Cuba

Una identità in movimento


Edesio: In bilico tra hip hop afrocubano, rumba...

Gian Franco Grilli


Edesio Alejandro RodriguezEdesio Alejandro Rodriguez è nato a Cuba nel 1958, pochi mesi prima del trionfo della rivoluzione dei "barbudos". Chitarrista, cantante e compositore, è una figura stravagante resa tale anche da un look singolare. Edesio fonde, magicamente, i linguaggi più diversi della musica moderna con le sonorità della tradizione cubana. Ha scritto opere per il teatro e il balletto, è stato il primo cubano a realizzare un'opera rock in America Latina, il suo grande successo internazionale di vendite l'ha avuto con un mix del suo "Blen Blen", ma è soprattutto famoso come autore di colonne sonore per documentari, telenovelas e pellicole importanti: sue le musiche di molti film del notissimo regista Fernando Perez come Clandestinos, La vita è un fischio (La via es silbar), Suite Habana, Madrigal o come Hacerse el sueco di Daniel Diaz.

Il personaggio che sto per presentarvi, oltre che essere uno dei migliori musicisti cubani, è anche un amico con il quale, quando è possibile, ci scambiamo visite nelle rispettive città. Recentemente è passato da Bologna in compagnia della sua bella moglie Idolka De Erbiti, corista e ballerina nel gruppo. Stavamo camminando lungo i portici di via Ugo Bassi (che ai miei ospiti fanno ricordare quelli malmessi dell'Avana!), quando Edesio si blocca di fronte alla vetrina del negozio Apple e mi dice

    "Gian, entra conmigo, sento qualcosa che mi chiama. Miralo, è fantastico. Chiedi al tecnico se ci dà attenzione".

Gian Franco Grilli e Edesio Alejandro RodriguezDetto, fatto; ecco apparire un bellissimo monitor Mac che gli servirebbe per il Blen Blen, il suo studio di registrazione che ha realizzato ad Alamar, a pochi chilometri dall'Avana.

La musica è talmente connaturata in questo artista che la respira in ogni momento e lo si vede quando accarezza i tasti bianchi e neri della tastiera collegata al computer e tenta di capire le caratteristiche di queste apparecchiature.

Al termine della ricerca dei dati che gli interessano, approfitto di questa sede tranquilla per iniziare la conversazione.

    Edesio, sei un personaggio unico ma il nome è una rarità assoluta. Da dove viene?

    È un nome che anticamente piaceva molto agli spagnoli. Mio nonno, galiziano, che arrivò a Cuba alla fine del 1800, quando nacque suo figlio (mio padre) era il giorno di San Edesio e lo chiamò Edesio e da lì l'ho ereditato.

    Perché sei a Bologna?

    Sono passato a salutare gli amici prima di rientrare all'Avana. Vengo da un mese di lavoro in Spagna, dove ho mixato la musica per il film Madrigal, una coproduzione cubano-spagnola (è stato presentato al Festival del Cinema di Berlino 2007 che si è appena concluso — NdA). Inoltre sono qui per promuovere un progetto della band Alejandros, un gruppo rock pop con due cantanti, di cui uno è mio figlio Christian, che suona la chitarra, e l'altro è Alejandro Enriquez, che è anche batterista.

    Parlamene brevemente.

    Sono ragazzi di 18 anni che fanno tutto loro, scrivono, arrangiano e registrano i brani, e per la produzione gli offro un contributo esterno.

    Ma stiamo "dentro" al Cine e parliamo della musica per film di cui sei uno specialista e con moltissimi riconoscimenti. L'ultimo importante premio conquistato nel Cine?

    È stato nel 2003 al Festival de Cinema Latinoamericano ottenendo il primo premio per banda sonora e musiche del film Suite Habana. Analogo riconoscimento al festival del Cinema di Trieste nel 2004.

    Chi sono i compositori di musiche per film più importanti secondo te?

    Sono diversi, ma te ne cito due: il vostro Ennio Morricone e l'argentino Lalo Schifrin.

    Dimmi chi è stato il tuo maestro in questo campo e se hai fatto studi musicali particolari?

