le frontiere
di un mare Mediterraneo
che riscalda i Caraibi,
e vai alla battaglia,
figlio di Garibaldi, condividendo
la sua gloria e in milioni ti abbiamo amato.

Caridad Montes de Oca Armero
Marianao — L'Avana, 1999


A Fabio

Fabio, sarai sempre con noi
e noi faremo in modo che tu ci guidi
dall'alto del cielo e ci conduca
verso una vita felice e più giusta
per il popolo italiano, ma soprattutto
per il magnifico popolo di Cuba,
che ne ha molto bisogno.
Grazie ancora Fabio.
Grazie per aver vissuto.

Pietro Rossi
Capitano della squadra di calcio dello Sciarborasca di Cogoleto (GE) dove Fabio Di Celmo giocava


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