Maria Giulia Alemanno ha voluto che la mostra portasse lo stesso titolo di quella cubana, per sottolineare la continuità del discorso e del percorso intrapresi. Ma il tema della Santería non appartiene ad un linguaggio isolato e ben si inserisce nella più ampia ricerca di spiritualità universale attraverso il mezzo pittorico che l'artista ha sviluppato e rappresentato in "RISVEGLI", l'ultima sua esposizione nella Chiesa romanica di San Pietro fuori le mura a Crescentino, tra le risaie vercellesi.
Nei nuovi dipinti che affiancano i dodici stendardi in tela di sacco che ospitano gli Orishas, gli orizzonti si dilatano e le fusioni di sensibilità e culture avvengono in modo fluido ed armonioso.
Così nuove santere con lineamenti ed occhi mediterranei, vicine nello spirito e nei tratti alle figure degli affreschi romani, si muovono sullo sfondo di vulcani che rimandano al Vesuvio e alla Pompei dei giorni che precedono la grande eruzione.
È questa la decima personale che la pittrice italiana, — riconosciuta a Cuba come l'unica artista europea capace d'interpretare lo spirito della Santería —, dedica al culto sincretico diffuso sull'isola in una magica e pittoresca miscela di religiosità africana e cattolica, ed è insieme la sua prima mostra personale in Nord America, a cura del critico italiano Massimo Olivetti e del canadese John Grande.
L'incontro estemporaneo ed apparentemente casuale con il gallerista David Astrof, figura di riferimento nel panorama culturale canadese che subito ha creduto al suo talento e alla unicità della sua arte visionaria, è l'ultimo capitolo aperto di una storia perfetta per le pagine della letteratura sudamericana, tanto è impregnata di accadimenti insoliti e di concatenazioni misteriose.
Maria Giulia Alemanno ha imparato negli anni a lasciar che i fatti avvengano e che gli Orishas intervengano.
MARIA GIULIA ALEMANNO
Pittrice e giornalista, Maria Giulia Alemanno è stata allieva ed a lungo collaboratrice del maestro Francesco Tabusso.
Ha scritto ed illustrato per l'editrice La Stampa ed è stata responsabile delle pagine d'arte di Torino Magazine.
Vincitrice del Premio Nazionale Smemoranda, del Premio "Roma-artista dell'anno 2000" e del Premio "Cesare Pavese" a Santo Stefano Belbo, ha al suo attivo mostre personali e collettive in Italia e all'estero.
Ha realizzato nel 2001 e per le successive edizioni di Piazza Profana, la scenografia della Rappresentazione di San Rocco al Forte di Exillles.
Nel 2003 ha curato l'immagine del Festival Teatri di Confine per il Faber Teater di Chivasso, con mostre cartoline e manifesti sul tema della Santería cubana.
Il Museo Casa de África e la Oficina del Historiador de la Ciudad de La Habana le hanno dedicato due mostre, nel 2004 nel convento di San Francisco e nel 2005 al Museo Alejandro de Humboldt, quale prima artista europea capace d'interpretare il culto sincretico diffuso sull'isola.
È del luglio del 2005 la mostra "RISVEGLI" nella Chiesa romanica di San Pietro fuori le mura a Crescentino, installazione di un corpo di 140 acquerelli, disegni, acrilici e terrecotte in stanze abbandonate.
A settembre espone "Mis Orishas" alla Thomson House di Montreal (Canada).
Vive e lavora a Torino, dov'è nata, e a Crescentino nella campagna vercellese.