    No, nessun maestro e neanche studi specifici. Sono musicista del Conservatorio e ho studiato orchestrazione, armonia e contrappunto; un bel giorno, ho deciso di comporre per le immagini.

    Ma la tua entrata nel mondo dei suoni come avviene?

    Nel quartiere tutti i miei amichetti erano neri e credo che questo deve avermi avvicinato alla musica. Io ero bianco fuori, ma nero dentro. Suonavamo rumba sui bidoni, sulle carrozzerie delle auto e si beveva rum. Un bel giorno (fine anni '60) un amico mi disse che voleva insegnarmi a suonare la batteria e così partimmo ascoltando, di nascosto, radio americane che trasmettevano rock, underground.

    Parla dei tuoi studi musicali e delle varie esperienze.

    Nel 1971 ho iniziato gli studi di chitarra da concerto nel Conservatorio Alejandro Garcia Caturla diplomandomi nel 1978, contemporaneamente studiavo anche pianoforte, poi nel 1979 mi sono iscritto all'Istituto Superiore d'Arte. Durante quegli anni ho sperimentato nei vari generi, dal Son alla musica brasiliana, alla rumba cubana, sino a spingermi a formare una Orchestra Sinfonica per eseguire brani tradizionali. La mia primissima band, nel 1968, suonava rock, poi per diversi anni ho suonato e diretto il gruppo di Amaury Perez, un noto cantautore cubano. Poi nel 1988 ho fondato il gruppo con il quale iniziai ad amalgamare la nostra musica con le altre.

    Chi sono i musicisti cubani che ti hanno influenzato?

    Sinceramente devo dirti che sono Mario Daly (chitarrista, fondatore della rock-band Monte de Espuma e Arte Vivo) e Flores Chaviano, maestri e amici allo stesso tempo, i quali mi hanno insegnato a rompere gli schemi, a fare musica e a creare progetti diversi correndo ogni tipo di rischio.

    Nella tua formazione artistica, quanto ha inciso la musica tradizionale cubana e quali ritmi hai utilizzato di più?

    La musica tradizionale la assimili involontariamente, fin da piccolo, ascoltandola alla radio, nei quartieri, nelle feste, quindi ti entra nel sangue. Dopo numerosi anni di attività musicale, sono arrivato a un punto di riflessione nella mia carriera miscelando son, conga e rumba con i ritmi del hip-hop, rap e funky.

    Tra i gruppi stranieri chi imitavate da ragazzini?

    In particolare Led Zeppelin, Black Sabbath, Jethro Tull, ecc.

    Eccoci alla leggenda sul rock o beat a Cuba. Ma non era proibita la musica "imperialista"?

    Guarda, è un argomento di polemica e lungo da spiegare. Ti posso dire quel che so. C'erano gruppetti famosi che suonavano alle feste private delle famiglie che avevano più soldi: nei quartieri del Vedado, la Vibora, ecc. Noi invece, meno famosi, suonavamo nel nostro barrio povero, nei solares, caseggiati umili e tumultuosi, e per una serata rock io guadagnavo 30 pesos, che era una buona cifretta. In totale sono stati 6 anni di queste musiche rockere, ma mai siamo finiti in galera.

    Ma c'erano band giovanili più alternative e luoghi più trasgressivi all'Avana?

    C'erano feste chiamate dei percheros (NdT: appendiabiti), dove la gente arrivava, si spogliava e ballava en cuero (nuda), poi c'erano feste di gay e luoghi in generale con forte delinquenza. È chiaro che il governo non favoriva tutto questo mondo e le band rock-underground, ma si tollerava purché non avvenisse in piazza. C'è stato sì chi ha avuto problemi, ma perché di mezzo c'era droga o altro.

    E, oggi, quali sono i tuoi generi musicali preferiti?

    Mi piacciono tutti gli stili. Di Cuba, la musica tradizionale di origine nera così come quella di altri paesi ma sempre col sigillo nero: hip hop, R&B, funky, afromusic.

    E la band preferita in assoluto?

    Earth, Wind & Fire (Tierra, Viento e Fuego), dei veri capiscuola del funk.

    Seguendo le tue molteplici attività e la tua vita "fusion" si può ben dire che sei sincretico e sincretista. In questo senso, a quale religione appartieni?

