Cuba

Una identità in movimento


Campagna anti-cubana di Liberazione. Lettera aperta al segretario della federazione livornese del PRC

Andrea Grillo


Caro Alessandro,

ieri avrai letto sul quotidiano del tuo partito un ignobile articolo dal titolo "Cuba, si salvi chi può" di tale Angela Nocioni.

Non mi soffermo sul contenuto perché non ne vale la pena.

Già tempo fa scrissi una lettera di protesta a Liberazione, che non fu pubblicata, per un articolo dove la stessa Nocioni metteva in ridicolo la nascita di Telesur, l'emittente televisiva tramite la quale alcuni Paesi latinoamericani stanno cercando di rompere il monopolio informativo dei colossi mediatici USA. Poi il mese scorso ho trovato questa Nocioni tra i collaboratori di un numero di "Limes" ferocemente ostile ai governi progressisti dell'America Latina, nel quale intervistava impresentabili e improbabili oppositori venezuelani.

Come sai meglio di me in America Latina, il "cortile" degli USA, dove per anni al minimo accenno di cambiamento il potente vicino del Nord finanziava sanguinari colpi di stato, si respira da qualche anno un'aria diversa e abbandonando il liberismo si cerca di uscire dalla dipendenza e dalla miseria.

Il tentativo degli USA di soggiogare ancora una volta il continente attraverso l'imposizione di un trattato di libero commercio è fallito, e anzi alcuni paesi latinoamericani, ricchissimi di risorse naturali che in passato venivano svendute alle multinazionali da governanti corrotti, stanno discutendo e realizzando forme di integrazione economica e di cooperazione.

A questa "primavera latinoamericana" ha dato un contributo fondamentale l'esperienza della rivoluzione cubana. La resistenza dell'isola a quarant'anni di embargo ha dimostrato che gli USA non sono invincibili; il sistema sanitario ed educativo dell'isola viene preso ad esempio, medici e insegnanti cubani partecipano a campagne di sviluppo dell'assistenza sanitaria di base e di alfabetizzazione, mentre pazienti provenienti da tutto il continente si curano gratuitamente a Cuba e studenti che nei loro paesi non avrebbero i mezzi per proseguire gli studi vengono accolti nelle università cubane.

Tutto questo sta suscitando grande speranza e grande entusiasmo fra tutti i progressisti del mondo, in particolare tra chi come noi europei assiste invece nei propri paesi al progressivo degrado della politica, all'affermazione di politiche belliciste e autoritarie, al dominio del mercato e al progressivo impoverimento delle classi popolari. Per molti la primavera latinoamericana è diventata il punto di riferimento fondamentale, a cui si guarda con la speranza che quel grande processo di cambiamento possa influenzare anche nostra realtà.

Mi domando quindi, e ti domando: per quale motivo il quotidiano di un partito che si definisce comunista non condivide queste speranze di cambiamento? Per quale motivo la linea editoriale di Liberazione ricalca quella del gruppo Repubblica-L'Espresso, cioè un atteggiamento di forte ostilità verso i governi progressisti latino-americani? Anzi, come mai l'inviata in America Latina di Liberazione scrive anche sulle pubblicazioni del gruppo Repubblica-L'Espresso? Ci sono meccanismi di cooptazione che hanno portato alcuni collaboratori di Liberazione all'interno del mondo dell'informazione ufficiale (vedi Ritanna Armeni a fianco di Giuliano Ferrara)? Dopo le sviolinate alla Folgore quali altri contorcimenti dobbiamo aspettarci dalla cricca bertinottiana?

Sono certo che né tu, né la stragrande maggioranza dei compagni di Rifondazione condividete l'atteggiamento di Liberazione verso Cuba e l'America Latina, e più in generale l'atteggiamento accondiscendente del vostro partito verso la politica estera di questo governo. Il preoccupante calo di consensi di Rifondazione alle ultime elezioni sta lì a dimostrare che c'è malessere verso chi teorizza un fumoso "socialismo della persona" e pratica il "socialismo della poltrona", di fronte alla quale crolla qualsiasi argine ideologico ed etico. La mia preoccupazione più generale è: Quale sarà la linea in politica estera del nuovo soggetto politico che sembra dovrà nascere a sinistra del PD? Quali saranno le prospettive per l'opposizione di sinistra a livello nazionale e locale se Rifondazione fa propri i valori della sinistra liberista?

Proviamo a discuterne pubblicamente?

Saluti,

    Andrea Grillo



Pagina inviata da Gianfranco Ginestri
(2 giugno 2007)


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