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Cuba |
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Italo Calvino avrebbe compiuto ottant'anni mercoledì 15 ottobre 2003
Gioia Minuti
Il 15 ottobre del 1923 Eva Mameli, una professoressa italiana specializzata in botanica, che era la responsabile del Dipartimento di Botanica della Stazione Sperimentale di Agronomia di Santiago de las Vegas (oggi Istituto di Ricerche di Agricoltura Tropicale UNIFAY Alejandro Humboldt) ebbe un figlio che venne chiamato Italo Giovanni e divenne uno degli scrittori più importanti del XIXº secolo in Italia e nel mondo.
Il marito di Eva si chiamava Mario Calvino era il direttore del Centro di Agronomia. La coppia lavorava a Santiago de las Vegas dove rimase per alcuni anni con eccellenti risultati. Lei era giunta dall'Italia, da Pavia, dove era ricercatrice nell'università.
Mario Calvino era nato a San Remo, in Liguria e si era laureato a Pisa in Agronomia. Aveva lavorato in Messico e poi era giunto a Cuba invitato dal Presidente della Repubblica dell'epoca, Mario García Menocal, ed era accompagnato da un'aureola di prestigio professionale. I due che studiarono soprattutto le coltivazioni delle canne da zucchero e del tabacco si innamorarono e si sposarono a Cuba.
Italo Giovanni venne al mondo in un bungalow del coloratissimo giardino botanico tropicale che si trova arrivando a Santiago de Las Vegas, poco dopo l'aeroporto internazionale della capitale, il José Martí.
I due scientifici ebbero splendidi risultati nei loro studi sulle coltivazioni, veramente rivoluzionari. Nel 1924 si trasferirono con il piccolo Italo a San Manuel, nella zona orientale di Cuba, in un altro centro di ricerche sull'agricoltura e lì crearono la rivista La chaparra agricola. Poi nel '26 tornarono a Santiago de las Vegas, ma un uragano fortissimo spazzò l'Isola devastandola e la famiglia Calvino lasciò Cuba e tornò in Italia, a San Remo.
Il lavoro dei genitori influì molto su Italo che si iscrisse in due facoltà di agronomia, a Torino e a Firenze, per poi studiare... lettere dopo la liberazione.
Italo visse pochissimi anni a Cuba, piccolissimo, ma una parte di lui era indiscutibilmente cubana e non per caso facendo il partigiano scelse il nome di Santiago e poi si venne a sposare all'Avana, in calle Obispo con Chichita, ossia Esther Judith Singer.
La vita di Italo Calvino è molto interessante e vivace, da intellettuale con tutte le problematiche dell'epoca e con amici "difficili" come Cesare Pavese. Egli divenne comunista. Era scappato per non combattere con i fascisti della Repubblica di Salò e aveva partecipato alla lotta partigiana nella Seconda Divisione di Assalto Garibaldi, per due lunghi inverni nelle Alpi Marittime della Liguria.
"La mia elezione del comunismo non ha mai avuto nulla a che fare con motivazioni ideologiche — scrisse —. Io sentivo la necessità di partire da una tabula rasa e per quello mi ero auto definito un anarchico (...) ma soprattutto sentivo che in quel momento quello che contava era l'azione e i comunisti erano la forza più attiva e organizzata... "
Le sue molteplici opere di fama mondiale, tradotte in decine di lingue si unirono a una grande produzione di articoli e di saggi. Scrisse molti anni per l'Unità, l'organo ufficiale del Partito Comunista Italiano, cominciando con una serie di reportage dal Festival della Gioventù e degli studenti di Budapest nel 1949.
Il suo Quaderno di viaggio scritto in Unione Sovietica gli fece vincere il Premio Saint Vincent. Una delle opere più trascendentali è la raccolta dei racconti popolari italiani con la selezione e trascrizione di duecento racconti popolari di molte regioni italiane. Si occupò di cinema, musicarono un suo racconto...
Nel 1964 Italo Calvino visitò per la prima e l'ultima volta l'Avana. Visitò Santiago de las Vegas e conobbe Ernesto Che Guevara, che lo impressionò vivamente per la sua lucidità, l'intelligenza, la cultura internazionale.
Calvino tenne alcune conferenze sulla sua attività di scrittore, raccontando episodi della resistenza italiana nella Casa de las Americas.
Amico di giovani cubani come Miguel Barnet, di cui curerà la Biografia di un Cimarrón e la Canción de Rachel, frequentava Anton Arrufat e Helio Orovio, il critico musicale.
Egli ebbe una relazione di amore–odio con Cuba dopo l'arresto all'Avana di Heberto Padilla. Calvino fece parte del gruppo che firmò un appello internazionale per chiederne la scarcerazione, ma le autorità cubane misero all'indice i libri dello scrittore italiano. Dopo la morte di Calvino, avvenuta il 18 settembre del 1985, le case editrici cubane hanno stampato migliaia di copie de Il visconte dimezzato e Il barone rampante e inoltre è stata realizzata una versione teatrale del <>Visconte — sceneggiata da Antonio Ruiz. Helio Orovio, quando seppe della morte di Calvino organizzò una veglia funebre a Santiago de las Vegas e propose di istituire un premio intitolato allo scrittore italo–cubano. Nel 1996 riuscì nell'intento grazie ai contributi della Rivista Union, della UNEAC, dell'ARCI e dell'Ambasciata d'Italia che diede il suo auspicio. Il Premio letterario Italo Calvino ha una scadenza annuale. Inoltre nell'Università Alma Mater dell'Avana, nella Facoltà di Arti e Lettere, esiste una cattedra Italo Calvino, presieduta dalla professoressa Graziella Pogolotti, cubano-italiana figlia del grande pittore Marcello Pogolotti.
Un libro omaggio a Italo Calvino con la partecipazione dell'Università di Cassino, in Italia e l'Aula Italo Calvino dell'Università dell'Avana è stato pubblicato e nel 2002, con il titolo Itinerari di Italo Calvino, mentre un omaggio ai suoi genitori Mario ed Eva è stato presentato nell'ambito dalla Settimana della Cultura Italiana a Cuba nel 2001.
Fonte: Granma Internacional Digital Cuba. Una identità in movimento
http://www.granma.cu/italiano/2003/octubre/mier22/calvino-it.html
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