    Sono santero, figlio di Yemayá, ma non da sempre. Nell'arrangiare musica traggo ispirazione dalle divinità della Santería, ma quello che suono non c'entra con la musica di culto. Le mie composizioni sono funzionali all'ascolto e al ballo.

    Si racconta che i figli di Yemayá oltre ad essere volonterosi, orgogliosi e allegri abbiano anche notevole spirito commerciale. Non è così?

    Alcuni requisiti li puoi vedere anche tu. Poi ci sono cose, come quelle legate al discorso commerciale, alla tua immagine che va curata , che la realtà ti impone per andare avanti.

    E quindi ti sei occupato di quel che oggi chiamiamo marketing.

    Esattamente. Non ancora trentenne cominciai a studiare un poco il mercato e pensai che fosse vincente a Cuba fare qualcosa di diverso: un personaggio con un look singolare, abito stravagante, capelli lunghi, occhiali neri e con musica che si staccasse dal resto, un mix di rock pop con tumbadoras, ecc. E mi è andata bene.

    Rock, pop, rap, hip hop. Ma anche afro-cu-hop, di cui sei ritenuto il padre.

    Parlando di me fu un critico musicale niuyorchese a chiamarlo afro-cu-hop, e non mi dispiace, per dire hip hop afrocubano: la somma di basi hip hop, frasi rap e ritmi afrocubani. Questo genere incominciò attorno al 1992 e fui il primo da usare afro-cu-hop nella musica disco.

    E su questa strada sei arrivato al Blen Blen, il tuo più grande successo internazionale. Ma ricordaci i tuoi principali album.

    Il mio primo CD "Corason de Son", con il cantante Adriano Rodriguez, considerato una leggenda vivente, una delle più grandi voci di Cuba. Inoltre "Orisha Dreams" e "Black Angel". E da qui il mix del mio brano "Blen Blen" (1998), che ha fatto ballare mezzo mondo e ha venduto seicentomila copie in Europa, Italia compresa. Poi la tradizione pura cubana suonata con claves, guiro, bongo, paila, tres, tromba, ecc.: è il cd "La Orquesta Magica de La Habana", che oltre ad Adriano annoverava altri due grandi cantanti: Alfonsín Quintana e Natalia Herrera. Si tratta del disco, prodotto a Cuba dall'Icaic, che raccoglie i brani della banda sonora del film "Hacerse el sueco". E da poche settimane lo stesso disco con il titolo "Calentando la Ilusión" è uscito nel catalogo dell'etichetta Pimienta Records di Miami.

    Un bel colpo, visto i rapporti tra Cuba e USA. Come è nato questo accordo?

    Partecipando nel 2005 al Midem, il festival di Cannes. È nato un contratto che spero dia un buon successo.

    E quando suoni con l'Orquesta Magica?

    Innanzitutto tengo a precisare che dirigo l'Orquesta Magica de La Habana, ma non suono. La storia della "Magica" comunque è questa: abbiamo fatto un concerto-evento in occasione del lancio del cd presso l'Hotel Nacional, poi un grosso spettacolo di beneficenza per bambini ammalati di cancro a La Casa de Las Américas, sempre all'Avana e basta.

    Un flash su Blen Blen con tantissime copie vendute.

    Beh, è stato un successo, che purtroppo si è trasformato in una vicenda molto triste, perché una discografica canadese, per via di una clausola contrattuale, mi ha fregato i miei diritti. Mejor ni hablar... (meglio non parlarne).

    Eccoci a "Cubatronix", il tuo ultimo Cd. Due domande: che significa il titolo e perchè dopo questo disco ti sei fermato?

    Si chiama così perché ho realizzato musica cubana (son, salsa, guaracha, ecc.) con sonorità elettroniche. Volevo dare un segnale di cambiamento, che è stato apprezzato dal pubblico, ma che non dimentica le canzoni di prima, "Hoy es siempre todavia", "Blen Blen", ecc. "Cubatronix" mi ha portato via diversi anni di lavoro e allo stesso tempo producevo altri artisti, ad esempio Patricio, Dayani.

    Scusa se insisto. Edesio è in pausa di riflessione o...

