Cuba

Una identità in movimento

Per Fabio Di Celmo: "Canto d'amore"

Menene (Michele Capuano)



Canto d'Amore

Camminavo lungo una strada tortuosa e sconosciuta
Mi proteggevano i sogni e l'amore per la vita
Avevo nel cuore e nel cervello una generazione umiliata
E sognavo, inventavo, immaginavo un'isola desiderata.

Incontrandola provai emozioni sconvolgenti e particolari
Mi possedeva la fantasia e mi parlava un violino di Stradivari.
Ho insegnato ad un bambino a battere un calcio di rigore
Ho imparato a combattere il padrone e il profittatore
Poi un giorno la belva umana mi pugnalò con una scheggia impazzita
Rubandomi i progetti, le speranze e la mia acerba vita
Andandomene ho donato un bacio a mio padre e alla sua bontà infinita
Ho raggiunto mia madre, i miei cari ...accarezzando le loro laboriose dita

Come sono poveri i potenti e i loro giorni avari
come sono soli gli assassini che si vendono per pochi denari

Per incontrarmi è sufficiente coltivare un variopinto fiore
... nel giardino globale di un padrefanciullo pieno di ardore ...

poi mi rispose qualcuno
fogli da leggere...


Sei tu.
Sei tu quell'essere vivo
riconoscibile dai primi suoni labiali?

Sei tu.
Quell'infante che sorride e piange?

Cattive stagioni
Guerre

Miserie e malanni intanto infuriano.
Sei tu.
Sei tu il perseguitato innocente?
Il ricco derubato che non ha più niente?

Sei tu.
L'antico popolo in cerca delle stagioni?

Delusione dei sensi:
ingannati dall'ipocrisia:
da potenti ignobili:
sciacalli tra lupo e volpe.

Sei tu.
Gli occhi grandi?
Gli anni che passano inesorabili?
La speranza e i sogni?
La terra da calpestare?
La penna che cerca la verità?

Sei tu.
Un mondo nuovo da inventare?

"La Terra è arida.
Gli abitanti impotenti.
Spaventati e confusi.
L'erba dei tetti non ha radici.
Il vento d'oriente e dei carabi è lontano".

Sei tu un chicco nel melograno?

Sei tu il vecchio partito rivoluzionario
e poi la Nuova Comune?

Sei tu la faccia stanca:
impenetrabile:
meravigliosa.

Sei tu anche diventando polvere il futuro?
In Chiapas. In una favela.
Nel Bronx. Ragazzo di strada.
Piccola prostituta.
Dietro una macchina da scrivere.

Cuba: siete voi il domani?
Vecchi e nuovi partigiani.

"Del domani non vi è certezza".

Siete voi.
Siete voi che cantate "immagina un popolo"?
Una vecchia melodia popolare?

Siamo noi la gente stupenda
che percorre strade nuove da esplorare?
Da ieri ad oggi:
siamo noi quel popolo in marcia verso il domani?

Un giorno di maggio:
in un paese troppo normale:
la piazza era piena di gente:
lagrime vere e bandiere rosse al vento:
nessun addio ma un semplice ciao:
un compagno ci salutava.
Ritornerai: ritorneremo:
e saremo milioni.

E intanto:
sei tu.
Sei tu quell'essere vivo
riconoscibile dai primi suoni labiali?


L'Avana, 17 dicembre 2003 — Per Giustino...


Cuba. Una identità in movimento

Webmaster: Carlo Nobili — Antropologo americanista, Roma, Italia

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