    Da circa un anno sto lavorando per un nuovo disco, un mix di hip hop con son montuno. Spero di farlo uscire presto.

    Parlando di dischi, a Cuba non esiste ancora un vero mercato discografico: perché?

    Non c'è perché la gente spende i soldi per altre cose primarie. Ma posso dirti che ora il nuovo direttore dell'Egrem (discografica statale — NdA) sta facendo una buona politica per la diffusione del disco: ha ridotto in modo sensibile i prezzi. E anche se stiamo parlando di prezzo in dollari ci sono risultati soddisfacenti.

    Il disco non ha l'attenzione del libro che invece è molto economico?

    Io penso che sia un errore del Ministero della Cultura, è abbastanza assurdo. Anche se è vero che produrre un cd ha costi maggiori ma...

    Hai sogni nel cassetto?

    Bisogna sognare. Ma in questo senso sono già gratificato, e ti spiego perché. Sono "loco" per il soul e la musica afroamericana e da sempre il mio sogno era di suonare e cantare con Gladys Knight. La cosa si è avverata con il chacha-soul "Vacilon/Feeling good", un brano che è stato nelle hit degli USA per otto mesi. E questa canzone fa parte del cd/dvd "Bridge to Havana" ("Puente a La Habana"), uscito nel 2004 negli USA, straordinari duetti e musiche nati dall'incontro organizzato all'Avana nel 1999 con un centinaio di musicisti nordamericani, inglesi e cubani.

    Dal tuo profilo artistico emerge un artista ribelle, continuamente alla ricerca di libertà.

    Credo di sì, infatti quando mi sento a mio agio con ciò che sto facendo, mi rendo conto che è ora di cambiare, e comincio a cercare nuovi percorsi per non ripetermi.

    Quindi, in questo momento sei a tuo agio o hai altro in vista?

    Sto contattando varie compagnie per nuovi progetti, ad esempio un film di musica e musicisti. E con una novità, come regista.

    Veramente? Di che si tratta.

    Sì, dirigerò una pellicola, ma non allarmatevi perché non mi dedicherò al Cinema. Voglio cimentarmi con questo progetto, perché dopo aver realizzato oltre 50 musiche per film, vorrei esprimermi con questo linguaggio alla mia maniera, una piccola serie di lavori con musiche e musicisti come protagonisti.

    Il titolo del film è già stato scelto?

    "Los 100 sones de Cuba". Non ci sarà una sola parola in questo film: è una storia condotta da due musicisti, io e Dayani, una cantante cubana pop soul. Credo che piacerà, c'è un grosso cast di musicisti cubani con le loro canzoni scelte per partecipare alla pellicola. Ripeto: musica soltanto, senza commenti, camminando a ritmo per l'Avana.

    Ma, se puoi anticiparlo, chi farà parte del cast?

    In totale sono 23 tra gruppi e cantanti, dagli ottuagenari Orquesta Magica De La Habana ai diciottenni Alejandros. In mezzo: Van Van, Charanga Habanera, Chucho Valdés, Juan de Marcos Gonzalez de Afrocuban All Stars (è stato leader di Buena Vista Social Club e Sierra Maestra, NdA), il cantante Augusto Enriquez (ex Moncada — NdA), la grande vedette della tv cubana Rosa Fornes, il giovane rockero Patricio, ecc.

    A quando il primo ciak — si gira?

    Nel mese di maggio e sarà un percorso abbastanza complesso per il fatto che dovremo interrompere spesso le riprese per gli impegni internazionali, prioritari, di questi artisti.

    Chi distribuirà questo film?

    L'idea è questa: all'inizio vendiamo questo film solo attraverso il sito web che stiamo realizzando. Poi, se funziona, produrremo per il Cine e in questo caso parteciperemo ai vari festival internazionali.

Edesio Alejandro Rodriguez Edesio Alejandro Rodriguez e sua moglie Idolka De Erbiti Edesio Alejandro Rodriguez e sua moglie Idolka De Erbiti

Muchas gracias per questa conversazione con la speranza di ascoltare e vedere presto le tue nuove opere.



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Webmaster: Carlo NobiliAntropologo americanista, Roma, Italia

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